XLIV

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(Comunicazione di servizio: da oggi ci saranno due aggiornamenti a settimana, mercoledì e sabato!)

Giocherellai con le dita. «No, in effetti no. Veniamo davvero dal Regno Unito, ma non abbiamo mai viaggiato in giro per il mondo. Questa è la prima volta che usciamo» rivelai.

«Usciamo?»

«Dal Nido.»

«È una delle basi militari più forti e autonome del mondo» chiarì Drogo, incurvandosi in avanti. «Siamo soldati, cadetti, non liceali. Noi ci occupiamo di uccidere... delle entità malvagie che infestano questo mondo...»

«Entità?» Will corrugò la fronte. «Tipo i Demoni?»

«Sì. E per farlo... adoperiamo degli armamenti che usano le stesse loro frequenze, in modo da eguagliarle.»

«Quindi avete armi magiche.» Drogo annuì e Will ridacchiò, pensando che scherzasse. Mi guardò e io annuii. Tornò serio. «Davvero?»

«Dentro le nostre armi sono intrappolati degli altri Demoni, i due che hai visto qualche giorno fa. Loro non possono fare del male ad altri, sono vincolati a noi tramite un maleficio. Si manifestano solo attraverso noi, aiutandoci nei momenti di difficoltà o tramutandosi in animali per mimetizzarsi con l'ambiente esterno. È il massimo che fanno. Se osassero fare di testa loro verrebbero uccisi per tradimento.»

«E non c'è pericolo che ne facciano a voi?»

Drogo stette per rassicurarlo, eppure mi misi in mezzo. «A volte» decisi di dire, pensando a Korey. «Se il tuo cuore vacilla, il Demone può assumere il controllo del tuo animo. In questo modo avrebbe la piena mobilità nel mondo, poteri e un corpo solido. Non c'è modo di tornare indietro da quello stadio, in pratica sei...»

«Posseduto» terminò Will. «È già successo?»

«Poche volte, ma sì. Se un soldato si spinge oltre i suoi limiti la barriera che divide umano e Demone si spezza, in pratica sta volontariamente entrando nella sua sfera d'azione e le protezioni non possono interagire fino a questo punto. I limiti sono quelli che imponi tu, così come la scelta di rinunciare alla tua umanità. C'è chi lo fa per salvare qualcuno, altri semplicemente cedono per debolezza. È già successo, sì. Non è un bello spettacolo.»

«Sì, ma... Cosa c'entra questo con me?»

«Alcuni mesi fa» iniziò Drogo «è stato rilevato un segnale sconosciuto, totalmente non umano. Nessuno aveva idea di che cosa fosse, non era un semplice Demone, ma qualcosa di più pericoloso: un Mastino. O così abbiamo ipotizzato. I Mastini sono i cani del diavolo, li ha creati lui stesso e sono sette, uno per ogni peccato capitale. È sempre stato così. A loro volta creano i Demoni neri, sotto di questi ci sono quelli normali e in fondo quelli Bianchi.» Will sembrò perso. «Te lo spigheremo dopo... Per un po' hanno seguito le sue tracce, il problema è salito quando hanno cominciato a dividersi. Una di queste portava a te. Nessuno sapeva se queste avessero qualche significato o se fossero casuali, perciò ci hanno inviato a tenerti d'occhio e vedere se fossi pericoloso.»

Tirò le gambe al petto e il suo sguardo si indurì. «Quindi io ero un sospettato. Vi siete iscritti e siete diventati miei amici perché vi hanno obbligati?» balbettò insicuro.

«No, questo non devi assolutamente pensalo!» mi arrabbiai. «Non dovevamo diventare amici, solo scoprire se avessi qualche legame con il Mastino e ci è stato chiaro fin dall'inizio che non ne avessi. Tutto ciò che abbiamo fatto in questi mesi, le partite, le colazioni e le uscite insieme erano tutte vere, stavamo con te perché volevamo farlo. Io volevo stare con te.»

«Nessuno vuole stare con me» replicò freddo.

«Noi sì.»

«Andiamo, guardatevi intorno. Sono solo un ragazzino che ama i videogiochi online e i manga, sapevo benissimo che con gente come voi non avrei mai avuto possibilità normali. Quelli come voi stanno con la squadra di football, vanno alle feste, sono popolari... All'inizio credevo mi steste vicino perché eravate nuovi e non conoscevate niente di qui.»

RyokkuWhere stories live. Discover now