Alec's POV
"Che succede?" si allarmò Clarissa
"Raphael era intento nel fare una perlustrazione della città,quando ha intravisto dei demoni" ci informò Isabelle
"E l'istituto ha provveduto,no?" Osservai,forse ingenuamente.
"No Alec,non te ne dovresti sorprendere" puntualizzò mia sorella,sistemandosi una ribelle ciocca corvina dietro l'orecchio. 

"Tocca a noi quindi,occuparcene" appurò Jace "io opterei per non lasciare sola Dalyla adesso,molto sinceramente" si intromise Simon. "Possiamo dividerci, alcuni di noi risolvono il problema esterno,ed il resto quello interno" propose Clary.

"Ragazzi,non mi avete permesso di finire il discorso,il clave ha deciso di starsene inerme perché la forza che anima i demoni non è una semplice ondata di veleno o cattiveria,qui parliamo del potere della coppa." Spiegò la mora.

"Come? La coppa? Era in possesso di Lydia, è impossibile" obiettai sconvolto.
"Nei tre giorni di preparativi del tuo matrimonio qui sono successe diverse cose,bell' addormentato. Per esempio, abbiamo scoperto la soluzione all' incantesimo di cui è vittima mia madre oppure il tradimento di Hodge  oppure-"  interruppi la rossa sempre più arrabbiato "ma che cavolo blateri? Di tutto questo,io ero ignaro?" Urlai.

Si udì una lieve,piccola tosse. Tutti ci voltammo verso Dalyla,fino a quel momento rimasta disperatamente immobile. "Lyla" sussurrai precipitandomi al capezzale del suo letto.
Le accarezzai il volto dai lineamenti perfettamente in sintonia l'uno con l'altro e mi persi nel verde dei suoi smeraldi, nonché splendidi occhi.

"Lyla"ripetei stupidamente felice.
"Lec"  biascicò provando ad alzarsi. "Sta ferma,se provi a fare un'altra delle tue mosse sconsiderate ti faccio iniettare tanta di quella morfina che la tua pipì,non sarà più composta da acqua per i prossimi dieci anni" urlò Simon,non volendo svolte negative. "Ma la pipì non è compo-" iniziò Clarissa "vale anche per te!" Chiarì il moro.

Dopo quell'uscita..particolare,tornai a riservare alla bionda tutte le mie attenzioni,notando che però la cosa non era reciproca,dato che i suoi occhi rimbalzavano da Magnus a Raphael che era tornato dal controllo della città. Una sensazione spiacevole irradiò il mio stomaco e tutto il mio corpo. Sentii fastidio.

Jace mi raggiunse scuotendomi una spalla per farmi spostare e permettergli così di conversare finalmente con la vittima del dimenticato. "Tu sei una pazza,un'incosciente,una cavolo di-" il biondo si fermò nel vedere Izzy che praticamente volava dal fondo della stanza,sino al letto della sua parabatai.

"Per tutti i demoni di Edom,se riprovi a fare una cosa del genere, ti guarirò, per poi avere la soddisfazione di ucciderti con le mie mani" strillò stringendo il debole corpo della ragazza a sé.

Dalyla con uno scatto veloce la allontanò e riversò a terra del vomito. Ciò sembrò traumatizzarla dato che la sua espressione era spaventosamente terrorizzata.

"sta tranquilla è solo un po'di vomito"  Clary che piangeva dalla felicità.
"V-voi non lo vedete?" Chiese la sorella della rossa sull'orlo di una crisi.
"Cosa dovremmo vedere?" Si avvicinò il capo clan dei vampiri guardandola intensamente,come a dirle qualcosa senza usufruire però di parole. Ancora una volta,il fastidio fece capolino nel mio corpo.

"uhm,nulla. Fa schifo,per favore levatelo da qui"mormorò portandosi una mano sulla fronte,in quegli istanti imperlata da granuli di sudore. Le afferrai il braccio ed incastrai le mie dita con le sue sorridendole inebetito.

Lei mi osservò lievemente confusa e sospirò. "Chi ha la coppa ora?" Indago'. "Supponiamo Valentine,sarebbe l'unico così squilibrato da creare un esercito di demoni da mandare in giro per New York." La informò mia sorella.

