23

831 34 2
                                    

"se è uno scherzo,Clarissa,ti conviene dircelo adesso,prima che non risponda delle mie azioni." Urlò furioso Jace.

"Scherzerei mai su una cosa del genere, quando è stato proclamato un mandato di cattura nei vostri confronti? Mi credi davvero così stupida?"

"Non so più che cosa aspettarmi sinceramente. Che diavolo è successo? Perché non state cercando di salvarlo piuttosto che concentrarvi su cose futili?
Ma che avete in testa? Mh?
Cosa?! Cosa?!"

"Se c'è qualcuno che è responsabile della situazione, quello sei tu! Alec ha sfruttato il vostro legame parabatai, oltre che tutte le sue forze,nel tentativo di sottrarvi alle grinfie di quest'uomo. "

"Chi è stato l'incosciente che ha aiutato Alec? Io no di certo!"

"È Magnus ad averlo assecondato, non vostra sorella,non Isabelle,
soltanto quello stregone maledetto.
Che per la cronaca non è l'unico nascosto a seminare caos. Ciò che la nobiltà di Idris omette è che nella periferia di questa corrotta metropoli mondana,
c'è un gruppo di vampiri che si diverte ad attirare turisti e successivamente a succhiare loro via la vita insieme al sangue. Tutto per egoismo.
Il mio piano è finalizzato all'eliminazione di queste minacce!
Se ora il tuo parabatai sta morendo, è colpa di un nascosto!
Se ora vostra madre è mia prigioniera, è colpa di un nascosto!
Se ora Simon convive con un peso insostenibile è colpa di un nascosto!
Ogni male ha origine da quella specie inferiore.
Mi capite?"
Valentine,ancora una volta, tentò di manipolare le nostre menti e purtroppo lo fece in maniera tremendamente efficacie.

C'era un asso,nella manica di Clary,che però l'assassino non aveva calcolato, così come Jace.
Io invece,senza che nessuno me l'avesse detto, sapevo. E questo mi spaventò. E non poco. Ero a conoscenza di piani che nessuno aveva condiviso con me.
Perché?

Il biondo sembrò vacillare,come se stesse per cedere.
Nonostante fino ad allora non avessi fornito aria alle mie corde vocali,decisi che quello era il momento per farlo.
Fu difficile,come una fatica di Sisifo.
Ogni volta che aprivo la bocca,le notizie,una peggiore dell'altra, che avevo appreso,facevano capolino nei meandri della mia psiche.
Mi morsi il labbro e scartai quei pensieri: Alec,Jocelyn, qualsiasi cosa.

"Dimostralo. Fa vedere questa comunità di vampiri incivili e ne faremo piazza pulita." Sibilai sistemando un ciuffo di ricci biondi dietro l'orecchio.

"Affare fatto" un portale,aperto da uno degli stregoni di Valentine ci condusse in un vicolo mai visitato da me.

Quest'ultimo era deserto.
Nell'aria nulla alleggiava se non un tombale silenzio.
Certo,in lontananza,si udivano i rumori della chiassosa New York,ma era come se dinanzi a quel ristorante all'apparenza tranquillo,tutto si fermasse.
La porta,di scatto, cigolò facendo giungere alle mie orecchie un inquietante scricchiolio.

Mantenni la calma,al contrario della minore di noi,che torturava conpulsivamente il suo povero gomito.

"Prego,entrate." Sorrise nostro padre.

Fui la prima a mettere piede nello sporco locale. C'era puzza. Puzza di morto. E il mio olfatto ne risentì.
Improvvisamente,ad intervalli regolari,il suono di un coltello che si piantava nella carne conquistò il mio apparato uditivo.
Mi appoggiai ad un tavolo, pentendomene all'istante. Una sostanza a me sconosciuta gocciolò tra le mie dita. Era biancastra. Rammaricai il possedere del tatto,sentendo i conati farsi spazio nel mio corpo.

Pulii la mano sul pantalone nero che portavo e passai in rassegna ogni oggetto che mi circondava.

Il silenzio,riprese a regnare.

Allora,l'agitazione prese posto accanto al disgusto. Poco dopo un urlo agghiacciante vibrò nell'etere circostante. Nello stesso momento una mano si posò sulla mia spalla. M'irrigidii.

You Can Cry [Alec Lightwood/shadowhunters] Where stories live. Discover now