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Era una calda giornata di ferragosto, e mentre fuori i bambini giocavano sotto il sole, i Dursley se ne stavano al fresco dentro casa, impegnati ad ignorare la presenza di Harry. La storia del mago non gli era ancora passata.
Il ragazzo era in camera sua a coccolare Edvige, e a contare i giorni restanti alla sua partenza per Hogwarts sul calendario. Si spaventò quando all'improvviso sentì suo zio Vernon gridare all'ingresso.
Uscì dalla sua stanza in punta di piedi e scese qualche gradino, giusto per vedere contro chi stava gridando.
L'enorme figura dello zio gli bloccava la visuale e non riusciva a vedere chi ci fosse dall'altra parte .
- non abbiamo bisogno di altra gente strampalata! - sbraitò Vernon.
- è sicuro di volermi fare la ramanzina all'ingresso? I vicini potrebbero pensare male - disse l'altra persona. Era la voce di una bambina, e dal tono sembrava intenzionata a stuzzicare il più grande fino a farlo fumare di rabbia.
Vernon sembrò pensarci, e guardò Petunia, che era preoccupata dalle quelle parole.
- entra- sussurrò l'uomo cercando di sembrare calmo, nonostante la vena pulsante sulla tempia.
- grazie~ - rispose con tono civettuolo l'altra persona.
Vernon si fece da parte, e Harry poté finalmente chi era alla porta.
- ciao Sara ! - disse il ragazzo scendendo le scale. Sul viso aveva stampato un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Quella era decisamente una piacevole sorpresa.
- ciao Harry, scusa per non averti avvisato di questa mia visita - rispose la ragazza facendo un leggero inchino. Il suo tono cambiò immediatamente, tornando quello che aveva avuto quel giorno a Diagon Alley: cortese e dolce.
- qualunque cosa stramba dobbiate fare, fatela fuori di qu - Vernon si bloccò quando si vide puntare contro una bacchetta.
Sara lo stava guardando dritto negli occhi - attento, o potrei trasformare definitivamente tuo figlio nel maiale che è -
Dudley si nascose dietro la madre, che lo strinse a sé e fece segno a Vernon di ascoltarla - d'accordo, però state in camera di Harry, e non voglio vedere né sentire niente di strano! -
Sara sembrò soddisfatta, cosi mise via la bacchetta e sorrise verso Harry - ti seguo -
Il ragazzo la guidò al piano di sopra, fino in camera -come...come sai che abito qui?- fu la prima cosa che Harry le chiese.
- me lo ha detto il mio patrigno - rispose lei accarezzando il dorso della civetta - ho pensato che ti sarebbe piaciuto ...beh insomma, un po' di compagnia -
- hai pensato bene - rispose Harry facendola accomodare.
A guardarla non sembrava una maga. Aveva indosso dei sobri vestiti neri, in realtà tutto ciò che aveva addosso era nero, tranne per le scarpe blu scuro, e una borsetta di cuoio allacciata alla cintura. A confondere Vernon devono essere stati i capelli colorati. Non molti dodicenni andavano in giro con acconciature del genere.
- ci credo che non sai niente di Hogwarts, questi sono babbani della peggior specie - disse sedendosi sul letto. Si guardava intorno affascinata, anche se Harry riusciva a leggere anche quella che sembrava pena nei suoi occhi. Sicuramente le sembrava spoglia in confronto alle stanze dei normali maghi.
- gia - rispose Harry soffocando una risata, sedendosi poi accanto a lei.
- come ti sei ritrovato imparentato con gente del genere ?-
-mia zia e mia madre, sono sorelle - rispose Harry - invece tu? Come...come mai vivi con un professore per patrigno? Sarai una secchiona immagino -
Sara rise - non totalmente, ad esempio in Storia della magia ho un Accettabile, mentre nelle altre sono sull'Oltre ogni previsione ed Eccezionale -
Harry inarcò le sopracciglia - che sarebbero?-
- Accettabile è sul 6/7, Oltre ogni previsione sul 8/9, ed Eccezionale sarebbe 10, mentre in Volo l'anno scorso avevo un Scadente, ovvero un 5 - spiegò Sara.
Harry le alzò ancora di più. A lei quello sembrava non essere una secchiona?
- dev'essere difficile allora, Volo intendo
- nah, è solo che io sono negata a stare sulla scopa, magari tu te la caverai bene -
Si sentì bussare alla porta, ed un tremante Dudley stava portando un vassoio con dei biscotti - la...la mamma ha...ha detto...di portarveli - disse lasciando il vassoio sul comodino.
- prima di andare la ringrazierò - disse Sara afferrando un biscotto - e scusa se ti ho minacciato - gli disse, rivolgendogli anche un sorriso gentile.
Al ragazzo non sembrò importare molto delle scuse, era gia contento se non lo aveva trasformato quando era entrato nella stanza, infatti tornò di sotto ad una velocità mai vista da Harry.
- davvero lo avresti fatto?- Chiese Harry afferrando un biscotto.
Sara ridacchiò ed alzò le spalle - no, non posso fare magie in presenza dei babbani, posso fare piccoli incantesimi semplici in casa mia, visto che ci vivono solo maghi, è complicato diciamo -
-quindi, finché vivo coi dei...babbani, non posso fare incantesimi ?-
-esatto, per un certo Decreto di non ricordo cosa-
Passarono le ore successive tra domande da parte di Harry e risposte di Sara, che gli spiegò la cosa delle case, e del Quidditch, anche se non ne sapeva molto oltre ai ruoli e ai nomi delle palle.
Harry le chiese di spiegargli molto altro, ma Sara si rifiutò - non c'è modo di descrivere a parole lo splendore di Hogwarts, lo vedrai coi tuoi stessi occhi - e per un attimo i suoi occhi brillarono.
All'improvviso la vide sobbalzare e frugare all'interno della borsetta di cuoio, per poi tirare fuori, dopo molti minuti di ricerca, una custodia rossa - il tuo compleanno è stato qualche settimana fa, giusto? Per ora posso regalarti questi, magari l'anno prossimo saprò cosa ti piace e potrò prenderti qualcosa di meglio -
Harry afferrò la custodia e sorrise quando la aprì. Erano degli occhiali rotondi nuovi di zecca, che al contrario dei suoi non avevamo bisogno dello scotch per restare su - grazie - disse rivolto alla ragazza. Era senza parole. Insieme a Edvige, la notizia di essere un mago e tutte le emozioni che aveva provato quando era stato a Diagon Alley, quello era il miglior regalo che avesse mai ricevuto.
- l'anno prossimo prenderò qualcosa di migliore - si scusò Sara.
- vanno benissimo , grazie - rispose Harry mettendoseli su. Erano perfetti - tu quando compi gli anni?-
- il 31 di agosto, il giorno prima di andare a scuola. L'anno scorso l'ho passato prendendo il necessario per la scuola -
- allora quando ci vedremo a Londra per prendere il treno ti porterò un regalo -
- non ce n'è bisogno, davvero - guardò l'orologio e vide che era quasi ora di cena - devo andare, non posso fare tardi - si alzò con un balzo, spaventando la povera Edvige che stava dormendo.
- ti accompagno alla porta - disse Harry alzandosi. Aveva pensato di invitarla a restare a cena, ma poi l'idea era stata buttata nel cestino. I suoi zii avrebbe detto no ancora prima che lui porgesse la domanda.
Una volta di sotto, Sara salutò educatamente gli zii di Harry e ringraziò Petunia per i biscotti. Non ricevette alcun sorriso in cambio, anzi, solo occhiatacce e sguardi furenti.
- come torni? In bus o...sei venuta qui volando?-
- non ci è permesso avere una nostra scopa - disse Sara - userò l'autobus, ciao Harry, ci vediamo a settembre !-
- ciao Sara - la salutò con la mano prima di chiudere la porta - a Settembre...- ripetè tra sé, contento di avere un'amica.

