Ringraziamenti

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Oh mio Dio. Non so nemmeno come siamo arrivati fino a qui, e se ho avuto un sacco da scrivere durante questi trentatré capitoli, ora sono davvero a zero parole.

Un grazie immenso a ValeAck, che ha betato le bozze sgrammaticate di questa storia con taaanta pazienza e che mi ha permesso di entrare a far parte di una splendida famiglia multimediale in cui ho avuto l’opportunità di conoscere un sacco di altre persone. Ancora grazie davvero. ❤️❤️❤️

Grazie alla mia partner in crime giuliaciotti, che nonostante ci abbia messo nove mesi a guardare AoT (un parto, letteralmente), si è fatta abbondantemente perdonare con un tatuaggio per questa sua mancanza. Grazie per aver ascoltato tutti i plot delle mie storie (quelle pubblicate e quelle ancora nelle bozze), e per essere stata un infallibile jukebox nel trovare alcune canzoni da abbinare al capitoli. Love you❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

Grazie alla mia famiglia e al mio ragazzo che mi supporta (e sopporta) ogni giorno, nonostante non legga praticamente quasi mai quello che scrivo.

E un grazie immenso a tutti voi, a chi ha commentato ogni capitolo e lo ha votato e a chi invece è stato un lettore silente; spero vi siano arrivate le emozioni che ho cercato di infondere in questa storia. Mi avete fatto emozionare e ridere con i vostri commenti, e non avrei mai pensato che così tante persone potessero leggere e apprezzare quello che scrivo. Non ho neanche parole per descrivervi, siete fantastici.

E beh… Borderline si conclude qui. Per me è stata una storia importante, e spero di avervi fatto immedesimare anche solo un minimo nella realtà dei ragazzi che soffrono di disturbi mentali e di com’è la vita con una malattia del genere. In fondo sono una ragazza normalissima, studio all’università, convivo con il mio ragazzo ed ho una relazione stabile che dura da anni, riesco a fare tutto. Non sono pazza, e non guarirò mai da quello che ho; ma a me va bene così. Non nego che tutt’oggi ci siano giorni difficili, ma non mi lascio abbattere dalla malattia.

Questa storia è nata proprio per la necessità che sentivo di dare voce a chi soffre psicologicamente ogni giorno. Ci sono persone che non riescono ad esprimere la loro sofferenza mentale, o che se ne vergognano perché è ancora vista sotto cattiva luce, quando non bisogna assolutamente vergognarsene. Voglio poter dire di essere borderline con la stessa leggerezza d’animo che richiede dire ad una persona di soffrire di gastrite. Non voglio avere paura di essere giudicata per il mio disturbo o guardata con pietà; mi fa incazzare il fatto che i disturbi mentali vengano sottovalutati così tanto e ancora visti come una specie di tabù. Magari qualcuno di voi si è ritrovato nelle frasi che ho scritto in questa storia (spero nessuno di voi, ma forse sarebbe troppo chiedere questo) e spero che chi di voi invece non aveva mai avuto modo di conoscere una realtà del genere, abbia compreso quanta sofferenza ci sia dietro e che non è tutto nella mente della persona affetta.

E non vergognatevi di dire a qualcuno che state soffrendo, cercate sempre aiuto! Non si è mai troppo senza speranza per iniziare un percorso per stare meglio. È difficile risalire dal fondo, ma la vita ha dei colori meravigliosi.

Mi sono dilungata pure troppo – come mio solito – per cui vi saluto mandando a tutti voi un grosso abbraccio ed un enorme grazie di cuore. ❤️❤️❤️❤️❤️❤️

-Lilith

PS: Mi mancherà da matti aggiornare di domenica. Ovviamente non sparirò, ma continuerò a pubblicare Of Leather and Lust e a dedicarmi a qualche progetto ancora nelle bozze. 😈😈😈

Stay tuned! ❤️✨

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now