III.

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"Quindi qui di notte non si dorme?" domandò Sharon ad Alec.

Stavano scendendo le scale ma Sharon aveva già visto quanta gente ci fosse a girare per l'Istituto, come se fosse pieno giorno e non notte fonda.

"No, di solito dormiamo, ma ieri durante la ricognizione sono stati trovati due cadaveri e stiamo ancora lavorando per portarli all'Istituto e verificare di che demone si tratta.
E stanotte... be', stanotte c'è stata la tua, di vicenda, quindi siamo a tre."

Sharon cercò di non pensarci.

"E sono solo le due di notte. Ho paura che, se il demone sia scappato e sia a piede libero per New York, prima che arrivi mattina ci saranno almeno altri due morti." mormorò Alec.

Sharon sospirò.
"È colpa mia. Ce l'avevo in pugno, potevo ucciderlo. Ma ero troppo scossa per..."

Alec le posò una mano sulla spalla. Poi, resosi conto di quel che aveva fatto, la ritirò in fretta.
Sharon lo conosceva da circa un quarto d'ora, eppure quel ragazzo le sembrava così strano.

"Non darti colpe che non hai." disse solo.

Erano arrivati in una stanza, la stanza dell'addestramento, capì Sharon, vedendo spade, pugnali e altre armi popolare la sala.

Mentre lei si era fermata per contemplare ogni particolare della grande stanza, notò che Alec si era avvicinato a due ragazze, che stavano combattendo tra loro.

Poi si voltò e le fece cenno di avvicinarsi.

"Izzy, Clary, abbiamo ospiti." annunciò.

Le due ragazze si voltarono e videro Sharon. La ragazza notò, oltre loro due, un altro ragazzo seduto a terra che parlottava con Jace, anch'egli seduto a terra.

Accorgendosi di Alec e della nuova arrivata, entrambi si alzarono e si avvicinarono.

"Finalmente, una nuova ragazza Shadowhunter! - esclamò felice una delle due ragazze, quella coi capelli neri. Era molto bella, pensò Iris, di sicuro una di quelle che fa stragi di ragazzi - Io sono Isabelle Lightwood."

Ecco spiegato il colore uguale dei capelli. Lei era la sorella di Alec.

"Io sono Sharon Diana Lee." disse sorridendo Sharon.

"È di Londra. - iniziò a spiegare Alec - Prima che la guerra contro Valentine iniziasse a farsi sentire anche lì, lei e sua madre sono scappate e sono venute a New York."

Jace avanzò e si mise accanto al suo fratello adottivo barra parabatai.

"Hanno vissuto come mondane per venti giorni, fino ad oggi, quando un demone ha attaccato casa sua e ucciso sua madre. Ora lei è una di noi, lo è dalla nascita, è una Shadowhunter addestrata con i rigidi criteri di Londra quindi è una buona Cacciatrice. - poi, accorgendosi dello sguardo eloquente che gli stava lanciando la ragazza dai capelli rossi, riprese a parlare - Lo so perché ero io di ricognizione prima, quando è successo, e l'ho portata qui io."

Sharon ipotizzò che la ragazza rossa fosse la fidanzata di Jace.
Quando ella si voltò e le porse la mano per presentarsi, collegò il tutto.

"Io sono Clary Fairchild."

Morgenstern, disse una voce nella testa di Sharon, ma non lo disse ad alta voce.
Ma sapeva che quella era la figlia di Valentine.

"Piacere." afferrò la mano e ricambiò il sorriso.

A quel punto si avvicinò anche l'altro ragazzo, molto pallido e con i capelli castano scuro.

"Simon Lewis." disse porgendole la mano.

𝐎𝐑𝐈𝐆𝐈𝐍𝐒: 𝐎𝐧𝐞 𝐈𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐲 || Alec LightwoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora