XX.

2.3K 82 2
                                    

Alec restò fuori dall'ufficio della madre.
Non sapeva bene cosa lo spingesse a preoccuparsi così tanto per Sharon.
In fondo, la conosceva appena.

Eppure l'aveva colpita.
Con la sua bellezza, sì, ma oltre a quella lo aveva stregato il suo mistero, il modo involontario in cui destava ad Alec quel leggero sospetto, che però non aveva capito di che genere fosse; il suo carattere, gentile e quasi innocente, insolito per una Shadowhunter, soprattutto per una che proveniva da Londra.
Quello era infatti uno degli Istituti più duri sulla faccia della Terra e, oltre a formare la corporatura, avrebbe influito anche sul carattere.

Per quanto riguardava Sharon, sembrava che non avesse influito nè sull'uno nè sull'altro.
Nulla da dire sul corpo, in effetti: non aveva muscoli come i maschi, questo era chiaro, aveva tutte le cose a posto, era forse un po' bassa, ma aveva le curve al punto giusto e... ma perchè stava parlando del corpo di Sharon?

Dimenticò la ragazza e si appoggiò al muro opposto alla porta dell'ufficio, portando il telefono all'orecchio.

Magnus rispose in poco tempo.
"Ho un fiatone da far paura. Quel tizio corre!"

"C'è stato un altro omicidio - lo informò Alec in tono piatto, senza troppe cerimonie - ed è stato senza dubbio quel tizio, quindi vedi di correre più veloce e acciuffarlo."

"Sto facendo appello a tutta la mia buona volontà, Alexander, ma quello è più veloce di Usain Bolt."

"Conosci Usain Bolt?" fece perplesso Alec.

"Perchè non dovrei?" ribattè Magnus.

"Sei uno stregone, lui è un mondano. Anzi, non dovrei conoscerlo nemmeno io. Comunque usa la magia o qualcosa di simile. Non possiamo lasciarcelo sfuggire, quell'Eidolon sta sgretolando il Mondo Invisibile!"

"A proposito, di chi si tratta il nuovo morto? - chiese Magnus dall'altro capo del telefono; alla domanda seguì un fruscio e dei rumori di cocci rotti, quindi un'imprecazione - I mercati dei mondani sono di una concreta inutilità."

"È un lupo mannaro, crediamo sia del branco di Luke perchè la loro tana è proprio situata nel luogo da cui scappava Wilson. - spiegò il ragazzo, adocchiando la porta per vedere se Sharon uscisse o meno - Jace e Clary sono andati da lui per avere informazioni. Io devo sapere che tu riesca a prendere quel tipo."

"Non so se riesco, davvero. - Magnus tacque un attimo, poi riprese con un sospiro di sollievo - Posso... fare una cosa... un incantesimo di localizzazione. Ho un mazzo di chiavi che ha perso all'inizio della corsa e che io ho raccolto subito."

"Bene Magnus, è... è perfetto. - replicò Alec. Scosse il capo e iniziò a correre, imboccando la porta della sala delle armi - Ascolta, resta dove sei e dimmi dove ti trovi. Ti raggiungo e insieme lo localizziamo. Poi ci penso io."

Mentre prese arco e frecce, Alec sentì un commento da parte dello stregone.

"Il fatto che ci pensi tu mi manda fuori fase. Non sono abituato a queste dichiarazioni."

"Ho sotto controllo la situazione." obiettò.

"Sì? Tutti gli Shadowhunters dicono così, prima di accorgersi che si stanno immischiando in una faccenda più grande di loro, oppure stanno per compiere una missione suicida." osservò Magnus.

"Voglio solo scoccargli una freccia."

"Cosa? "

"Mirerò alla gamba: gli metterò fuori uso una gamba, così non potrà proseguire, quindi lo catturiamo e lo portiamo in Istituto." spiegò Alec in fibrillazione.

𝐎𝐑𝐈𝐆𝐈𝐍𝐒: 𝐎𝐧𝐞 𝐈𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐲 || Alec LightwoodWhere stories live. Discover now