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*avviso,ho cambiato telefono e non ci sono le virgolette che fino ad ora avevo usato come segno di punteggiatura per i dialoghi. Le sostituirò con queste ".." buona letturaa🖤*

morsi il labbro insistentemente in attesa di scoprire che le parole da izzy pronunciate fossero solo un altro dei suoi innumerevoli scherzi. Purtroppo però non vi furono suoni. Se non quello che paleso' l'accondiscendenza di alec nei confronti dei desideri dei genitori.

Come poteva sacrificare tutto questo? E poi con chi diavolo si sarebbe dovuto sposare? Una lampadina divampo' la sua luce nel mio cervello, ricordandomi dell'ispettrice mandata dal conclave per giudicare l'operato dei coniugi Lightwood in questi ultimi anni.

Sarebbe tornato tutto, lei avrebbe reso la famiglia di isabelle ancora più intoccabile e altolocata di quanto già non sia, e avrebbe confermato l'egemonia ed il potere di Robert su tutti gli shadowhunters, facendolo arrivare ai livelli di importanti persone di Idris. Ovvio, deve essere lei.D'altronde cosa mia aspettavo?

Come si chiamava? Lidia? Linia? Chi cavolo si chiama linia poi.

Presi un respiro profondo e rilassai le mani che avevo inavvertitamente stretto in due pugni. Mi allontanai da lì e mi rinchiusi nella mia stanza.

Ero completamente stravolta. Alec si sarebbe sposato? Lo avrebbe fatto davvero per la famiglia? Sacrificare tutto?       

Per quanto fosse egoista, per questo lo odiavo profondamente. Perché sapevo che per lui sua sorella e i suoi genitori fossero tutto. Gli bastava quella cerchia di persone, il cui posto vacante lasciato da me sarebbe stato preso da lydia, per stare bene. E faceva male.

E non era dolore fisico come quello che mi causò Raphael entrando nella mia stanza e  strattonandomi per mezzo edificio senza dire nulla, era, quello che provavo, una morsa che ti corrodeva lo stomaco, la testa, le gambe, il cuore, l'anima.

Il colpo di grazia arrivò quando, ancora trascinata dal vampiro notai l'ispettrice sorridere a Lec. Ed era un sorriso melenso, ma non brutto. Una dentatura perfetta e due fossette appena visibili. Io quando ridevo sembravo un ornitorinco spastico.. sospirai.

<che diavolo fai Raphael lasciami> urlai quando tentò ti portarmi fuori <senti dolcezza sono in crisi e tu sei l'unica a potermi aiutare quindi più silenzio e meno storie>sbuffó. Cosa? Sono percaso una psicologa per nascosti? <eh no bello, scordatelo!> scalciai e mi dimenai con poca foga, curiosa per ciò che dovesse dirmi. Ma poi, com'era entrato? L'istituto è protetto e non possono entrarci estranei..

Come mia salvezza, o condanna, comparve il moro, causa dei miei mali, che mi sottrasse alla presa del vampiro. <posso aiutarti, nascosto?>il suo tono era colmo di disprezzo e.. possessivita' <ecco il principe azzurro! Senti non so chi tu fossi in passato, ma adesso che vi vedo separati ti confesso che non penso tu abbia il diritto di fare sceneggiate> obiettó lo spagnolo con fare sbrigativo, attirandomi a sé. <sai il guaio di voi cacciatori è che avete capacità condizionate e limitate. Ti saluto> concluse quest'ultimo abbandonando l'istituto tramite la sua velocità vampirica

"Posso sapere che diavolo tenti di fare?!" Continuai a blaterare nella speranza di interrompere la sua corsa che avrebbe portato alla vergogna persino Usain Bolt. "Oh dolcezza non fingere che ti sia dispiaciuto essere sottratta alla vista di quei due che flirtavano."mi provocò "non mi dispiacerà nemmeno privarti dello sterile organo riproduttivo che possiedi." Risposi.
"Okay,vado subito al punto così potrai tornare a fare la masochista con quei due,che tra parentesi sono più falsi di un vampiro che va in seminario" mormorò fermandosi dinanzi al covo dei vampiri

"Allora? Dimmi questa cosa!"
"Simon...lui ha sviluppato una dipendenza dal sangue di Camille,e questo beh lo porterà ad un bivio: l'essere una creatura della notte,o un cadavere divorato dai decompositori dentro una bara" spiegò e lo vidi in difficoltà.

