10. Miele e galline

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Harry non era un tipo coraggioso e, per dirla tutta, non aveva mai osato nulla nella vita, se non iniziare la storia proibita con Louis.

In quel momento, però, sentiva dentro di sè una rabbia enorme e l'oggetto di tale rabbia era la ragazza dai lunghi capelli castani che stava parlando con Louis.

Eleonor gli era stata sempre antipatica, già prima di venire a sapere della storia con il suo amico e il motivo era il suo modo di fare, sempre altezzoso e arrogante.

Aveva visto con i suoi occhi come trattava le ragazze più povere e meno appariscenti di lei e questo gli faceva male al cuore.

Come poteva Louis stare con una così?

Harry spiò i due nascosto dietro una pianta e li spiò finché non li vide separarsi e dirigersi ognuno mei propri collegi.

In teoria i ragazzi e le ragazze non potevano frequentarsi così assiduamente, ma c'era un'apertura enorme nella rete che separava le due scuole e nessuno la controllava.

Harry sgusciò via quando Louis sparì dalla sua vista, si recò normalmente alle lezioni del pomeriggio, poi a cena e infine a dormire.

Chiacchierò un po' con Niall e, quando l'amico cominciò a sbadigliare, si misero entrambi a dormire.

Harry attese di sentire il respiro di Niall farsi pesante, poi si alzò rivelando di essere ancora vestito e uscì dalla stanza senza fare rumore.

Nei corridoi non c'era nessuno come al solito, così recuperò nel deposito biancheria e in cucina ciò che gli serviva e sgusciò fuori dalla scuola.

Raggiunse rapidamente l'apertura della rete ed entrò nel giardino del collegio femminile.

Trovò la finestra del piano terra, che veniva lasciata sempre aperta dalla ragazze per consentire ai ragazzi di entrare e la scavalcò.

Sapeva quale fosse la stanza di Eleonor e sapeva da fonte certa che ci dormiva da sola e che aveva il sonno pesantissimo.

Raggiunse la camera, girò la maniglia e la trovò aperta, benedicendo il fatto che il regolamento del collegio vietasse di chiudere a chiave.

Entrò ed attese alcuni istanti per permettere ai suoi occhi di abituarsi al buio.

Quando iniziò a vedere qualcosa, grazie anche ai raggi di luna che filtravano dalla finestra, si avvicinò al letto, scostò le coperte e delicatamente aprì l'enorme barattolo di miele che aveva con sè.

Ne versò il contenuto su tutto il corpo della ragazza dormiente, insistendo sui capelli.

Quando ebbe finito, ruppe con le mani la stoffa lisa di uno dei vecchi cuscini che aveva trovato nel deposito biancheria e le rovesciò addosso le piume, stando bene attento a non fargliene finire in faccia.

Per completare l'opera, scrisse con un pennarello sullo specchio dell'armadio: " Adesso somigli  di più alle tue sorelle galline!"

Recuperò poi il vaso vuoto e la fodera del cuscino e tornò in silenzio nel proprio collegio.

Nessuno lo vide.

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