1/9/1991

Harry era seduto sul vagone dell' Hogwarts Express insieme a Ron, che tutto emozionato gli stava descrivendo tutti i particolari del Quidditch. Giocatori, palle, regole e tutto. Harry riuscì a capire qualcosa grazie a quello che gli aveva spiegato Sara, ma comunque la spiegazione di Ron era molto più dettagliata, si vedeva che ne era appassionato. Riusciva a trasportare Harry col proprio entusiasmo, contagiandolo.
La porta del loro vagone si aprì all'improvviso, facendo prendere un colpo ad entrambi.
-finalmente ti ho trovato Harry - disse Sara. Indosso aveva la sua uniforme di Corvonero e Loki sulla spalla. I capelli raccolti in modo ordinato e un sorriso in volto.
Harry sorrise ancora di più - ciao Sara, non ti ho trovata in stazione -
- io arrivo con un ora di anticipo, ero dall'altra parte del treno - Sara notò Ron, e lo salutò con un gesto della mano- tu devi essere Ron, Fred e George mi hanno parlato di te -
- oh...piacere - rispose il rosso, accennando un sorrisino. Temeva cosa i suoi fratelli potevano averle detto.
- Ron, lei è Sara, è del secondo anno in Corvonero - disse Harry.
- io devo tornare in cabina, ti stavo cercando per assicurarmi che avessi preso il treno - fece per chiudere la porta, ma Harry le afferrò la manica della divisa.
- aspetta! Ci fai vedere degli incantesimi?- le chiese, con gli occhi che brillavano.
- va bene va bene - disse Sara sedendosi accanto a lui e tirando fuori la bacchetta.
- vi faccio vedere Wingardium Leviosa e basta, okay?-
Harry annuí.
Per Ron era normale vedere cose magiche in giro per casa, ma lo stesso non era per Harry, che restava affascinato da tutte le cose magiche che vedeva, ed osservò attentamente Sara mente faceva levitare una Cioccorana.
Un ragazzo si affacciò alla porta della cabina col fiatone. Aveva indosso la divisa di Serpeverde ed aveva il fiatone - Sara...ci servi in cabina, è successo un disastro! - disse sistemandosi i capelli castani un po' bruciacchiati.
- arrivo Barnaby - rispose Sara alzandosi - ciao Harry, ciao Ron, meglio se vi vestite -
- Sara aspetta ! Il rega- Harry non riuscì a finire la frase che la ragazza era scappata con Barnaby.
Glielo avrebbe dato una volta arrivati ad Hogwarts .

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