Fare acqua da tutte le parti

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Eddie era intento a studiare i delicati ricami sullo zerbino di casa Denbrough quando la massiccia porta d'ingresso si aprì, rivelando il viso paffuto di un bambino di appena dieci anni, con gli occhioni castani spalancati.
-Eddie!- Lo accolse con un sorriso che andava da orecchio a orecchio, afferrandogli un braccio e tirandolo in casa con sé.
Eddie si lasciò trascinare con un piccolo gemito di sorpresa mettendo piede nell'ingresso.- Come stai Georgie?-
Il bambino si voltò a guardarlo.- Benissimo!- Rispose.- Vuoi vedere la nuova barchetta che mi ha fatto Bill?-
Eddie stava per rispondere che sì, l'avrebbe guardata volentieri, quando una voce proveniente dall'ampia scala a chiocciola davanti a loro lo interruppe.
-Georgie, smettila di importunarlo.-
Era Bill, che aveva iniziato a scendere i gradini in jeans e ciabatte.
-Non preoccuparti.- Gli rispose Eddie, che si voltò poi per rivolgere qualche parola rassicurante anche al piccolo Denbrough. Ma il bambino era già sparito a caccia della sua barchetta.
Ricomparve sulla soglia del salotto qualche istante dopo reggendo l'oggetto a due mani, gli occhi baluginanti di fierezza.- Non è bellissima?- Chiese, con un tono che non ammetteva replica.
Eddie gli sorrise, avvicinandosi per guardare meglio la barchetta di carta giallina su cui Bill aveva scritto, in caratteri spessi ed eleganti, "Tara". Accarezzò le lettere con un dito, incuriosito, mentre Georgie diceva:- Bill dice che significa "resistente come la roccia".-
-E' una barchetta indistruttibile, allora.- Commentò Eddie.
Il bambino annuì con foga mentre il fratello maggiore lo raggiungeva e gli avvolgeva un braccio attorno alle spalle.- Perché non porti Tara a fare un giro?- Propose, scompigliandogli i capelli castani.- Puoi immergerla nella vasca da bagno, se prometti di non allagare la stanza.-
Gli occhi di Georgie si illuminarono.- Posso, Bill? Davvero?-
Il ragazzo annuì, e il fratellino sfrecciò in corridoio alla velocità della luce, schiamazzando e tenendo alta la barchetta.
Eddie si raddrizzò e si guardò attorno prima di rivolgersi a Bill.- I tuoi non sono in casa?-
-No.- Rispose l'altro.- L'ennesimo viaggio di lavoro.-
Eddie, dal canto suo, fece una smorfia, ricordando di quando la loro assenza da casa l'aveva messo nei guai con sua madre.
-Non ti mancano mai?- Chiese, mentre Bill si avviava su per le scale. Lo vide fare spallucce.
-Non più.- Fu la risposta secca.- Ma vorrei fossero più presenti almeno per Georgie.-
L'altro sospirò, ma non disse nient'altro. Si limitò a seguirlo al piano di sopra.
Quando furono entrati in camera di Bill, questi andò a sedersi sul letto avvisando l'amico di lasciare la porta aperta, per sentire meglio nel caso Georgie l'avesse chiamato dal piano di sotto.
Eddie fece come gli era stato chiesto e si accomodò sulla sedia girevole della scrivania, facendola ruotare verso di lui.
Bill non perse tempo.- E' successo un casino ai Barren, stamattina.-
-Cioè?-
Il ragazzo gli raccontò rapidamente quel che era accaduto. Gli riferì i dubbi dei Perdenti sul modo in cui comportarsi in una situazione del genere, il fastidio di Richie, le parole di Rebecca alle sue affermazioni sgradevoli e, infine, l'ira apparentemente immotivata di Beverly.
Eddie rimase ad ascoltare senza dire nulla, sgranando solo gli occhi per le parole che Rebecca aveva rivolto a Richie e aggrottando pericolosamente le sopracciglia nell'udire la dura reazione di Bev.
-Caspita.- Commentò lì per lì, incapace di aggiungere altro. C'erano così tante cose che avrebbe voluto dire, che non sapeva bene neppure lui da dove iniziare.
-Rebecca non avrebbe dovuto rispondere così a Richie.- Asserì dopo diversi secondi di riflessione.
-No, decisamente.-
-Voglio dire, mia madre è talmente...- E fece un gesto vago, che di per sé non voleva significare nulla, ma che Bill colse come fosse stato un discorso intero.- non so neppure io come faccio a volerle bene. Immagino che il sangue sia sangue, dopotutto.- Alzò lo sguardo sui poster che decoravano il muro alle spalle dell'amico. Ce n'era uno talmente colorato che dovette strizzare gli occhi per distinguere bene le figure.- Ma la signora Tozier è una donna meravigliosa. Perché Richie non dovrebbe amarla?-
Bill si strinse nelle spalle.- Credo che Rebecca abbia parlato senza pensare. Non è giusto fargliene una colpa, quando Richie è il primo a dare aria alla bocca senza che nessuno gli rivolga più di un insulto.-
-Ti riferisci a quel che le ha detto Beverly?-
-Ha esagerato.- Gli occhi dell'altro si indurirono, e Eddie pensò alla barchetta di Georgie. Resistente come la roccia.
-Ho la sensazione che Bev volesse fargliela pagare anche per altro.- Gli disse, suscitando in Bill una reazione fortemente sorpresa.
-Cosa può averle mai fatto Rebecca?-
Eddie si strinse nelle spalle.- Se non lo sai tu. Beverly non ti dice se qualcosa non va?-
L'amico, che fino a quel momento era rimasto a guardarlo sporto in avanti con i gomiti sulle ginocchia, si raddrizzò e, per quanto possibile, si fece indietro.
Eddie sentì di aver toccato un nervo scoperto, e non seppe cosa dire per trarsi d'impaccio.
Avrebbe voluto cambiare argomento, ma fu Bill a riprendere le redini del discorso. - Forse è come dici tu. Forse tra lei e Rebecca ci sono degli attriti di cui non siamo a conoscenza.-
-Prova a parlarle.- Suggerì Eddie.- Sono sicuro che...-
-Bill!- Chiamò Georgie dalle scale con voce affannata.- Bill, corri!-
Il fratello maggiore si alzò di scatto e si affacciò alla porta della stanza.- Ti prego, dimmi che non hai allagato il bagno.-
Ma l'espressione rammaricata di Georgie parlava da sola.
-Porca puttana.- Emise in un sospiro, e Eddie, dietro di lui, scoppiò a ridere.

White Lies - ReddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora