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(sette anni dopo)

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(sette anni dopo)

"Si procede nel cammino della vita sperando che stagione dopo stagione il dolore si affievolisca. Al dolore ci si abitua, diventa quotidianità, essenza imprescindibile dell'animo umano"

<<Mhh, vediamo, dove diavolo avrò messo quei documenti?>> imprecò Yoongi mentre sollevava chili di fogli sparpagliati sulla sua scrivania alla ricerca dei prescelti <<Dovrò dare una sistemata prima o poi>> si alzò dalla sedia <<o mi ritroverò seppellito dalla carta>> proseguì verso l'uscita del suo ufficio portandosi le mani nelle tasche del pantalone.

<<Signor Kim, per favore mi può ridare i documenti riguardanti la nuova costruzione edilizia?>> Chiese gentilmente avvicinandosi ad uno dei suoi dipendenti.

<<Oh sì certo, ecco a lei vicepresidente>> gli porse il tutto l'uomo, alzandosi e facendo un inchino, come si era soliti fare per mostrare rispetto ai superiori <<Bene, grazie>> ringraziò Yoongi, mentre li sfogliava per accertarsi che ci fossero tutti.

Dopo tornò nel suo ufficio seguito dalla sua segretaria <<Vicepresidente, per oggi non ha più impegni, se vuole può anche tornare a casa>> gli fece sapere <<Mhh, okay>> rispose mentre digitava delle cose al computer <<la riunione con i rappresentanti del gruppo francese per quando è stata fissata?>>

<<Precisamente fra tre giorni>> rispose la ragazza dopo aver controllato sul suo tablet, l'agenda.

<<Okay, va bene, puoi anche andare, grazie>> la segretaria dopo un veloce inchino si girò, uscì dall'ufficio e andò a lavorare nella sua scrivania.

A fine giornata, la stanchezza si faceva sentire e una volta tornato a casa, Yoongi era solito allentarsi la cravatta, sfilarsi la giacca e levarsi le scarpe, per poi buttarsi sul divano. Se durante gli anni le stagioni continuarono ad alternarsi, al contrario nella vita di Yoongi, da quando Jimin non c'era più, vi era un inverno perenne. Non poteva, aveva provato in tutti i modi, ma non riusciva a dimenticarlo, no, proprio no. Era un pensiero fisso. Sì, certo la vita era andata avanti, la scuola finita, il lavoro era presente fortunatamente e anzi non si lamentava affatto per il buon posto che aveva trovato all'interno di una delle più grandi aziende di quegli anni. Ma era apatico, faceva quel che doveva fare, adempieva ai suoi doveri e poi niente, si rinchiudeva a casa, da solo, a guardare la TV. Cadendo in uno stato catatonico, di costante depressione, fino al mattino seguente, senza voler vedere nessuno. Tutti gli stettero accanto: Hoseok, Taehyung, Jungkook. Lo invitavano ad uscire a passare qualche serata in compagnia. Poche erano le volte che accettava, per il resto preferiva starsene a casa, da solo, con i suoi pensieri. Anche quella sera, comodamente seduto, stava navigando tra i canali in cerca di un telegiornale, giusto per sapere cosa succedesse nel mondo. Appena lo trovò, alzò il volume ed andò in cucina e prepararsi un po' di ramen per cenare.

𝙁𝙊𝙂𝙇𝙄 𝘿'𝘼𝙈𝙊𝙍𝙀 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon