Capitolo 16

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Non pensavo che mi sarebbe mai mancata la mia città, soprattutto vivendo in un luogo come Bologna. Ma dopo gli ultimi eventi, trovarmi lì nella stazione centrale di Firenze é un po’ come trovarsi nel mio rifugio preferito in mezzo ad una bufera di neve.
Non è venuto nessuno a prendermi, ma è meglio così: nel tragitto verso casa ho il tempo di pensare a mille cose da raccontare, per non dovermi ritrovare a nominare Dario in nessun modo. Se ne parlo, mi viene da piangere: non posso farmi vedere così dai miei parenti, non dopo aver fatto tante pressioni per andare a vivere da sola.
Sinceramente, non pensavo che la vita da fuori sede sarebbe stata così complicata.

Quando arrivo a casa, tutto è esattamente come lo avevo lasciato. Saluto il mio gattone nero e bianco – si chiama Oreo – e approfitto delle sue fusa per rilassarmi.
I miei genitori sono a lavoro, quindi mi devo arrangiare per il pranzo. Non ho molta fame, quindi alla fine mangio poco e poi mi butto sul letto.
Passo il pomeriggio tra studio, Netflix ed Oreo – il gatto, non i biscotti – e ricevo anche una chiamata da Giada. Purtroppo non potremo vederci molto, visto che lei è impegnata con i suoi due lavori, ma riusciamo a fissare per uscire un po’ insieme tra qualche giorno. Il nostro incontro diventa il mio nuovo appuntamento preferito, seguito poi dal 25 Dicembre e dalla speranza di raccimolare un bel gruzzolo di soldi da poter sfruttare a Bologna.

Passo i giorni seguenti sui libri a studiare, studiare, studiare. O per lo meno a fingere di farlo.
Mi ero ripromessa di non controllare ogni tre secondi il cellulare, in attesa di un messaggio di Dario, ma è più forte di me: mi ritrovo a guardare lo schermo ogni volta che si illumina, ma è solo l’ennesima notifica del giochino di Harry Potter.

Riesco a vedermi con Giada il giorno prima della vigilia di Natale, giusto in tempo per scambiarci i regali.
«Aaah! Ma è bellissimo! Lo adoro, ma quanto ci hai speso Emma?!» esclama Giada quando apre il regalo che le ho fatto: un set di maschere per l’inverno, che comprende creme e balsami per capelli, per il corpo, per il viso. Io e lei adoriamo questi prodotti, soprattutto se hanno dei profumi particolari.
Arriva il mio momento di aprire il regalo, e rimango piacevolmente sorpresa quando scarto un maglione di quelli belli pesanti che piacciono a me, perfetto per la stagione. Ringrazio Giada, perché conosce benissimo i miei gusti, e le rifilo uno di quegli abbracci stretti stretti che riservo solo a lei. Non sono una persona a cui piace dimostrare troppo affetto a troppe persone, perché penso che ad esser troppo affettuosi con tutti, poi si rischi di non far sentire abbastanza speciali coloro che lo sono davvero. Io abbraccio poco e poche persone, ma quando lo faccio so che dall’altra parte quella dimostrazione ha un valore triplicato.

Io e Giada ci stiamo raccontando le ultime novità, ci stiamo aggiornando sui gossip dell’area fiorentina e su tutto ciò che mi sono persa in questi mesi. Io le faccio vedere le foto di Bologna, dell’università, le faccio vedere Caterina e le parlo di lei e Tonno, di Nelson e Cesare, dei rovere, di Nic e le sue foto, di Frank e il suo basso.
Cerco di evitare il discorso “Dario” finché posso, ma Giada non è disposta a lasciar correre, anzi insiste affinché io le spieghi cos’è successo prima che partissi per Firenze.
Le racconto tutto, mio malgrado, e lei si accende come un vulcano: “non ci credo”, “ma guarda ‘sto stronzo”, “ma ora lo vado a prendere io e vediamo che cosa si inventa”.
Vederla così alterata mi fa un po’ ridere, d’altronde nessun’altro poteva riuscire a risollevarmi se non lei.
Siamo ancora insieme quando mi suona il cellulare con una nuova notifica.
Sento il cuore salirmi in gola, mentre apro il messaggio per vedere cosa c’è scritto.

- Vorrei poterti spiegare…
Buone vacanze, comunque. -

«Buone vacanze?!» tuona Giada.
«Ma questo ci è o ci fa?!».
Mi sforzo di sorriderle, mentre faccio spallucce.

«Non ho intenzione di rispondergli, in ogni caso».
Lei mi prende una mano e la stringe, e in quel piccolo gesto c’è tutto il suo supporto.
Come farei senza questa ragazza, mi chiedo io.

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Nel prossimo capitolo:
[...]  25 Dicembre
Mi domando cosa stia facendo lui, adesso. Se stia passando delle belle vacanze in famiglia, o se stia passando le sue giornate con Lucrezia.
Anche solo l’idea di loro di nuovo insieme, mi fa sentire giù di morale. Oggi, soltanto per oggi, devo riuscire a non pensarci.

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Sempre meno alla fine... 
Intanto si avvicina il Natale, mentre qui nella vita reale ci sono 40° all'ombra 😂

Portami sui colli bolognesiWhere stories live. Discover now