3

3.9K 166 49
                                    

Finisco di tamponarmi gli occhi per la centesima volta, oggi. Sono seduta sulla panchina nel retro della libreria, il respiro irregolare per colpa dei singhiozzi, mi tremano le gambe e ho un aspetto pietoso. Veramente è tutta la settimana che mi trascino in giro come uno zombie sempre sul punto di scoppiare a piangere.

Alfie bussa delicatamente alla porta. «Via libera» dice e io esco dal mio nascondiglio. «Gli ho detto che eri già andata a casa e sembra averci creduto», mi spiega.

Connor mi ha tempestata di messaggi e chiamate tutta la settimana, ma io non ho mai risposto. A scuola cerca sempre un'occasione per parlare con me, ma Sanne e Malek non mi lasciano sola un istante. Sono furiose con lui quanto me e non vogliono che lo perdoni. Non voglio neanche io. Quello che ha fatto è spregevole, mi ha fatto troppo male. Nessuna delle scuse che può aver pensato compenserà mai la fatica che sto facendo per mettere insieme i cocci del mio cuore spezzato.

«Non so cosa mi abbia trattenuto dal prenderlo a pugni», dice Alfie.

«Il fatto che non sei capace?» rispondo e mi viene da ridere.

È tutto assurdo. Lunedì Alfie mi ha aspettata al lavoro con una rosa rossa per compensare il mio san Valentino mancato e a quel gesto sono scoppiata in un pianto irrefrenabile e gli ho raccontato tutto quello che era accaduto alla festa. Doveva essere il mio ragazzo a portarmi i fiori, non lui. A differenza delle mie amiche che sono letteralmente esplose, Sanne ha usato tutte le parolacce conosciute a questo mondo contro di lui, Alfie ha mantenuto il controllo e mi ha chiesto se volessi qualche giorno di permesso per riprendermi. Un tesoro. Ma non voglio stare a casa. Finché mi tengo impegnata il tempo passa più veloce.

«Mi fa male vederti in questo stato per colpa sua.» Alfie mi raggiunge e mi abbraccia.

Stringo le labbra per non piangere di nuovo e cerco di concentrarmi sul suo corpo caldo e accogliente.

«A scuola va meglio?» mi chiede.

«Un disastro», mormoro. «Tutti sanno che abbiamo rotto ed è come essere sotto una lente d'ingrandimento. Ogni volta che io e Connor siamo nella stessa stanza tutti ci guardano, aspettandosi chissà cosa. Forse sperano in qualche scenata. Io non riesco neanche a guardarlo in faccia.»

«E ci credo.»

Mi stacco dalle sue braccia e mi siedo dietro il bancone.

«Dove ho sbagliato?»

«Tu?» Alfie strabuzza gli occhi. «Togliti dalla testa che sia anche solo lontanamente colpa tua.»

«Pensavo sul serio che le cose fossero diverse questa volta.»

«Rachel, i ragazzi come lui non cambiano. Connor è prima di tutto innamorato di sé stesso. Non è capace di amare gli altri.»

Chissà perché questa spiegazione non mi consola. Anzi mi fa stare peggio. Se fosse stata colpa mia avrei potuto migliorare, porre rimedio. Invece non c'è proprio nulla da fare. Mi trema il labbro inferiore, maledizione.

«Fa male», bisbiglio.

Il giorno dopo la festa credevo di impazzire. Ho trascorso tutta la giornata a letto con Sanne e Malek che mi passavano fazzolettini.

E qualcosa mi dice che la situazione peggiorerà. Per qualche strano motivo Connor sembra girare alla larga da Isabelle, ma ho visto come lei mi guarda, con quella sua aria trionfante. È solo questione di giorni prima che Connor si stanchi di far finta che gli manco e si faccia vedere in giro con lei.

«E se non passasse mai?» guardo un punto a vuoto, la vista è appannata, non vedo niente. Sento lo sguardo di Alfie addosso. Niente parole inutili di consolazione. So che il tempo mi guarirà e spero solo che non sia troppo lungo.

Another (The Again Serie #2)Where stories live. Discover now