Capitolo quattordici

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Era stesa sul suo letto.
Immobile.
Zitta.
Fissava il muro sopra di lei da ormai più di tre ore.
Per tutto quel tempo non si era mossa di li.
Non si sentiva in colpa per quello che era successo, dato il suo stato di ubriachezza, più che altro era rimasta un po schoccata per quello che Zayn aveva detto.
In effetti, Zayn non le aveva mai parlato di Gigi.
La porta della sua camera si aprì e lei non smise di fissare il soffitto.

-Stai bene?-
-Si Candice. Sto bene. Esco, ci vediamo più tardi.-
-Dove...-

Si alzò lasciandola in camera, strinse i lacci degli anfibi rossi, mise il cappotto e la sciarpa e uscì di casa.
Camminò, camminò tanto e aprì il cancelletto.
Si inginocchiò accanto al marmo, guardando la sua foto sorridendo un po'.

-Quanto mi manchi Bestiolina.-

Abbassò il viso e tirò su col naso.

-Sai, mi stavo distraendo in questi giorni. Ma avevo bisogno di venire qui. Mi manca avere qualcuno con cui parlare. Si c'è Candice. Ma Candy non ha sentito, quello che è successo. Certo nemmeno tu, ma, tu sei una parte di me.
Sai Zayn sembrava davvero arrabbiato.
Harry e Louis mi hanno detto che ultimamente non vanno d'accordo.
Mi sento strana ora.
Mi sento vuota.
Non voglio che Zayn stia male.
Sai io gli dico tutto, su come mi sento, su di te.
Lui però non mi ha mai parlato di lei.
E oggi sembrava davvero incazzato.
Incazzato e triste. I suoi occhi erano scuri e aveva tutti i muscoli tesi.
Vorrei aiutarlo, ma non credo che lui ora voglia parlare con me.
Forse è arrabbiato con me per quello che è successo.
Sai, hanno litigato per colpa mia.
Anche se non so chi sia stato a fare il primo passo.
Beh bestiolina, ora dovrei stare zitta. Se parlo e penso troppo poi sto ancora peggio.
Quindi e meglio che io vada, troverò qualcosa con cui distrarmi e non pensare.
Stammi bene.-

Si alzò e si diresse al bar che c'era la davanti.
Si sedette al tavolo ordinando un caffe.
Il suo telefono era pieno di notifiche da Twitter.
Era stata taggata in tanti post.
Tutte foto di lei e Zayn.
Sbattè il telefono sul tavolino e sospirò.
Odiava quella situazione.
Non sopportava essere al centro dell'attenzione, ed ora che in quel dannato bar, si sentiva osservata, le stavano salendo i nervi alle stelle.
Davvero la gente era così impicciona?
Come se ubriacarsi fosse così assurdo.

"È il caso che torni a casa prima di lanciare il tavolino."

Nora si alzò e con la mascella serrata uscì dal bar.
Cammino velocemente verso casa e quando arrivò, Candice era ancora li, con Harry, Zayn e Lou.
Chiuse la porta, posò le chiavi sulla mensola, tolse la sciarpa e il cappotto e li appese e tolse le scarpe lanciandole d qualche parte nel soggiorno.
Prese il telefomo dalla tasca posteriore del pantalone e rimase qualche secondo ferma con il capo all'ingiù, poi senza distogliere lo sguardo, cammino sul parquette e andò in cucina a bere un bicchiere d'acqua.
Digitò veloce sulla tastiera e sospirò.
Posò il bicchiere nel lavandino e s'incamminò verso il salotto, per andare in camera sua, ma non fece in tempo, strinse in telefono e lo sbattè a terra, facendo sussultare Candice ed Harry.
Lou era rimasto fermo senza guardarla e Zayn aveva seguito ogni suo movimento, anche quando dopo aver preso un fazzoletto per pulirsi la mano dal sangue che usciva dal taglio sulla mano che si era procurata stringendo il telefono scheggiato, si era incamminata a passi veloci e pesanti nella sua stanza, lasciando il telefono rotto sul tavolo della cucina.
Erano rimasti in silenzio un paio di secondi, sentendo soltando i passi di Nora nell'altra stanza.
Lei era davanti allo specchio.
Nonostante avesse tagliato i capelli da poco, aveva già l'impressione che si stessero riallungando.
Si guardava riflessa controluce.
Era pomeriggio presto e l'unica cosa che voleva fare in quel momento era spaccare quel fottuto specchio.
Era incazzata, per gli avvenimenti della mattina.
Zayn stava male per colpa sua, lui e la sua ragazza hanno litigato per colpa sua.
Le loro foto erano sparse per tutto internet e lei non poteva fare niente, se non guardare.
Non aveva idea neanche del perchè di la ci fossero i ragazzi, seduti sul suo divano, come se fosse casa loro.
Probabilmente li aveva chiamati Candice, ma non voleva vedere nessuno.
Era tentata di uscire fuori ma era troppo nervosa.
Andò in balcone e prese una sigaretta, stava congelando, aveva una canotta e un leggins leggero, ma il freddo era l'ultimo dei suoi problemi.
Consumava la sua sigaretta velocemente; seduta su uno sgabello nero, si scaldava le gambe con le mani, mentre la bocca era impegnata a tenere la sigaretta.
Sapeva che da un momento all'altro Candice o Harry sarebbero entrati in stanza.
Ed infatti fu così.
Harry si alzò dal divano un po agitato, andando da Nora, in balcone.
Aveva caldo, nonostante la temperatura molto bassa.

Guardian •Zayn Malik•Where stories live. Discover now