XXVIII - 21 Luglio

2.1K 181 195
                                    

Love

Nightwish – While Your Lips Are Still Red

EREN

Amore.

Che nome grande, importante; cinque lettere che fuse insieme sono in grado di formare una parola dal significato tanto profondo e spaventoso, di dare vita al sentimento più totalizzante che l'essere umano possa mai sperimentare.

Levi mi ama.

Mi sfugge una risatina amara e spezzata mentre asciugo una lacrima che, solitaria, riga il mio zigomo. Non mi ero neanche accorto di aver iniziato a piangere di nuovo.

Levi mi ama ed io non ho saputo replicare alla sua confessione.

Levi mi ama e io sono terrorizzato dai sentimenti che provo quando sono con lui, perché potrebbero distruggermi da un momento all'altro.

Sono rimasto paralizzato, il carboncino sollevato a mezz'aria e gli occhi sgranati, puntati nelle sue iridi di puro metallo fuso, mentre l'essenza più assoluta della confusione prendeva il possesso dei miei pensieri. Non sono stato in grado di emettere nemmeno un suono, neanche una sola parola.

Ho tentato di continuare il mio ritratto, le linee più marcate a causa dell'eccessiva pressione con cui lasciavo che il carboncino scorresse sulla carta ruvida e il volto di Levi rabbuiato in un'espressione colpevole. Chissà cosa deve aver pensato di me.

È stato strano quando ci siamo messi a letto per dormire, la sua mano che timidamente ha accarezzato la mia mentre mi sussurrava la buonanotte, forse impedendosi di affondare il volto sulla mia schiena come di solito. È stato teso quando il primo sole ci ha destato dai nostri sogni, mentre ci vestivamo fra sguardi furtivi e un silenzio stretto e scomodo, quasi asfissiante quanto l'afa di quella mattina.

Mi ha accompagnato a casa in macchina e lasciato davanti al portone di casa con un cipiglio sul volto perfetto e gli occhi feriti, adombrati da mille pensieri. Non l'avevo mai visto così abbattuto, così... Spento. Ed è colpa mia, solo colpa mia, se ho peccato di codardia da non riuscire neanche a replicare davanti a quelle parole tanto da rimanere paralizzato dal loro suono. Dopo tutto quello che lui ha fatto per me, dopo tutto il sostegno che è stato capace di donarmi e dopo aver cancellato insicurezze e paure col sapore dolce dei suoi baci, io l'ho rotto.

Tengo il telefono spento da tre giorni. Ho tagliato i miei contatti con l'esterno, anche con Armin e Mikasa; da altrettante notti non dormo, il mio sonno è agitato e tormentato da orribili incubi. Come potrei incontrare le sue iridi metalliche di nuovo senza morire di vergogna, senza sentirmi schiacciato dal senso di colpa? Forse così lo sto ferendo ancora di più, ma mi rendo conto di essere debole. Non posso sopportare di vedere il suo volto perfetto segnato dalla stanchezza e dalla colpevolezza. Che poi, è davvero una colpa amare? Può essere considerato un crimine quel sentimento così puro che nutre nei miei confronti e che gli macchia l'anima?

Mi asciugo un'altra lacrima e mi tiro immediatamente a sedere sul letto non appena sento la porta di camera mia aprirsi.

"Già sveglio, tesoro?"

"Si mà. Non ho dormito molto bene questa notte."

Camuffo uno sbadiglio coprendolo con il dorso della mano e mia madre si avvicina a me per scompigliarmi i capelli. Aggrotto le sopracciglia quando noto che indossa la sua divisa da infermiera.

"Mi hanno chiamata poco fa, devo sostituire una collega che sta poco bene. Papà è già in ospedale, così ho pensato di chiamare Levi per farti avere un po' di compagnia, è da qualche giorno che non vi vedete. Vi ho già preparato il pranzo, dovete soltanto riscaldarlo."

BORDERLINE - Ereri/Riren -Where stories live. Discover now