Capitolo nove

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Erano passati tre giorni.
Tre giorni in cui Nora era rimasta chiusa in casa, per colpa dei suoi sbalzi d'umore.
Tre giorni in cui Candice le aveva fatto mille chiamate e cui lei rispondeva con un messaggio, talmente semplice da capire, che faceva venire il nervoso.

"Non sto bene, ci vediamo."

Tre giorni in cui addirittura i ragazzi erano passati da casa sua, per sapere come stesse e che fine avesse fatto.
Zayn era rimasto un po' confuso, Nora non le aveva detto niente, non la vedeva da un po ed era preoccupato che fosse per quella storia dei suoi genitori.
E in quel momento, stava per andare a trovarla, ma poi un signore, fuori da un bar gli chiese aiuto.

-Scusami giovanotto, non è che potresti aiutarmi, soffro di vertigini e non riesco proprio a salire su questa scala.-

Così Zayn facendo un sorriso, e distraendosi per qualche secondo da Nora, salì sulla scala con il cacciavite in mano e iniziò ad avvitare quel dannato bulone arruginito.
Nora, che invece si era decisa ad uscire di casa, lo aveva fatto in preda alla disperazione, per una ragione bel precisa.
Appena uscita da quel centro, attraversò la strada, vedendo prorpio su quella scala il moro, che guardava verso l'altro.
Non sapeva come avrebbe reagito, vedendo quel suo cambiamento.
Il punto è che Nora non sapeva che così, le sarebbe piaciuta ancora di più, nonostante i capelli lunghi le donassero.

-Ciao.-

Nora sollevò lo sguardo e aspetto che il moro a sua volta lo abbassasse.
Era un po' nervosa.
E alla fine Zayn, seguì quella voce tanto familiare e la guardò, incantandosi in quel particolare colore che avevano i suoi occhi.(foto allegata).
Rimase colpito, e scese dalla scala, appoggiando istintivamente le mani sulle sue spalle, intento ad abbracciarla, ma si trattenne, limitandosi a riempirla di domande.

-Nora! Stai bene? Sei sparita per tre giorni, eravamo così preoccupati per te!-
-Mi dispiace, sto bene adesso, comunque.-

Lui annuì e poi corrugò la fronte.

-Stai, molto bene così, la frangetta ti... dona molto.-
-Pensavo non ti piacesse in realtà.
Penso che appena Candice mi verdrà mi darà una sberla, per averli tagliati così.-
-Perchè dovrebbe farlo?-
-Amava i miei capelli. Sopratutto perchè erano lunghi, anche se so già che ricresceranno in fretta.-

Zayn rise,e si fermò a salutare il signore, dandogli il cacciavite.

-Beh allora, hai intenzione di far sapere agli altri che sei sgattaiolata fuori di casa o no?-
-Si, credo che lo dirò.-
-Credi?-
-Okay lo farò, ma non organizzate feste, o cose del genere.-
-Perchè dovrem..-
-Candice lo fa. Sempre.-

Iniziarono a camminare, probabilmente verso casa di Nora e nel frattempo, nessuno dei due parlava.
Il braccio sinistro di Nora prese a penzolare lungo i suoi fianchi e lo stesso fece quello destro di Zayn.

-Aio.-

I numerosi anelli che Zayn aveva nelle mani andarono a sbattere con le sottili dita di Nora, che sorrise buffa e si massaggiò la mano.

-Vuoi da bere, da mangiare?-
-Nah, non ho fame.-

Nora si lanciò sul divano di casa sua, togliendosi le scarpe e la giacca, sbottonando anche i primi due bottoni della sua camicia.
Zayn si sedette davanti a lei, sull'altro divano, allungandosi su di esso.

-Chiamo Candice.-

Zayn annuì e la osservò camminare a piedi nudi sulle piastrelle grige del soggiorno.
Era così piccola in confronto a lui.
Afferrò il telefono e in punta di piedi tornò davanti a lui, facendo partire la chiamata e mettendo il vivavoce.
Pochissimi, fin troppo pochi secondi dopo, Candice rispose e Zayn in quel momento se la immaginava con gli occhi spalancati.

Guardian •Zayn Malik•Where stories live. Discover now