CAPITOLO XII

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I tenui raggi solari, quella mattina, riuscirono a filtrare oltre le spesse tende presenti nella camera da letto di Yoongi, disturbando il suo sonno tranquillo fino al punto di fargli aggrottare la fronte, infastidito. Avrebbe voluto coprirsi fino alla testa con la trapunta blu notte ma si ritrovò a dover sbuffare quando si rese conto di essere impossibilitato a farlo: le coperte, semplicemente non si tiravano su. Scocciato dalla situazione si alzò dal cuscino scrutando, ancora mezzo addormentato, ciò che lo circondava per poi schiudere leggermente le labbra ancora impastate, quando si rese conto che il corpo accanto al suo, era completamente e incredibilmente arrotolato fra le coperte. Quasi come se fosse Dicembre, quasi come se fuori, ci fossero -15°.

Yoongi diede qualche altra occhiata alle pareti della sua camera prima di lasciar fuoriuscire dalle sue labbra uno sbadiglio, stanco, iniziò a grattarsi lievemente i capelli biondi, ancora scompigliati a causa della posizione poco comoda in cui aveva dormito, poi, ancora più stanco di pochi minuti prima, si voltò verso il ragazzo dai capelli viola mentre sollevava piano la gamba, che sentiva in qualche modo stranamente pesante, poi diede un calcio nel punto in cui gli strati di coperte disegnavano la sporgenza causata dal sedere dell'altro.

Rimase particolarmente stupito quando si rese conto che l'altro non aveva avuto nessun tipo di reazione e che non aveva neanche formulato nessun suono, a quel punto si rese conto che il fagotto accartocciato su stesso, stava dormendo così profondamente da non essersi reso conto di nulla. A quel punto Yoongi abbandonò quel briciolo di finezza che gli era rimasto, sferrando al ragazzo un calcio decisamente più forte e preciso rispetto a quello precedente e solo a quel punto, ebbe la reazione che aspettava. Vide l'altro emettere una serie di lamenti mentre con una mano, svogliatamente si massaggiava un gluteo da sopra le coperte.

-Che è successo?- Chiese con la voce impastata dal sonno, un occhio chiuso e l'altro aperto; il mento all'infuori; il tutto mentre ancora si massaggiava pesantemente la parte lesa.

- Mentre dormivi, ti sei tirato tutte le coperte.- Lo mise al corrente Yoongi, con la voce ancora leggermente stizzita.

-Picchi il mio culo marmoreo per questo?- Chiese nuovamente, lasciando che il suo viso sprofondasse nel soffice cuscino dopo aver pronunciato quelle parole.

-Non solo.-

Namjoon a quel punto disse qualcosa che non riuscì a cogliere, poiché quello che ascoltò, pareva somigliare più ad una serie di farfugli piuttosto che a delle reali parole dotate di senso compiuto, tuttavia, era quasi sicuro di aver capito cosa l'altro avesse detto.

-L'ho fatto perché ti sei tirato le coperte.- Iniziò con voce serena, quasi solenne –Ma anche perché il sole mi ha svegliato e visto che io non posso più dormire, non devi farlo neanche tu.-

A quella risposta, il giovane dai capelli viola, sollevò la testa dal cuscino riservando a Yoongi un'occhiataccia che sembrava sussurrare con gli occhi solo insulti e questo, costrinse il biondo ad alzarsi velocemente dal letto per dirigersi frettolosamente verso la cucina.

Dopo qualche minuto, sentì dei passi strascicati, lungo il corridoio, che si dirigevano verso la cucina e quando sollevò lo sguardo, notò l'amico sedersi ad una delle sedie poste intorno al tavolo. Il più basso spostò istintivamente lo sguardo su alcune ciocche di capelli che continuavano a stare su quasi come se si fossero messe in testa di infrangere tutte le leggi basilari della fisica. Il biondo sorrise lievemente prima di prendere le due tazze che poco prima aveva sistemato distrattamente su una delle superfici libere della cucina e quando arrivò davanti al tavolo, poggiò la tazza ricolma di cappuccino caldo davanti al ragazzo che in quel momento, teneva lo sguardo fisso nel vuoto immerso in chissà quali pensieri.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀Where stories live. Discover now