CAPITOLO VIII

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Richiuse il libro che stava davanti a sé, solo quando un'occhiata veloce al cellulare gli indicò che ormai erano quasi le diciotto. Yoongi, mise tutto quello che in quelle ore aveva depositato sul tavolo all'interno della sua tracolla, prima di chiuderla per portarsela sulla spalla; gli studenti che in quel tempo erano entrati in quella stanza erano poco più di cinque e tutti erano ancora intenti a ripassare qualcosa. Il biondo esalò un sospiro di sollievo quando ripensò a tutto quello che era riuscito a studiare quel pomeriggio, al punto da fargli pensare che quella sera avrebbe anche potuto spassarsela oppure avrebbe potuto dormire tranquillamente fino al mattino seguente. Ma nonostante l'idea di dormire così tanto lo stuzzicasse in particolar modo, pensò che per quella sera sarebbe stato bello anche andare da qualche parte e subito dopo aver pensato questo, una moltitudine di cocktail e liquori gli affollarono la mente; era da un bel po' che non beveva un Whiskey e l'idea di prenderne uno o due, non gli dispiaceva per niente.

Mentre usciva dall'edificio della sua facoltà tirò fuori il cellulare dalla tasca per poter proporre una serata di quel tipo a Namjoon, che sapeva non si sarebbe fatto pregare neanche per un momento e dopo aver inviato quel messaggio all'amico, diede una veloce occhiata alla conversazione col ragazzo dei post-it, notando come quest'ultimo avesse visualizzato il messaggio senza però rispondere. Il biondo sorrise di rimando riponendo nuovamente il cellulare all'interno dei suoi jeans neri mentre a mano a mano si avvicinava sempre di più alla fermata del bus. Non appena fu arrivato, si sedette sulla panchina logorata dagli anni; la vernice grigiastra era a tratti scomparsa in alcuni punti, lasciando che il ferro grezzo fuoriuscisse mostrando un po' di ruggine. Yoongi lanciò un sospiro nell'aria prima di mettersi per l'ennesima volta le mani in tasca ma questa volta, ciò che voleva estrarre da quest'ultima non era il suo cellulare, bensì il suo pacchetto ormai schiacciato ai lati, di Marlboro rosse. Ne estrasse una facendo attenzione a non lasciare che altre sigarette - oltre quella che desiderava - scivolassero fuori dal pacchetto e subito dopo averlo richiuso e riposto in tasca, tirò fuori l'accendino per poterla accendere. Esalò la prima boccata di fumo godendosela a pieni polmoni, nonostante il biondo fosse ben consapevole di quanto male facesse ai suoi polmoni, fumare; nonostante questo, l'idea di poter smettere, non gli era mai passata neanche per la mente.

Mentre guardava alcuni ragazzi camminare sul marciapiede dall'altra parte della strada, per la terza o forse quarta volta, in quella giornata, pensò al ragazzo che gli mandava dolci. Si era chiesto, ultimamente, se gli fosse capitato di incrociarlo da qualche parte senza nemmeno rendersene conto.

Yoongi al momento, non aveva ancora le idee chiare su quel ragazzo, sapeva però che voleva incontrarlo; come sapeva che voleva ringraziarlo e come sapeva che voleva conoscerlo ma non aveva ancora stabilito esattamente dove voleva che andasse a parare la situazione. Il giovane al ragazzo dei post-it piaceva tanto e questo, il biondo lo aveva ben capito. Si era chiesto, negli ultimi tempi, come potesse essere: come poteva essere il suo carattere e qual' era stata la cosa che così irrimediabilmente, lo aveva attratto verso di lui ma d'altro canto, sapeva che le risposte alle sue numerose domande poteva dargliele solo quel ragazzo.

Poche volte il giovane aveva riflettuto sul genere di persona che avrebbe voluto accanto a sé e ancor meno volte, era riuscito a disegnarne un profilo, quanto meno vicino, a quello che voleva e a quello di cui aveva bisogno. L'unica cosa di cui aveva avuto modo di rendersi conto, era quella che gli serviva qualcuno che fosse in grado di affrontare tutti i suoi problemi e soprattutto, tutte le sue sfumature, senza retrocedere neanche di un passo. Forse Yoongi aveva solo bisogno di qualcuno che gli facesse credere che ne valesse la pena.



Il biondo era arrivato a casa da poco più di dieci minuti e l'unica cosa alla quale riusciva a pensare, era il cibo. Tentò di aprire il frigo con la speranza di poterci trovare qualcosa che gli fosse avanzato ma quando lo fece, trovò il suo interno quasi completamente vuoto; fatta eccezione per qualche bottiglia d'acqua naturale, una birra, una confezione da quattro uova e dell'insalata. Provò allora a controllare all'interno delle dispense e quando vide due pacchetti di ramen confezionato abbandonato all'interno del mobile, sorrise come aveva fatto poche volte nella vita. Preparò tutto l'occorrente che gli serviva per prepararsi il cibo canticchiando una canzona rap ascoltata qualche settimana prima e che l'aveva fatto totalmente impazzire, portandolo addirittura ad ascoltarla anche più di dieci volte in un giorno. Quando i suoi noodles furono versati all'interno del piatto – che prontamente poggiò sulla tavola – si affrettò a prendere un bicchiere e una bottiglia d'acqua dal frigo prima di occupare una delle sedie e iniziare a consumare il suo pasto in religioso silenzio.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀Where stories live. Discover now