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<<Okay, Jimin stai calmo, mantieni la calma

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<<Okay, Jimin stai calmo, mantieni la calma...dovrà pur essere qui da qualche parte, no?>> Vigeva un panico puro nei suoi occhi ed il cuore gli martellava nel petto insistentemente, era palesemente disorientato, si sentiva perso, era scomparso sotto i suoi occhi. Qualche ora che non lo prendeva in mano e si era volatilizzato. Come previsto da Taehyung, il biondo entrò in panico in una manciata di secondi non trovando più in giro il suo quaderno "speciale". Aveva già controllato nel suo zaino, dopotutto era lì che lo aveva visto l'ultima volta, ma niente. Così incominciò a mettere sottosopra tutta camera sua nel vano tentativo di trovarlo. Svuotò l'armadio di tutti i vestiti, così come i cassetti della scrivania. Levò le coperte dal letto e guardò sotto di esso. Andò persino in cucina e controllò tra i documenti di suo fratello. Ma come poteva sapere che, anche cercando all'infinito, in quella stanza non l'avrebbe mai potuto trovare? I respiri si fecero più corti con sempre più confusione in testa. Cercò di concentrarsi per fare mente locale. Le mani infilate tra le ciocche di capelli e poi spalancò gli occhi. Un nome gli venne in mente. Yoongi. Poi scosse la testa, non poteva essere stato lui, si fidava di quel ragazzo che tanto amava. Non voleva dare ascolto a quei pensieri eppure tutti gli indizi confluivano là. Lo aveva tante volte osservato e credeva di aver capito bene il suo carattere, i suoi modi di fare, non gli sembrava per niente una persona così meschina da sottrargli una delle sue cose più care.

Ma in ogni caso, sarebbe stato nei guai in ogni caso. Se veramente quel dannato quaderno, non si trovava in casa, allora che lo avesse e non preso il corvino, a quell'ora si trovava tra le mani di qualcuno, intento a leggerlo. E quindi a rovistare all'interno dei pensieri di Jimin, nella sua intimità...era come una violazione della privacy in un certo senso. No, era in tutti i sensi una violazione della privacy! Le voci corrono veloci e non si sarebbe stupito se già il giorno dopo tutti sapessero tutto, incluso Yoongi.

Non lo avrebbe più guardato con gli stessi occhi. Avrebbe dovuto dire addio persino a quella briciola di amicizia che si stava creando tra loro. Addio amici, addio piccola buona reputazione che gli mi è rimasta, addio vita. Aveva messo talmente a soqquadro la sua camera che persino Fiocco di neve, il suo gattino, decise di andarsene in giro per il resto della casa, piuttosto che rimanere in mezzo a quel bordello un secondo di più. E ora con tutti i vestiti buttati per terra, l'armadio svuotato da ogni piccola cosa e le coperte tutte sfatte; Jimin si fermò in mezzo alla stanza, guardò il disastro combinato e quasi volendo cacciare un grido dall'esasperazione si mise le mani tra i capelli biondi, in cerca di idee.

<<Dio, ero così sicuro di averlo visto nello zaino...forse mi sono sbagliato o non lo so, a casa di Taehyung forse>>

Andò verso la scrivania e prese il telefono, digitò il numero di Taehyung e chiamò. Intanto l'amico stava ancora conversando con Hoseok e Yoongi, cercando di far rinsavire i due, uno più scioccato dell'altro. Il corvino era preoccupato, sì, ma sul suo viso si poteva notare una sfumatura di pura felicità. Aveva avuto la sua conferma, quel quaderno era dedicato a lui. L'esistenza di quei sentimenti gli riscaldarono il cuore. Sentendo il cellulare squillare nella tasca dei jeans, Tae rispose subito e dovette allontanarlo velocemente dall'orecchio per paura di perforarsi il timpano con la voce acuta di Jimin dall'altra parte.

𝙁𝙊𝙂𝙇𝙄 𝘿'𝘼𝙈𝙊𝙍𝙀 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora