30. Città Del Messico, 4 giugno

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Dopo quella discussione non ho più guardato in faccia Luke. Ho aperto il suo fottutissimo concerto a Melbourne e poi me ne sono andato, per la prima volta senza assistere alla sua esibizione.
Ho prenotato online un volo per Sydney, non volendo passare otto ore chiuso in un tour bus con Luke e Calum e Ashton mi ha pregato di farmi accompagnare da lui perché non voleva rimanessi solo ma invece quello era proprio ciò che desideravo. Stare solo.

Con il ritmo frenetico del tour non ho avuto il tempo di elaborare lucidamente tutto ciò che mi è successo e in particolare quello che è successo con Luke.
Conoscerlo è stata una delle esperienze più belle della mia vita ma, sinceramente, per come si è rivelato alla fine, non ripeterei mai questi mesi da cap. Il problema è che io pensavo veramente che in Luke ci fosse qualcosa in più: quando tutti i giornali se la prendevano con lui per qualsiasi cosa lui dicesse o facesse, io ero pronto a difenderlo, anche se non lo conoscevo affatto.
Non che adesso io lo conosca, pensavo di sapere chi fosse Luke Hemmings ma ora posso dire di non averne proprio idea. Forse ho davvero sbagliato tutto.

"Signore, deve spegnere il telefono" mi richiama una hostess con un atteggiamento abbastanza scocciato. Ma non erano tutte gentili e sorridenti un tempo?

"Posso tenere la modalità aerea?" chiedo, in quest'ora di volo tutto ciò che voglio fare è ascoltare musica, magari pensando a qualche nuovo testo.

"Sì, ovviamente" accenna un sorriso e se ne va sculettando. Sbuffo e sto per sbloccare il mio telefono per fare ciò che la hostess mi aveva gentilmente chiesto di fare quando peró una chiamata fa illuminare lo schermo prima che io possa toccarlo.

Quando il nome "Luke" compare davanti ai miei occhi, una strana sensazione si fa largo in tutto il mio corpo e vorrei tanto lanciare il telefono giù dall'aereo ma, grazie a Dio, ci sono i finestrini e fermarmi.
Chiudo subito la chiamata e metto la cavolo di modalità aerea.
Se prima volevo provare a rilassarmi durante questo volo, ora so che sarebbe inutile anche solo provarci. Dopo quella telefonata so che non riuscirò certo a stare tranquillo.

Non appena atterro esco dall'aeroporto e chiamo un taxi per tornare a casa mia. Non devo neanche aspettare per i bagagli dato che le mie chitarre le stanno portando a casa con il bus e a Melbourne non ho portato nessuna valigia, solo una grande borsa con le cose essenziali.

Quando mi siedo sui sedili posteriori dell'auto, tolgo la modalità aerea dal telefono per avvisare i miei genitori ed Ashton che sono ancora vivo.
Una quantità assurda di notifiche fa squillare il mio telefono e quando il tassista mi guarda male dallo specchietto retrovisore capisco che è un chiaro segnale e tolgo la suoneria, lasciando solo la vibrazione.

Ci sono dieci chiamate da parte di Luke e dodici suoi messaggi, un messaggio da parte di Ashton che mi chiede se sono arrivato e se sto bene e un messaggio sul gruppo della mia famiglia.

Rispondo velocemente ad Ashton e ai miei gentori, poi faccio un respiro profondo: mi tocca aprire la chat con Luke.

Luke:
"Per favore, rispondimi"

"Ti prego Michael"

"Mi hai bloccato? Non riesco più a telefonarti"

"Ah no, sei in aereo"

"Ho bisogno di parlarti"

"Mi dispiace"

"Mi manchi, credo"

"Anzi, ne sono sicuro. Mi manchi Michael e anche tanto"

"Ti prego rispondimi"

"È strano non averti intorno in bus"

"Non lascerai il tour vero? Manca davvero poco"

"Per favore rispondimi"

Michael: "Non lascerò il tour"

Luke: "Mi farò perdonare, te lo prometto"

Michael: "Non sforzarti neanche"

Luke: "Ci riuscirò"

Visualizzo e non rispondo. Non si merita la mia attenzione. Continuo il tour solo perché ho appena guadagnato dei veri fan e sarebbe davvero stupido sprecare questa occasione.
Lo faccio per me, non per Luke. Decisamente non per Luke.

***

Ero riuscito a convincere Ashton a prendere un volo diverso da quello prestabilito per andare da Sydney a città del Messico, così da riuscire a non incontrare Luke ma ho controllato e sfortunatamente non c'è solo un volo senza scali inutili di mezzo e fidatevi che il viaggio è già abbastanza lungo senza alcuno scalo.
Il fatto che ora io sia seduto su un sedile dietro a quello di Luke sicuramente non aiuta e il fatto che oggi lui indossi una fottutissima maglietta rossa (la stessa che aveva usato quando eravamo andati in giro per New York) e mi sembri più sexy del solito, aiuta ancora di meno. Peccato che ogni volta che lo guardo mi vengano in mente le parole che mi ha detto e così ogni mio pensiero vagamente positivo su di lui cade.

Luke ha provato a parlare con me ma io l'ho ignorato per tutto il tempo. Mi sento un po' un bambino delle elementari che per farne arrabbiare un altro fa finta di non accorgersi della sua esistenza e di non sentirlo quando parla ma non ho nessuna intenzione di interagire con il biondo dopo ciò che mi ha fatto.

Dormo, o almeno faccio finta, per gran parte del viaggio e persino quando scendiamo e ci dirigiamo in taxi verso l'hotel non tolgo le cuffiette dalle mie orecchie, sperando di non essere disturbato da nessuno.

Per il concerto di domani so già che cosa fare: aprirò lo stupido show di Luke e poi me ne andrò a fare un giro per la città. Non ho intenzione di ascoltare la sua fottutissima voce angelica nemmeno per un secondo.

💫💫💫

-1 😿

Baci😘
S.

Touring || MukeWhere stories live. Discover now