CAPITOLO III

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Il giorno seguente al suo "party" in casa con Namjoon, il biondo si svegliò con un mal di testa che gli fece rimpiangere amaramente ogni dannatissima bottiglia di birra ingurgitata la sera prima. Tra un discorso e un altro, non si era neanche lontanamente reso conto di aver consumato, assieme all'amico, un'intera cassa di birra. Conservata nei meandri del suo appartamento per serate speciali, assieme ad un gruppo di almeno quattro persone, che tranquillamente sarebbero state capaci di bere 24 birre senza lasciargliene qualcuna da dover poi conservare in frigo. Yoongi, quando era ancora un adolescente, aveva bevuto piuttosto spesso in compagnia dei suoi compagni e solo quando era alle prime armi, gli era capitato di bere fino al punto di sentirsi male la mattina seguente. Quel giorno invece, già alle prime ore del mattino, la nausea e il fastidioso mal di testa lo avevano riportato a ricordi ormai lontani, di quando era ancora un ragazzo che sorrideva e talvolta rideva ai commenti degli amici che, inebriati dall'alcool, raccontavano e si lasciavano raccontare le loro prime esperienze con le ragazze. Il giovane a quel ricordo avrebbe voluto sorridere ma un conato a stento trattenuto gli impedì di farlo. Aveva iniziato ad accarezzare l'idea di restare a crogiolarsi fra le sue lenzuola bianche quella mattina e di rinunciare all'idea di andare all'università. Magari avrebbe potuto anche continuare a dormire per svegliarsi solo verso il primo pomeriggio, esattamente come faceva nei giorni estivi, quando c'era un sole così alto e cocente da impedire a chiunque di mettere piede fuori di casa. Tuttavia, lui e il suo migliore amico avevano un rapporto quasi simbiotico quando si parlava di scuola e l'università non faceva di certo eccezione; ringraziò mentalmente se stesso per aver lasciato, la sera prima, il cellulare sul suo comodino e non sulla scrivania, come faceva di solito. Mandò un messaggio a Namjoon in cui gli chiedeva delle condizioni in cui si era svegliato, fortunatamente l'altro era già sveglio ed ebbe modo di rispondere al messaggio prima ancora che passasse un minuto. Il biondo era contento di leggere che anche l'amico si era svegliato nelle sue stesse e medesime condizioni e senza perdere ulteriore tempo, gli scrisse che per quel giorno, pensava fosse meglio che entrambi restassero a letto in modo da donare ai propri corpi, il giusto riposo da essi richiesto ma il ragazzo dall'altro lato del cellulare, per l'ennesima volta, non ci mise molto a mandare in frantumi i suoi sogni, con un unico e schietto messaggio: "Oggi il prof. Moore dovrebbe parlare dell'ultima parte che pensa di inserire nell'esame scritto di psicologia clinica."

Yoongi si tirò fuori dal letto con lo sguardo perso e devastato, con lo sguardo di chi pensava di aver vinto una guerra persa poi pochi secondi prima della fine.







Per trovare la forza di affrontare quella giornata, il ragazzo era stato costretto a fermarsi più volte per mettere carburante all'interno del suo organismo. Appena arrivati, sia lui che Namjoon, avevano deciso di coccolarsi con una colazione, abbondante per il viola e ricca di caffeina per il biondo, per rincuorarsi del torto subito quella mattina perché era esattamente quello, il modo in cui avevano percepito quello che era successo. Il viola avrebbe voluto acconsentire mille volte ai desideri di Yoongi anche perché li condivideva in pieno ma mentre iniziava ad apprezzare l'idea dell'amico, si era sfortunatamente ricordato di quel dettaglio non trascurabile. Mancava poco più di un mese all'esame che entrambi avrebbero dovuto sostenere e che entrambi temevano di non passare. Perché il professor Moore non era gentile ed accondiscendente come qualche stupida matricola erroneamente pensava; al contrario, il suo esame si era guadagnato il triste titolo del "coi più bocciati". Ed era proprio quello il motivo per cui ogni singola parola che uscisse dalla bocca del professore, per i due, consisteva in un informazione imperdibile, da sottoscrivere e ricordare assolutamente.

Le lezioni quella mattina passarono fra lo stress e la stanchezza, tuttavia erano soddisfatti dal fatto di essere riusciti a carpire l'ultimo argomento chiave per l'esame e quindi, in diretta conseguenza, un appiglio in più per poterlo passare. Yoongi e Namjoon si ritrovarono in quel momento, seduti sulla panchina su cui solitamente sedeva il biondo, durante le mattine in cui attendeva l'arrivo dell'altro, oppure quando aveva voglia di fumare una sigaretta, prima di rientrare nuovamente all'interno dell'ateneo per poter andare in biblioteca a studiare.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon