LI

2.8K 263 47
                                    

La mia vita ebbe una svolta da quando il generale mi propose, in cambio del supporto alla sua famiglia, quella missione. Non volevo tornare al Nido e se qualcuno me lo avesse imposto avrei preferito morire, per questo per me non cambiò nulla quando Ryokku mi disse le sue intuizioni.

Gli esseri umani e i Demoni non erano compatibili, si impuntò sul fatto di non volermi portare più nel suo mondo e cercò di prendere mezze distanze da me. La nostra relazione continuò di nascosto, seppure in una forma più platonica e controllata, i nostri sentimenti e i baci segreti generavano ancora dei periodi bui per il mio corpo, tuttavia cercai di adattarmi quanto meglio: i mal di testa improvvisi si calmarono, i rumori persistenti provavo ad usarli a mio vantaggio nei test o per prevenire figuracce a scuola, il sonno andava e veniva, come la mia disperazione di non potere più avere Ryo tutto per me.

Non lo credevo possibile. Io volevo lui e lui voleva me, cosa c'era di difficile, perché la natura bloccava questo flusso? Se fossi stata come lui, se in quel laboratorio avessero reso me meno umana, Ryokku avrebbe potuto toccarmi senza nuocermi?

Il mondo distruggeva ciò che non riusciva a comprendere e la natura copriva i suoi danni.

Drogo vinse la sua prima partita, verso metà marzo, contro la Penstates. Non fu tutto merito suo, ovviamente, tuttavia cominciò anche lui a farsi degli amici e pensare come me: "Non voglio avere un Demone, voglio essere come loro". Intuivo che le sue convinzioni di tornare al Nido ed essere il migliore dei soldati vacillarono molto.

Louis chiamava di tanto in tanto, nei weekend lo sentivo ancora, però ero convinta che a volte volesse parlare strettamente con Andy. Anche lui aveva notato un suo cambiamento e non gli piaceva. Andy non cambiava, lui era un dannatissimo sasso che si divertiva a darti sui nervi e non cambiava opinione nemmeno se era palesemente errata.

Un giorno rientrai a casa prima e Louis parlava con mio fratello.

«Pensi ci sia qualcosa sotto?» domandò Andy monotono.

Mi avvicinai di soppiatto allo studio e ascoltai di nascosto.

«Può essere, insomma, non ha più attaccato e non sono scomparse più persone da mesi. È come scomparso e persino i Demoni selvatici si tengono alla larga dalle nostre unità, non si fanno più vivi.»

«Dovrebbe essere un problema?» scimmiottò ironico.

«Dovrebbe» rettificò Louis scocciato. «Puntualmente il Mastino faceva scomparire due o tre persone a ritmi regolari in giro per il paese, ma in questo ultimo periodo non è svanito più nessuno. Le aure si sono altalenate, le squadre erano pronte ad intervenire, ma non è successo niente. L'odore è scomparso dai civili pochi giorni dopo, seppure le scorte li abbiano tenuti d'occhio per alcuni giorni seguenti, né il Mastino né uno dei Demoni ha attaccato. Non è strano? Cosa starà facendo?»

Andy si mosse sulla sedia. «Forse è morto.»

«E tu ci credi?»

«Alcuni all'OverTwo lo fanno, ciò che credo io non è rilevante. Mi limito solo a seguire gli ordini. E il ragazzo, Benjamin, lo hanno interrogato?»

Louis sospirò. «Sai la politica con cui agiamo, se non si è certi di un collegamento non possiamo intervenire. La traccia su di lui è svanita, è ancora sotto controllo, ma non è più uno dei primi sospettati. Forse il Mastino ha perso interesse o forse ha trovato ciò per cui ha ucciso fino ad adesso.»

Andy ridacchiò piano e alzò le spalle. «No, non credo. Secondo me è una trappola. Vuole far perdere le sue tracce ed è in attesa del momento perfetto per attaccare, fare il primo passo. È una delle tecniche base, te ne sei scordato?»

RyokkuWhere stories live. Discover now