42. Accettare l'aiuto

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L'ospedale era silenzioso a quell'ora del mattino, nonostante le strade di Londra fossero già piene di gente che si recava al lavoro.

Louis si rigirò nel letto e l'occhio gli cadde sul suo comodino.

C'erano dei libri, una violetta in vaso, caramelle, acqua e biscotti.

Harry gli portava sempre qualcosa quando veniva a trovarlo e lo faceva almeno due volte al giorno.

L'infezione alla gamba era già diffusa nel sangue, così il medico da cui era stato visitato aveva preferito ricoverarlo per una cura più massiccia di antibiotici.

Ora stava meglio fisicamente, ma psicologicamente no, quello, molto probabilmente, non lo sarebbe più stato.

Il rimorso per ciò che aveva fatto ad Harry, accompagnato dalla nausea che sentiva ogni volta in cui guardava il suo corpo, lo faceva sentire vuoto, come un guscio abbandonato da qualche parte.

A volte cercava di convincersi che Harry l'avesse aiutato per affetto, ma poi subentrava la sicurezza che l'avesse fatto solo per pietà.

Del resto cosa poteva pretendere?

Cosa poteva pretendere dopo tutto quello che gli aveva fatto?

I suoi pensieri vennero interrotti proprio da Harry, che entrò nella sua stanza in quel momento.

" Ciao, come stai oggi?" gli chiese sedendosi sul letto accanto a lui.

" Meglio, grazie " rispose con un piccolo sorriso.

Harry gli porse la ciambella che aveva portato e Louis la mangiò subito con voracità, dato che l'appetito, per fortuna, non gli mancava.

" Il dottore ha detto che domani puoi venire a casa, puoi proseguire le cure anche fuori dall'ospedale!" spiegò Harry con entusiasmo.

Louis annuì, ma non disse nulla.

" E poi " continuò Harry felice " ti ho preso appuntamento con un signore che costruisce protesi in legno per gambe. Sono innovative! Pensa che il piede e il ginocchio si piegano!"

" Non ho abbastanza soldi per pagare tutto questo " confessò Louis con vergogna. " Mio padre mi ha lasciato pochi soldi e ho dato tutto a padre Richard...lui mi ha aiutato fin da quando sono tornato e ho trovato la mia famiglia distrutta..."

" Ma non devi pagare nulla!" spiegò Harry con un sorriso. " Io e mio padre siamo felici di aiutarti!"

Louis sapeva che lui era sincero e che lo stava davvero aiutando con il cuore in mano, ma non poteva ignorare gli sguardi di gelido odio che Des gli rivolgeva ogni volta in cui i loro occhi si incontravano.

Ama, ama follemente, ama più che puoi...Where stories live. Discover now