6. Amsterdam, 26 marzo

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Non voglio fare il moralista e dire che i giovani d'oggi non capiscono niente, anche perché anche io sono un giovane d'oggi ma penso ci sia qualcosa di estremamente sbagliato in una generazione che quando arriva in una città bella come Amsterdam non pensa ad altro che a fumare erba e andare a prostitute.
Ieri, quando siamo arrivati, ci hanno fatto accomodare in un hotel dato che abbiamo un giorno libero e grazie al Cielo sono riuscito a convincere Ashton a venire con me a fare un giro per la città: sono persino riuscito a trascinarlo al museo di Van Gogh!
Luke e Calum invece sono andati da qualche altra parte, non voglio sapere dove, con la band di supporto. Ora però sembra non ci sia nessuna possibilità che io riesca a convincerli a lasciarmi in pace e farmi rimanere in hotel questa sera.

"Dai Michael, vieni con noi" Ashton, vestito di tutto punto, mi prega per l'ennesima volta di non passare la serata da solo chiuso nella nostra stanza. Sto per rispondere ma quando sento bussare alla porta, mi affretto ad andare ad aprire, giusto per evitare di dirgli di no per la centocinquantesima volta.

Non riesco a trattenermi dal mordermi il labbro vedendo ciò che mi ritrovo davanti: Luke Hemmings con una camicia bianca aperta fino a metà petto, due collane che gli pendono nella scollatura, un paio di jeans neri e un giubbetto di pelle dovrebbe essere illegale. Chissà se lui è a conoscenza dell'effetto che ha sulle persone, o per lo meno di quello che ha su di me.

"Che cazzo ci fai ancora in pigiama?" si rivolge a me mentre fa il suo ingresso nella camera, dove nessuno gli ha dato il permesso di entrare.

"Non mi sento molto bene, stasera starò a casa" mento spudoratamente, sperando che non se ne accorga. Scoppia in una piccola risata per poi dirmi "Non se ne parla, ora prendi la prima camicia che trovi nella tua valigia e muoviti a cambiarti".

"Vi lascio soli" dice Ashton e non faccio neanche in tempo ad incenerirlo con lo sguardo che già vedo solo le sue spalle che si allontanano nel corridoio.

"Dai Luke, non mi va" provo di nuovo.

"Non rompere" si avvicina lui stesso alla mia valigia e ne estrae una camicia nera e dei pantaloni dello stesso colore "Tieni".

"E va bene" mi rassegno e vado in bagno a prepararmi, tanto so già che ho la probabilità dello zero per cento di fargli cambiare idea.

***

Alla fine mi ritrovo seduto attorno a uno dei tavolini fuori da un locale chiamato Chandelier con Luke, Ashton, Calum e i tre ragazzi della band di supporto di Luke.

"Vuoi?" Calum mi sta seriamente chiedendo se voglio fumarmi una canna?
Ci penso per qualche secondo. Non ho mai provato a fumare erba e solitamente non ci terrei a farlo, però stranamente questa sera ho uno strano desiderio di sperimentare, così, sotto gli occhi spalancati di Ashton, accetto e gli sfilo la canna dalle mani.
Quando la avvicino alla bocca e faccio un tiro, cercando di rilassarmi, inizio a tossire e vorrei seriamente sotterrarmi per la vergogna.

Calum, l'unico a non aver riso di me, mi rivolge uno sguardo gentile "È la prima volta?".
Decido di metterla sul ridere, con il tempo ho sperimentato che se si è auto-ironici tendenzialmente non si viene presi di mira.
"Non si vede?" mi riprendo e faccio un altro (e ultimo) tiro, questa volta mettendoci più attenzione e trattenendo un altro colpo di tosse, prima di ripassargli la canna.

Dopo qualche minuto mi accorgo che l'effetto che mi ha fatto quella nuova sostanza non è poi così male: mi sento praticamente normale, forse leggermente più tranquillo.

"Bene, è stato molto divertente fumare e vedere Michael tossire ma ora, se permettete, vado dentro a cercare qualcuno con cui passare la serata" così Luke ci congeda ed entra nel locale, da solo.

"Ma non ha la ragazza?" do voce ai miei pensieri, alla domanda che mi tormenta da quando quella notte a Stoccolma ho capito che Luke era stato a letto con una sua fan.

"È solo una copertura" confessa Calum mentre lascia fuoriuscire il fumo dalla sua bocca.
Devo ammettere che anche Calum è piuttosto sexy, di una bellezza molto particolare e affascinante. Sì, Ashton ha scelto bene.

"Io devo andare in bagno" scuoto la testa per allontanare quei pensieri, mi alzo e mi avvio verso l'interno del locale. Mi sembra che il tempo stia scorrendo al rallentatore, non so se sia un effetto della canna o se sia solo un'impressione, ma mi sembra di vedere tutte le persone muoversi in slow motion.
Mentre mi avvio verso il bagno vedo Luke ballare verso un bordo della pista con attorno due ragazze che gli si strusciano addosso. Disgustato dalla scena, mi volto dopo pochi secondi.

Quando però esco dal bagno e vado verso il lavandino per lavarmi le mani mi sorprendo nel vedere entrare dalla porta principale proprio il biondo.
"Che ci fai qui?" gli domando, senza pensarci.

"Vado in bagno?" dice in modo retorico e io vorrei colpirmi in testa con qualcosa per vedere se così riesco a smettere di dire sempre la cosa sbagliata quando sono in sua presenza.

"Quindi stasera starai con una di quelle ragazze?" evidentemente il mio cervello si diverte a mettermi in imbarazzo.
Vedo che la mia domanda lo lascia leggermente spiazzato e dopo aver fatto finta di pensarci per secondi che a me sembrano interminabili, si avvicina al mio orecchio e mi sussurra "In realtà questa sera ho più voglia di cazzo", prima di chiudersi in un bagno.

Ehi, guarda che se hai voglia io sono qui.

💫💫💫

Come avrete notato, ho deciso di aggiornare anche oggi!
Il capitolo di ieri era solo un capitolo di passaggio e mi sarebbe dispiaciuto farvi aspettare un'intera settimana per avere qualche scena Muke.
Inoltre non vedo l'ora di finire di scrivere questa storia così da poter riuscire ad aggiornare più frequentemente, dato che una volta a settimana forse è un po' poco ma in questo periodo ho gli esami e non posso fare altrimenti.

Cosa ne pensate della storia e dei personaggi? Vi stanno piacendo?

Spero di "rivedervi" giovedì prossimo, baci 😘
S.

Touring || MukeWhere stories live. Discover now