XXVIII

3.6K 245 21
                                    

Il generale si raschiò la gola e parve lontanamente gratificato di tutto quell'interesse. «Monitoriamo il mondo e controlliamo che nessuna minaccia metta a rischio qualche vita civile. Ci sono molte creature che, anche adesso, tramano nell'ombra. Di solito le catturiamo o lasciamo che il nostro reparto d'azione, per l'appunto in simbiosi con Demoni e altro, agisca. Sono loro che dovrebbero giudicare quelli come loro, non noi. La nostra base operativa mondiale è a Washington e pochi sanno del nostro reparto.»

«Ci sono altre creature?» esclamai curiosa, sbilanciandomi su Drogo. «Altri Demoni?»

«Demoni, déi, licantropi, vampiri e molto altro... Voi non vi rapportate con queste?» Andy scosse la testa. «I Demoni sono i più violenti, d'altro canto. Le altre razze convivono in armonia con il mondo, si riproducono con gli umani e fanno parte della stessa catena, eppure non tutti sono uguali. Un Demone come arma è impossibile, come alleato è una vittoria sicura.»

Connor o'Riley venne da noi e ci porse una lattina rossa e bianca. Coca Cola. Non l'avevo mai bevuta. La stappai e insieme al mio amico ne scolammo più della metà, dolce e frizzante tanto da farti esplodere tutte le papille.

«È buonissima! Grazie!» cantai gioiosa, mentre Drogo trattenne un rutto.

L'uomo mi osservò paziente e con timidezza alzò piano un dito, come se cercasse di chiedermi il permesso di farmi una domanda. «Posso sapere quanti anni hai?»

«Diciassette» risposi.

Il generale lo riprese furioso e si scusò con me per la maleducazione. Non mi era parso minimamente maleducato, era la prima persona completamente nuova che vedessi nella mia vita, senza un Demone o un legame stretto ad esso.

«Scusalo» borbottò il generale con un fremito al labbro. «Sei piuttosto giovane per questa missione, lo sai a cosa vai incontro?»

«Se mi hanno selezionata vuol dire che sono più adatta io di altri, giusto?»

Andy strinse le dita e percepii l'impulso di alzarsi e colpirmi per farmi tacere. In quale modo si trattenne per non dare scalpore e si morse un labbro.

«Hai ragione, e che cazzo!» urlò felice e sorrisi. «Hai la stessa età di mia figlia, la più piccola almeno. Diciassette anni sono un'età fantastica, e tu hai dentro di te un Demone. Non posso crederci. Pari fragile dall'esterno e potresti ucciderci tutti qui. Questa realtà in cui viviamo mi spaventa proprio. Quale è l'età minima per possederne uno?»

«Tredici» rispose Andy.

«So che sei un caso particolare. Il generale Mordecai mi ha messo al corrente.»

«Non l'unico» rispose secco.

Avrei voluto dire il contrario, Andy era un caso rarissimo, un talento, un'attitudine e una forza oltre quella naturale. Damian era cresciuto forte e sano, uguale a Andy, ma quest'ultimo aveva qualcosa in più, sia nel bene sia nel male. Andy poteva essere in grado di reggere il mondo intero con una mano, ma anche rompersi in mille pezzi per un sassolino.

«Posso vedere un licantropo? Oh, per favore!» Schiacciai Drogo e lui si lamentò, avendo il mio gomito sulla spalla. «Ce ne sarà uno in squadra? Cosa usate se non vi servite dei Demoni come arma? Vi sentite più al sicuro?» domandai euforica.

Andy e il generale parvero spaesati dalla mia raffica di domande e nessuno mi rispose. O'Riley placò la mia curiosità con imbarazzo, temendo di essere di nuovo rimproverato a causa mia. «Ti spiegherò tutto dopo che il generale ti avrà informato sulla tua missione» disse veloce e io annuii, rimettendomi seduta al mio posto affranta.

In silenzio e già in volo, il generale ci passò alcuni fogli.

«Il vostro caposquadra vi avrà già informato della situazione che si è venuta a creare da qualche mese. Dovete capire che ai Demoni non interessano i nostri beni materiali, gli unici a cui devono tenere conto sono i reali, coloro che sono nati direttamente dal vero frutto dell'inferno. Sono pochi, ma il loro potere è veramente immenso, nemmeno uno dei vostri malefici potrebbe contenerli. Ogni azione, movimento e sangue bevuto viene tenuto sotto controllo da noi, e specialmente dalla famiglia reale per non creare scalpore. Vivono nel nostro mondo da molto tempo e collaborano con noi a tempo pieno. Un Demone comune non è libero di fare ciò che vuole, ma alcuni scelgono di vivere una vita selvatica e senza regole; uccidono, si appropriano del corpo di un essere umano e lo sfruttano fino allo sfinimento. Loro non possono vivere concretamente nel nostro mondo, gli serve un contenitore» spiegò. «E sapete cosa succede ad un umano posseduto?»

RyokkuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora