I - 3 Dicembre, Giorno 1

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Disturbo Borderline di Personalità:

Il disturbo borderline di personalità è un disturbo di personalità le cui caratteristiche essenziali includono la paura del rifiuto, l'instabilità nelle relazioni interpersonali, nell'immagine di sé, nell'identità e nel comportamento. Possono essere presenti ira incontrollabile e depressione. Le persone con disturbo borderline di personalità tendono a sperimentare emozioni e stati d'animo estremamente intensi che possono cambiare in modo rapido e improvviso. In genere, presentano difficoltà a tollerare lo stress o calmarsi quando si sentono in balìa di queste emozioni negative (rabbia, tristezza, ansia, frustrazione, ecc.). Di conseguenza, in questi pazienti sono frequenti scoppi d'ira e comportamenti impulsivi come l'abuso di sostanze, autolesionismo, binge eating (abbuffate incontrollate) e tentativi di suicidio. Questi comportamenti hanno la funzione di ridurre l'attivazione emotiva nel breve termine, ma possono condurre a gravi conseguenze nel lungo periodo.

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Borderline

Linkin Park - Numb

EREN

Guardo per l'ultima volta l'orario sul telefono, sospirando mestamente alla vista della foto sullo sfondo che ritrae me ed Armin. Poggio la mano sulla maniglia della pesante porta in ferro smaltato di bianco e la forzo piano, cauto e incerto.

Poco sopra di essa, incisa a lettere chiare su di una targhetta blu di quelle tipiche e dall'aria asettica e sterile degli ospedali, svetta una scritta poco incoraggiante.

Reparto di Neuropsichiatria-Ospedale Maggiore di Shiganshina.

Un sentimento che non riesco a decifrare si fa largo nel mio petto al pensiero di quanto quelle parole su quella targa siano diventate purtroppo fin troppo familiari negli ultimi anni. Varco la soglia, incoraggiato dalla rassicurante mano di mio padre, poggiata saldamente ma allo stesso tempo dolcemente sulla mia schiena, e dallo sguardo d'ambra dolce e apprensivo di mia madre.

Il reparto è quello di sempre, uguale a tutti gli altri giorni; quello che ho sempre apprezzato, da quando ho iniziato a fare terapia qui quattro anni fa, è che nonostante questo posto sia un reparto ospedaliero a tutti gli effetti, non lo sembra minimamente. Muri colorati e mille quadri di ogni dimensione appesi sulle pareti arcobaleno ne alleggeriscono l'atmosfera, rendendola quasi casalinga. I pazienti non sono sdraiati sul letto in pigiama e intubati con qualche flebo o chissà quale strano dispositivo medico con un nome troppo complesso per essere pronunciato, ma si aggirano per le sale comuni indossando vestiti normali.

Una volta, ai tempi dei miei primi incontri con il dottor Smith e con la dottoressa Brzenska, consideravo casi persi i ragazzi ricoverati in questo posto. Li guardavo da lontano, la loro immagine filtrata dal vetro spesso della porta principale. Il mio sguardo vagava sui loro visi pallidi e sui corpi magri e provati dalla malattia, temendoli come fossero alieni o creature spaventose e ripugnanti uscite da un altro mondo. Persone senza più una speranza, persone che avevano toccato il fondo e che non sarebbero più risalite, inghiottite dall'oscurità più nera che è il pozzo del disturbo mentale. E per quanto questo posto fosse diventato per me già da allora un punto di riferimento, giurai al me stesso tredicenne di quattro anni fa che mai, mai mi sarei permesso di cadere così in basso, che mai sarei rimasto in un reparto psichiatrico per più del tempo necessario ai miei colloqui quasi giornalieri con i dottori.

E sempre mai avrei immaginato che, quattro anni dopo, sarei stato anche io gettato sul fondo buio, sporco e dall'aria sulfurea e irrespirabile del pozzo del mio disturbo, la mia anima calpestata e ridotta in brandelli e il corpo segnato da così tante cicatrici che già da tempo ho smesso di contare. Mai avrei immaginato di trovarmi nella situazione di essere uno di quei ragazzi senza speranza e senza un futuro.

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now