Capitolo trentasette

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-Liam...voglio solo andare in biblioteca...perfavore.-
-Ma Nora tra meno di due giorni sarà il momento!-
-Questo non mi impedisce di poter leggere.-
-Ti accompagno io però.-

Nora roteò gli occhi e sorrise, salendo in macchina con Liam.
Andarono in biblioteca e scelsero un libro da leggere in stanza, prima del parto, dopo di che Liam la accompagnò a fare colazione in un bar.

-Oggi pago io.-

Liam non trattenne uno sbuffo e la aspettò seduto al tavolo.
Nora pagò la colazione e si voltò per uscire dal bar.
Alzò la testa e rimase con i piedi piantati sul suolo.

-Nora? Che ti prende?-

Il suo cuore iniziò a battere velocemente e mentre seguiva con gli occhi quella figura nera che gli era appena passata davanti si accarezzò la pancia.

-Lo hai visto?-
-Di cosa parli?-
-Quelli erano..i suoi lineamenti.-

Aveva intravisto solo una parte del collo, visto che il ragazzo era incappucciato, ma era sicura fosse lui.

-I lineament..ei! Dove stai andando?-

I piedi di Nora si scollarono e iniziarono a camminare velocemente dietro al ragazzo, fece cinque passi, dopo di che dovette fermarsi.
Liam piombò al suo fianco.

-Okay, devi sederti.-

La riportò in macchina, mentre lei continuava a guardare dietro di se e a seguire con lo sguardo la figura, finchè non la vide sparire dietro ad un negozio.

-Fa un respiro e spiegami cosa diavolo stavi facendo.-
-Era lui. Mi è passato davanti.-
-Cosa?-

Si passò una mano tra i capelli, sospirando.

-Liam, quello era Zayn.-
-E impossibile Nora, Zayn è in Pakistan, e ti avrebbe informato del suo ritorno.-
-So riconoscerlo. Quello era lui.-
-Dico davvero Nora, era una tua impressione..è lo stress.-
-No Liam io dico davvero! Sarà anche lo stress e tutto quello che vuoi ma...-

Gli si spezzò il fiato.

-Vuoi andare in ospedale?-
-No, no, sono solo dei calcetti.-

Liam annuì e dandole un bacio sulla fronte ripartì, riportandola a casa sua.
In quello stesso istante, Zayn si era appiccicato contro il muro di un vicolo stretto e buio, si era abbassato il cappuccio e aveva preso in mano il telefono, con le mani tremanti.
Aveva visto troppo in troppo poco.
Aveva visto lei, aveva visto Liam.
Aveva visto lei con una felpa più grande di almeno tre taglie e Liam con gli occhi spalancati e vigili, pronto a qualsiasi cosa.
Pregò che il numero del suo migliore amico fosse lo stesso, e quando dopo cinque lunghi squilli, rispose.

-Malik?-
-Lou...-

Ci furono attimi di silenzio.
Louis aveva trattenuto il respiro, e Zayn, non aveva trattenuto le lacrime.
Lacrime dovute alla gioia di aver rivisyo Nora, e dovute ad aver risentito la voce del suo migliore amico, dopo quasi un anno.

-Zay cosa..dove diavolo sei, ti prego torna a casa, tu...-
-Dobbiamo vederci, perfavore.-
-Sei a New York?-
-Da una settimana.-
-COSA? E mi chiami solo ora?-
-I..io volevo farlo ma, ho avuto paura, e ho paura anche adesso.-
-Dove sei?-
-Vicino alla biblioteca.-
-No, vieni a casa.-
-Arrivo.-

Mise giù e infilò in telefono in tasca, ritirò su il cappuccio e velocemente si avviò verso casa.
Rimase fuori dalla porta per più di dieci minuti, indeciso sul da farsi.
Quando finalmente bussò, e la porta si aprì, vide Louis fare un passo indietro.
Sorrisero entrambi e non persero tempo per scambiarsi un lunghissimo abbraccio.

Guardian •Zayn Malik•Where stories live. Discover now