"Come lo fermiamo?"
"Nonono,come noi lo fermiamo, mentre tu starai qui con Magnus a rimetterti in sesto"
"Non puoi impartire ordini a me" mi fece notare.
"In questo caso sono nella posizione giusta per farlo"
"Tu non sei nella posizione giusta per fare niente che abbia a che fare con me" precisò acidamente.
"Perché mi parli così?" domandai ferito. "Vuoi la lista in ordine cronologico o alfabetico?" Ribatte' retoricamente.

"Se permettete,giovani,abbiamo cose più importanti di cui discutere. Se siete d'accordo suggerirei di dividerci. Isabelle e Simon occupatevi di trovare queste cure per Dalyla,avrete bisogno di agganci nel regno seelie per procurarvele,ma sono fiducioso. Jace cerca Hodge,tu Alec parla con Lydia,dobbiamo capire le circostanze dell'accaduto per intuire i piani di Valentine. Infine tu,biscottino, dovrai cercare la cura per tua madre e Raphael ti aiuterà dato essa si trova in un libro,che Camille ha sotto controllo. Muoviamoci" programmò lo stregone.

Tutti obbedirono,ma io mi preoccupai di chiarire con la bionda.

"Lyla,dobbiamo parlare"
"L'abbiamo già fatto"

"No.
Perché non ti ho detto che ho lasciato Lydia.
Non ti ho detto che se mai dovessi portare qualcuna all'altare saresti tu.
Non ti ho detto che stavo morendo dal dolore quando ho visto la vostra runa scomparire dal corpo di Isabelle.
Non ti ho detto che mi sei mancata.
Non ti ho detto che non voglio rischiare di perderti un'altra volta neanche per sogno.
Non ti ho detto che ti amo.
E ora,stacco il cuore dal mio petto e lo consegno a te,con la certezza che ne avrai cura.
Dimmi che farai lo stesso"

"Non posso Alec." La sua voce era incerta,colma di sofferenza,scuoteva il capo come a rafforzare la sua affermazione.
"Dimmi che farai lo stesso" ripetei quasi piangendo.
"Ti ho detto che non posso" anche lei era più straziata che mai.

"dimmi" tirai su col naso

"che" presi un respiro

"farai" avvolsi le mie mani attorno al suo viso.

"lo" immersi il suo verde nel mio blu.

"stesso" avvicinai le sue labbra alle mie.

Esitò, sciogliendosi sotto il mio sguardo.
Stava cedendo,era mia.
Mia per sempre.

"Alec,devi andare anche tu" avvisò il sommo stregone di Brooklyn.
Vidi il mio medesimo fastidio,riflesso nel verde che circondava le iridi di Lyla.
Sospirai e annuii. "Vado allora" mi separai da lei e uscii.

Dalyla' s POV

"Quindi ora siete una coppia" sorrise il magnanimo stregone. Non trovai traccia di cattiveria nella sua frase.
"Non so nemmeno chi sia io figuriamoci cosa siamo io e quello lì" borbottai
"È normale nella tua situazione. Una volta che avrò le cure ti sentirai meglio" provò a rassicurarmi,ma io non ci cascai.
"Il veleno del dimenticato. Era un derivato del potere della coppa, vero?" La mia voce tremava. Sperai che non fosse come sospettavo.

Ma non piansi, perché io non piangevo mai.

"Sì." Sospirò guardandomi con aria mortificata.
"quando succederà?" Riuscii a chiedere. "Non deve per forza succedere,Dalyla. Le cure ritarderanno il processo fino a quando vorrai. Un giorno ti rifiuterai di prenderle e allora potrebbe accadere" spiegò.
"Forse,ma questo è il punto di vista ottimista. E io voglio sapere anche l'altra eventualità." affermai.
"Entro tre mesi"
il sangue mi si gelò nelle vene.

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è un capitolo di transizione,ma è importante, scusate il ritardo mostruoso,ma per poter scrivere ho dovuto quasi minacciare un professore, lasciamo proprio stare!


You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters] Where stories live. Discover now