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Jimin si svegliò con una strana ansia quella mattina probabilmente perché sarebbero usciti di lì a poco i risultati dei gruppi per il progetto d'inglese

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Jimin si svegliò con una strana ansia quella mattina probabilmente perché sarebbero usciti di lì a poco i risultati dei gruppi per il progetto d'inglese. Sperava di essere in coppia con Yoongi? Non lo sapeva neanche lui...da una parte si ma dall'altra no. Dove erano andati a finire tutti i buoni propositi di ieri pomeriggio sul voltare pagina?

Come sempre si alzò di malavoglia, uscire da sotto le coperte calde, non gli piaceva affatto. Si stropicciò gli occhi cercando di riprendersi, si sarebbe preso immediatamente una bella tazza di caffè appena sceso in cucina. Ieri, il lavoro l'aveva stremato...tutte quelle richieste che aveva ricevuto, che lo avessero preso per un karaoke vivente?

Prima di toccare e tastare con i piedi nudi la freddezza del pavimento, dovette spostare "Fiocco di neve" dall'altro lato del letto per non rischiare di ucciderlo finendoci sopra. Gli riservò qualche carezza sentendo sotto le dita la morbidezza e il calore del pelo bianco del gattino. Poi si alzò e si posizionò di fronte la finestra stiracchiandosi mentre guardava fuori la città che già era in movimento tra chi andava al lavoro e chi a scuola.

"Ti ho conosciuto per caso, ma è stato il caso più bello della mia vita" fu questa la frase che Jimin quella mattina prima di uscire di casa scrisse sul suo quadernetto. Quasi per augurare il buongiorno a Yoongi, sperando che in qualche modo gli arrivasse. Infatti era stato proprio un caso il modo in cui Jimin conobbe il ragazzo...quella melodia, dio quanto era bella, e quanto era bello e bravo lui che la suonava. Quando lo vide lì in mezzo alla stanza, una stanza spoglia, fredda, con il suo pianoforte, quello stesso luogo prendeva la sfumatura di tutti i colori esistenti, si faceva primavera. Le sue dita che accarezzavano delicatamente i tasti producendo quel suono così soave e armonioso che faceva rilassare Jimin all'inverosimile.

Ogni volta sfuggiva una piccola risatina silenziosa a Jimin nel vedere l'espressione di Yoongi mentre suonava. Vi erano momenti in cui era serio...altri in cui chiudeva gli occhi, alzava un po' la testa e si godeva al meglio la melodia da lui stesso prodotto. Ogni volta Jimin quasi non cedeva nell'entrare nella stanza e incominciare a cantare sulle note suonate. Quando la voglia proprio lo sovrastava rendendogli difficile persino ragionare, si allontanava da quel posto magico andandosene a casa.

«Buondì Chim, ansioso?» chiese Taehyung appena vide Jimin varcare il cancello della scuola in fretta e furia.

«Buongiorno Tae...mhh non saprei, in realtà ho una strana sensazione, non so spiegartelo» rispose così al suo amico assicurandosi di continuare a camminare a passo spedito senza fermarsi, per levarsi quel peso di dosso il prima possibile.

«Calma amico mio, mica scappano i risultati» ridacchiò a Tae prendendo un passo più svelto per sostenere quello di Jimin.

«Sì lo so...ma ecco prima li vedo meglio è, o no?» domandò ora fermandosi di colpo assalito da una preoccupazione improvvisa che gli fece portare istintivamente le mani sulla testa a scompigliarsi i capelli mentre si girava in direzione di Tae cercando in qualche modo conforto.

𝙁𝙊𝙂𝙇𝙄 𝘿'𝘼𝙈𝙊𝙍𝙀 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDonde viven las historias. Descúbrelo ahora