Capitolo trentaquattro

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-Zayn, tesoro, la cena è pronta.-
-Arrivo mamma.-

Nascose la lettera sotto al suo cuscino e seguì la madre nel piccolo soggiorno.

-Tuo padre deve ancora arrivare, sarà qui a momenti.-

Lui annuì e si sedette e tavola, congelandosi sul posto.
Sua madre si era seduta accanto a lui, sulla destra, e aveva poggiato la sua mano calda contro quella fredda di Zayn.

-Descivila.-

Alzò la testa, accigliandosi.

-Cosa?-
-La tua ragazza. Descrivila, perfavore.-

Sospirò, e strinse la mano di sua madre.

-Beh lei..lei è bassa, ha la pelle chiara e morbida, i suoi occhi sono così particolari che non saprei dire di che colore sono, sembrano gialli, come quelli di un gattino, come quelli di Mia. Quando l'ho conosciuta aveva i capelli lunghi fino alla schiena, mi ha detto di averli sempre portati lunghi e dello stesso colore, castano, poi, sono successe un paio di cose e ha deciso di chiudersi in casa per tre giorni e non dire niente a nessuno. Ero su una scala, stavo aiutando un signore, quando mi sono sentito chiamato, e mi sono ritrovato a doverla guardare dall'alto in quegli occhi stupendi. I suoi capelli erano diventati corti, cortissimi, sopra alle spalle, e aveva anche la frangia, ma cavolo, aveva paura di non piacere in quel modo, ma io posso giurare di averla guardata e si aver pensato, "wow". Era stupenda anche così, ora le sono cresciuti di nuovo, l'ultima volta che l'ho vista li aveva sotto le spalle.-

Fece una breve pausa, girando la testa di lato e sospirando, chiudendo gli occhi, per ricordare ogni signola cosa di lei.

-Ha il naso leggermente all'insù e il viso tondo. Profuma di...vaniglia, credo. È dolce, e tutte le volte che la abbraccio penso di potermi addormentare tra le sue braccia. È così piccola in confronto a me, ma nonostante ciò credo sia cento volte più forte di me.-
-Come l'hai conosciuta?-
-A Chicago, ero con Louis per vedere un incontro, eravamo circondati da fotocamere e lei è arrivata da dietro un angolo, completamente vestita di nero e ha raggiunto Candice, una sua amica. La sera eravamo in Hotel, loro erano ubriache ed erano rimaste chiuse fuori, così le abbiamo aiutate a tornare nella loro stanza. La mattina seguente non trovavo Louis, poi l'ho visto in mezzo alla sala da cena a parlare con Candice. Lei era li, accanto a loro, che malediceva la sua amica per avergli fatto raffreddare la colazione. Stava per andarsene, ma io mi sono intromesso. Abbiamo iniziato a parlare e alla fine abbiamo fatto colazione insieme. Poi sono scappate via e ce le siamo ritrovate sullo stesso aereo, e la sera, siamo andate a mangiare da loro. Beh in realtà lei non era dell'umore adatto ed è proprio per questo che ci siamo conosciuti. Lei stava male, sempre, mi ha raccontato la sua vita, la sua lotta contro i suoi genitori e di sua sorella minore. Soffriva così tanto, ogni giorno, ogni notte, si stava perdendo. Ha litigato così tante volte con Candice per questo motivo che alla fine, un pomeriggio a casa sua, ho deciso che l'avrei aiutata. E l'ho fatto, l'unico problema era che senza rendermene conto, mi stavo facendo aiutare anche io. Io so ogni cosa di lei, e lei sa ogni cosa di me. Così è iniziata la sua lotta con Gigi, che non sopportava, per il semplice fatto che odiasse vedermi soffrire. Poi un giorno, siamo scappati, beh in realtà siamo solo andati via, ma lei preferiva scappare, così in mezz'ora abbiamo preso i vestiti e siamo andati verso Boston, abbiamo passato una settimana da soli, e ne sono successe delle belle, lei era così timida e inesperta, ma era stupenda. Poi è arrivata Gigi, ha rovinato tutto, lei è tornata a casa e per farmi perdonare le ho regalato un mazzo di rose. L'ho fatta soffrire, ma lei ha sempre avuto il coraggio di perdonare tutto.
Non mi ero accorto di essermi innamorato di lei, poi non so come, mi sono ritrovato a dirgli tutto. Lei e rimasta basita ed io sono andato via, verso Gigi, e l'ho mollata, su due piedi. Per la prima volta in tutta la mia vita ho avuto paura di sbagliare, di essere rifiutato, ma non le avevo neanche dato tempo di rispondere e quando l'ho fatto, il mio stomaco, la mia testa, il mio cuore e la mia anima, hanno iniziato a scaldarsi, a tremare.
Lei mi fa uno strano effetto, la guardo e mi vengono i brividi, la accarezzo e le mie gambe cedono, le sorrido e mi manca l'aria, la bacio e...mi sento in pace, la bacio e non capisco più niente, la bacio e penso che potrei farlo per sempre. Lei è tutto ciò che mi fa lottare contro...papà. Io la amo, ed è con lei che voglio passare la mia vita mamma, solo con lei.-

Asciugò una lacrima e sorrise a sua madre.

-Come si chiama?-

Lui sorrise, davvero non glielo aveva detto?

-Nora, si chiama Nora.-

Sua mamma annuì e lui, colto dalla malinconia, si alzò dal tavolo.

-Scusa mamma, sta sera non ho fame.-

Lo guardò comprensiva e le fece segno di andare.
Zayn si girò, ma si gelò sul posto.
Suo padre era dietro di lui, con una strana espressione sul viso.

-Buona sera Zayn, non mangi?-
-Buona sera padre, non ho molto fame, con permesso..-

Deviò con un gesto rapido la sua figura alta e andò dritto in camera sua.
Nel frattempo in soggiorno, sua madre, si affrettava a riempire il piatto del marito.

-L'hai fatto di proposito, non è così?-
-Volevo che sentissi, avrei preferito che avessi visto anche la sua faccia, mentre diceva tutto ciò che hai sentito.-
-Trisha..-
-No, mi ha raccontato di lei almeno venti volte e tutte le volte che lo fa, il suo viso si addolcisce, si tranquillizza e i suoi occhi diventano lucidi. Lui la ama, si vede.-
-Ma..-
-Ma se fosse successo a te? Se tu fossi stato costretto a sposare una donna che non amavi? Non ti saresti ribellato neanche un po?-
-Si che l'avrei fatto, ma è tardi, è tutto pronto.-
-Zayn non sposerà mai quella ragazza. Ci penserò io ad annullare tutto. Ma credo che dovresti parlargli.-
-E dirgli cosa?-
-Che deve stare con la donna che ama, come hai fatto tu.-

Trisha gli sorrise e iniziò a mangiare, seguita poi dal marito.
Zayn aveva finito la sua lettera, ed era prondo a spedirgliela, ma intanto, si lasciava andare, sul suo letto.
Mai in vita sua si è sentito così debole come in quel momento.
Non piangeva mai, ma ora lo faceva, e lo faceva solo per lei, e mentre le lacrime si insinuavano tra la sua leggera barba, sentì bussare alla sua porta.




Salve a tutti, colpo di scena. Sbam.
Che ne pensate? Ora devo scappareee💕

Guardian •Zayn Malik•Onde histórias criam vida. Descubra agora