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EPILOGO.

Alec,

so che ti sembrerà una codardia lasciarti una lettera, ma non riesco a parlarti di persona di quel che è accaduto.

Sicuramente avrai saputo la mia posizione e la mia condanna, e forse anche il motivo per cui mi è toccato ciò.
Lo ammetto, ho sempre tenuto nascosta la mia identità perché sapevo bene quale sarebbe stato il destino a cui sarei andata incontro. Ed è per questo che non volevo che nessuno sapesse di noi, perché ti avrei solo messo in pericolo, e non mi sarei mai perdonata se ti fosse accaduto qualcosa.
So che non hai bisogno di essere protetto ma, bè, forse bisognerebbe imparare a guardarsi le spalle a vicenda.

Spero che tu possa capire perchè ho agito in questo modo. Anzi, capirai sicuramente.
Jace ha detto che sei molto comprensivo e tollerante, per quando riguarda me, e per quel poco che ti conosco posso constatarlo anche io stessa.

Non soffrire troppo, dico davvero, non ne vale la pena.
Non mostrarti debole di fronte alla mia condanna, nascondi i sentimenti, come ci hanno insegnato a fare: non per i giudizi, stavolta è per salvarti la pelle.
Michael Wayland ha messo tremendamente in imbarazzo tuo padre che, a causa i suoi ideali arcaici (senza offesa, okay?), non ha più voluto niente a che fare con lui.
Ma sicuramente, quando leggerai questa lettera, avrai già saputo anche questo.

È per questo motivo che ti chiedo di non far capire troppo quello che provavi per me: tuo padre non sarà clemente, nemmeno se si tratta di te.
Amare la figlia della persona che lo ha umiliato di più al mondo può essere considerato più peccato di quanto non sia essere la figlia stessa di Michael.

Ho paura, non lo nego, mi farà male togliere i marchi, anche tanto credo, ma la parte che più mi spaventa non è che dovrò vivere senza di essi, come una mondana; la parte terrificante è che dovrò vivere senza di te.

Non è la solitudine a spaventarmi, di quella non ho mai avuto paura. L'unica mia paura è sempre stata la verità.
Ma, stavolta, devo dire che la tua assenza sarà la paura più grande.

Vorrei che avessimo più tempo, vorrei tanto poterti vedere ma crollerei... non voglio tu mi veda debole, non voglio farti stare male. Ma soprattutto ti metterei in pericolo, ed è per questo che ti chiedo di rivolgerti a Magnus: lui sapeva tutto, ero stata costretta a raccontargli la verita, e lui si prenderà cura di te quando ti sentirai giù.

Avrei tanto desiderato essere io a curare le tue ferite dopo una nottata a combattere demoni; a crearti un diversivo mentre tu avresti scoccato una freccia; a sorriderti qualora ti fosse servita una rassicurazione prima di una missione.
Invece... bè, invece sembra che non potrò fare nulla di tutto questo.
Sono arrivata da voi, vi ho messi tutti nei casini e ti ho scombussolato la vita... posso capire se non vuoi più avere a che fare con me.
Bè, da domattina non mi vedrai più, giuro.

Talmente disperata che faccio anche black humor, lo vedi come sto messa?
Sì, sto ridendo e piangendo insieme, te lo dico nel caso dovessi trovare la carta umidiccia... sono solo le mie lacrime.

Se sei arrivato a leggere fino a qui, bè, sappi che ti amo, Alec Lightwood, più di quanto abbia mai amato qualcuno, più di quanto abbia mai amato la mia stessa identità.
Mi sarebbe piaciuto amarti ed essere me stessa, ma ho dovuto fingere; una sola cosa però non è una bugia in tutta questa mia permanenza qui a New York: il mio amore per te.
Quella è l'unica cosa vera, che resterà sempre tale.

Spero tu possa avere tutto ciò che desideri dalla vita, e ti prego volta pagina, ama ancora, non sarei un'esiliata felice - ora creo anche ossimori! - sapendo che il mio destino ti ha spezzato il cuore.

Nella speranza che starai sempre bene, ave atque vale.
Salute e addio.

Sempre tua,
Sharon Diana Wayland.

𝐎𝐑𝐈𝐆𝐈𝐍𝐒: 𝐎𝐧𝐞 𝐈𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢𝐭𝐲 || Alec LightwoodOnde as histórias ganham vida. Descobre agora