Probabilmente anche per lui vedere un povero ragazzo,giovanissimo per di più, condannato a quelle sorti,l'una peggiore dell'altra, era struggente. "N-non può essere" ero destabilizzata e nella mia testa lampeggiava solo il nome di Clary.

O mio dio povera ragazza..non si meritano tutto questo. Sono innocenti, puri e in qualità di sorella maggiore non avrei dovuto permettere che fossero contaminati dallo schifo del nostro mondo. Mi diedi la colpa di tutto e volevo sparire. Stupida stupida stupida!

"Non farlo! Non darti colpe che non hai. Noi vampiri abbiamo dato l'occasione a Simon di entrare in questo giro della morte. Siamo noi i responsabili" disse stringendomi in un abbraccio. Fu del tutto improvviso,ma quella stretta fraterna mi confortò moltissimo, così la ricambiai. Mi stavo legando a quel nascosto,ma non la percepivo come una cosa negativa.

"Parlerò con Clarissa. Simon non è lucido e spetterà a lei prendere questa decisione." Borbottai stanca "speriamo che sia forte almeno la metà di quanto lo sei tu,dolcezza" mi deposito' un ultima carezza sul capo e si allontanò, ricomponendosi. "Allora,cosa facciamo con Camille invece? Non permetterà che il mondano lasci quest'hotel." Rifletté "Raphael,so che sarà difficile,ma devi privarla del suo potere. Devi assumere il ruolo di capo clan,e so che ne sei in grado. So che ridarai ai vampiri il prestigio perso con le bravate indotte da quella succhiasangue. Fallo raph,e non avremo più di questi problemi."proposi. Contrariamente alle aspettative, accettò. E mentre compiva il suo dovere,io recuperai l'incoscente amico di mia sorella,portandolo all'istituto.

Lo spagnolo mi raggiunse qualche ora dopo e mentre poneva la questione a mia sorella io andai ai giardinetti adiacenti alle prigioni. Raphael ha ragione. Sei una masochista. Probabilmente lo ero. Ma ne avevo bisogno. Il mio tragitto fu ostacolato dalla vista di Hodge che combatteva con un dimenticato. Non persi tempo e lo aiutai. Era potente, però. Mi procuro' ferite non indifferenti ma alla fine riuscimmo a sconfiggerlo. Mi diressi da Isabelle che si premuro' di fasciarmi gli arti superiori ed i fianchi,principali vittime di quel mostro. "Come si è introdotto qui?!" Ero confusa. " È opera di tuo padre,si suppone. Comunque da un autopsia risulta che il loro sangue abbia buone percentuali di sangue angelico,che  fa da passapartout." Spiegò.

Con la testa che girava a causa del sangue perso e della confusione raggiunsi i giardinetti.
Me ne pentii all'istante.
La rabbia prese il posto del sangue,il rancore quello del cervello,e il gelo quello del cuore.

Alec e Lydia che si baciavano con passione nel nostro posto segreto.
Che NESSUNO di noi due avrebbe dovuto rendere noto ad anima viva. Sui loro diti troneggiavano due anelli di fidanzamento e dipinti sui loro volti espressioni ineguagliabili: dapprima sorrisi,e poi,dopo avermi visto, sconcerto e pentimento.

Con le poche forze rimaste corsi via da lì ed andai nell'unico posto in cui avrei trovato pace.

😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢😢
Non ho giustificazioni. Vi ho fatto aspettare moooltooo tempo. Però a mia discolpa faccio presente solo che ho ricevuto ben DUE tradimenti da persone che consideravo vere. Che delusione. Mi hanno portato via il sorriso e con esso la fantasia e l'ispirazione per questa storia. Mi sono ripresa però. E sto imparando a non farmi toccare troppo dalle cazzate della gente. Spero che qualcuno abbia avuto la pazienza di attendere questo capitolo, e di non averlo deluso. Datemi un vostro parere e anche una stellina se lo ritenete giusto.

Un bacio
-A

You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora