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PREMESSA:
ALL'INZIO NON CAPIRETE MOLTO,POI TUTTO ACQUISTERÀ SENSO. CREDO E SPERO.
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AVVISO:
IN QUESTO CAPITOLO CI SARANNO SCENE PERTANTO SE RITENETE DI NON VOLERLE LEGGERE, SCORRETE FINO A TROVARE QUEST'EMOJI:
(☞ ͡° ͜ʖ ͡°)☞

DA LI' POTRETE STARE TRANQUILLI.
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Sensazione della vita.

È così che chiamo quei brividi che ti si formano sulla pelle quando hai un contatto con quella persona.

È così che chiamo quel sorriso che ti si dipinge sulle labbra quando pensi o parli a quella persona.

È così che chiamo quegli sguardi che dall'esterno possono sembrare nulla,ma in realtà sono tutto.

Dopotutto, non è proprio grazie ai suoi occhi se ci siamo innamorati di quella persona o se ci siamo sentiti trasportati in una realtà perfetta?

Che poi,la perfezione,

Cos'è?

È un concetto relativo: ciò che per me è perfetto a te potrebbe risultare scontato così come ciò che per te è perfetto a me potrebbe risultare noioso.
La perfezione,credo,sia quel tocco.

Sì,quel tocco che ha origine sulla guancia e arriva sui fianchi,avvolgendoli in una ferrea e possessiva stretta.

Oppure,quelle labbra che adempiono al loro afrodisiaco compito baciando dapprima la fronte,poi le guance,poi il naso, per arrivare infine alla bocca,sulla quale spesso ci si sofferma, nell'intento di assaporarne ogni singolo respiro lottandovi,
armati ciascuno della propria lingua, guadagnando per di più un piacere incomparabile.

Credo inoltre che nessuno possa attribuire un significato o un ricordo alla perfezione,finché non la si prova su sé stessi.
Alcuni la incontrano nei luoghi,altri nelle cose e altri ancora nelle persone.

Io faccio parte della terza categoria,di sicuro.

Per me difatti,era perfetto il momento in cui, tra i cespugli dei giardinetti sottostanti alle prigioni dell'istituto,il corpo di Alec si sovrapponeva al mio completamente,permettendomi di sentirne ogni minima parte.

Gli afferravo le muscolose braccia,sfruttandole come valvola di sfogo,mentre deliziava il mio collo con i suoi baci ammaliatori e provocatori.

Gli arpionavo il bacino con le gambe,quando con una mano stringeva i miei capelli e con la seconda ispezionava la mia carne coperta ancora dai vestiti.

Eravamo travolti da un' irrefrenabile passione,che nemmeno costretti, saremmo riusciti a contenere.
Le mie dita catturarono i suoi capelli accarezzandoli e stringendoli,a seconda delle mosse che lui stesso compieva.

Mi sottopose ad ogni possibile tortura:
solleticò il collo,le clavicole e il centro del petto con scie di baci alternati a morsi. La tecnica fu la medesima per i miei poveri seni che vennero massaggiati con sicurezza dalle sue ruvide mani. Vi affondò il capo, succhiandoli e leccandoli con fervore e costanza.
Io impazzivo e mi divincolavo, schiacciata dal suo petto che stuzzicai a mia volta con dei grattini. Stanca di bramare di più invertii i ruoli: toccava a me ripagarlo con la stessa moneta,ma avevo intenzione di essere più diretta.

Tastai i suoi pettorali,il suo addome scolpito e lo marchiai grazie alle mie labbra,mai soddisfatte nonostante i suoi gemiti continui. Arrivai fino alla pronunciata 'V' ,che costeggiava la fine del suo petto,di cui tracciai con la lingua i confini. Gli abbassai i pantaloni facendo lo stesso con i boxer che portava e presi in mano il suo membro eccitato.
Lo racchiusi delicatamente e con ritmi precisi andai su e giù. Intanto,il moro si contorceva e segnava le mie coscie con le sue dita lunghe e ruvide. L'aria si scaldò ulteriormente nell'istante in cui la mia bocca accerchiò la punta della sua lunghezza e ne giunse alla fine non interrompendo il movimento della mano nelle diverse zone.

You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora