23. San Diego, 26 aprile

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QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI PRELIMINARI DESCRITTE ESPLICITAMENTE, SE QUESTO VI URTA VI CONSIGLIO DI SALTARLO IN QUANTO PER LA TRAMA DELLA STORIA NON CAMBIERA' NULLA, SE INVECE NON STAVATE ASPETTANDO ALTRO BEH... BUONA LETTURA!

Durante il viaggio da Los Angeles a San Diego, anche se dovrebbe durare solo due o tre orette, provo comunque a mettermi a letto per recuperare un po' di sonno perso. Il problema è che continuo a pensare e ripensare a quello che neanche un'ora fa è successo con Luke e così non ottengo altro che ritrovarmi con un'inutile erezione insoddisfatta.

*flashback*

"Possiamo sempre fare altro" propone e si fionda di nuovo sulle mie labbra, senza neanche darmi il tempo di rispondere. Non che la risposta sarebbe stata negativa, sia chiaro.
Lo tiro verso di me, in modo da far aderire la mia schiena alla porta del bagno e lui si lascia trascinare da me senza opporre resistenza, iniziando a strusciarsi sulla mia erezione. Le mie mani scorrono sulla sua schiena muscolosa e questo sembra piacergli ma dopo poco arrivo finalmente alla parte più bella del suo corpo: il suo sedere. Lo stringo tra le mie mani con talmente tanta forza che dopo poco smetto perché credo di potergli fare male ma un gemito soffocato tra le mie labbra mi fa capire che è esattamente quello che vuole anche lui.

"Michael" riesce a dire tra un gemito e l'altro, posa una mano sulla mia guancia e passiamo qualche secondo a guardarci negli occhi, come se il tempo si fosse congelato attorno a noi. È così bello, tanto che mi porta a pensare che tutto questo sia solo un sogno da cui ho veramente paura di svegliarmi.

Con la mano libera si avvicina di nuovo ai miei pantaloni e questa volta li slaccia, facendoli scivolare lungo le mia gambe e lasciando le mie parti intime coperte solo da un paio di boxer neri. Quando inizia a toccarmi maledico la stoffa di questi ultimi per non essere più leggera di quanto lo sia in realtà ma la mia attenzione si risposta subito verso Luke quando si posiziona in ginocchio davanti a me.

Bene, il momento è arrivato, Luke Hemmings me lo sta per succhiare. Il sogno della mia vita sta per realizzarsi.

Luke inizia a baciare la mia erezione da sopra i boxer, lascia alcuni baci veloci, altre volte si sofferma di più su un punto preciso, a volte invece lascia persino dei leggerissimi morsi che mi fanno letteralmente impazzire.

"Luke" gemo cercando di abbassarmi le mutande ma lui mi ferma.

"Sei impaziente?" si morde il labbro mentre mi guarda, è talmente vicino al mio pene che potrei venire solo grazie a questa visione.

"Ti sembra il momento di giocare?".

"Lascia fare a me" allontana le mie mani e decido di lasciargli fare quello che vuole, come al solito.
Mi sfila i boxer sempre con la lentezza che lo sta caratterizzando in questo momento e alla vista della mia erezione quasi spalanca gli occhi.

"Però, sembra che mi divertirò più del previsto" da una parte apprezzo questo commento ma dall'altra non ce la faccio davvero più. Già durerò pochissimo perché sto aspettando questo momento da una vita, se in più lui fa così ci metterò letteralmente trenta secondi.

"Muoviti" ordino mettendo la mano tra i suoi perfetti ricci biondi e avvicinando la sua faccia al mio pene. Lo vedo quasi sorridere prima di prendere, finalmente, in bocca tutta la mia erezione, provocandomi un gemito di sollievo.

Luke lecca tutta la mia lunghezza, più e più volte e fa dei giri concentrici con la lingua sulla mia punta prima di iniziare a pompare con anche l'aiuto delle mani. Dio, la sua bocca è qualcosa di meraviglioso.

"Luke" esclamo ad alta voce e a questo punto dovrei seriamente avere paura che qualcuno possa sentirmi dato che non sto neanche provando a trattenermi, ma la foga del momento mi impedisce di pensare ad altro.

"Sto per" mi blocco quando Luke lo prende ancora una volta tutto in bocca, tanto che sento la sua gola sbattere contro la mia punta "Sto per venire, spostati" ma lui non mi da ascolto e così mi riverso nella sua bocca.

Si rialza subito in piedi e noto che sta per dire qualcosa ma viene interrotto dallo squillo del suo cellulare.

"È Calum, devo rispondere" sbuffa e io faccio altrettanto, non avevamo ancora finito. Sento solo ciò che dice Luke ma da quello che ho capito penso sia arrivata l'ora di andarcene.

"Dobbiamo andare" annuncia infatti il biondo non appena chiude la chiamata. Mi rattristo perché non voglio lasciare Luke insoddisfatto, lui è stato così bravo con me e vorrei tanto dimostrargli che anche io posso farlo stare bene.

"Tranquillo, ricambierai in un altro momento" mi fa l'occhiolino e sono costretto a seguirlo controvoglia fuori dal bagno e dal locale.

*******

Bene, andrò in bagno a farmi una sega.

💫💫💫

Eccomi qua 🙈
Come vi è sembrato questo capitolo? Non sono molto brava a descrivere queste scene (penso si sia notato) quindi se avete dei consigli da darmi sono ben accetti!

Baci 😘
S.

Touring || MukeWhere stories live. Discover now