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La settimana prossima ci sarà il ballo di fine anno e la scuola è in delirio.

Ovviamente è off limits per gli studenti del primo e del secondo anno, a meno che qualche ragazzina non riesca a farsi invitare dai ragazzi dell'ultimo anno. Stanno già vendendo i biglietti e il comitato studentesco ha trovato la location: quest'anno si farà al centro dei veterani. Non è proprio il massimo per una festa scolastica, ma è sicuramente patriottico.

E poi la palestra ospiterà il ballo per la festa dei diplomi e non sia mai che Isabelle e la sua cerchia debbano scatenarsi nello stesso posto due volte di fila. Mi domando se vincerà anche quest'anno il titolo di reginetta della scuola. Da quello che mi aveva detto Sanne il titolo è suo dal primo anno. Suo e di Connor.

A proposito di Connor non abbiamo ancora parlato del ballo, ma dubito seriamente che mi inviterà. E se non lo farà io non ci andrò. Non ho voglia di guardarlo salire sul palco insieme a un'altra.

A scuola si è sparsa la voce che stiamo insieme, lo so dai commenti stupidi che ho trovato scritti sul muro del bagno delle ragazze e dagli sguardi che gli studenti si scambiano quando ci vedono passare. Non abbiamo né confermato né smentito. Non sono affari loro e siamo felicissimi così.

«Come sta Malek?» mi chiede Connor passandomi un braccio intorno alle spalle.

«Triste», rispondo.

«Che merda l'adolescenza», sbuffa lui scuotendo la testa. «I tuoi genitori ti trattano ancora come un poppante smidollato, tu ti senti adulto e contemporaneamente non capisci un cazzo e non c'è nessuno che te lo spieghi.»

«Non mi hai ancora detto perché hai parlato con Logan l'altro giorno.» Mica mi sono dimenticata.

«Oh niente di che», risponde lui evasivo.

«Non vuoi dirmelo?»

«Sono più che sicuro che ti arrabbierai»

«Non è un buon motivo per non dirmi le cose. Che cos'hai combinato?» Mi devo preoccupare? Connor a scuola è un'altra persona. Non si vede quasi più a mensa e quando non è con me a sbaciucchiarsi dietro le gradinate, non ho idea di dove sparisca. Malek dice che adesso sta pure attento in classe e non usa più i permessi speciali della squadra di football per assentarsi senza un motivo.

«Diciamo che ho fatto un esame interiore e ho capito che certe cose non facevano parte della mia vita. Così ho deciso di fare un po' di pulizia. Di alleggerirmi, mettila così.»

Lo guardo in attesa di ulteriori spiegazioni. È così bello. Anche se ormai si è fatto buio e camminiamo seguendo la luce dei lampioni e quella che filtra dalle finestre delle case, il suo fascino magnetico rimane intatto.

«Ho lasciato la squadra di football»

Impiego un secondo a recepire il messaggio perché sono ancora ipnotizzata dai suoi capelli, ma poi strabuzzo gli occhi. «Che cosa?» esclamo incredula. «Non ci credo.»

«E invece sì.»

«Connor, ma mancano due partite alla fine del campionato. Li hai piantati in asso sul più bello? E come l'hanno presa?»

Lui, strano ma vero, scoppia a ridere. «Erano sorpresi. Burnes ha quasi avuto un infarto. Mi ha minacciato, ma quando ha saputo che avevo già accettato la risposta di Stanford ha capito che non mi avrebbe più convinto. I ragazzi hanno fatto un po' di resistenza. Credo fossero disorientati. Sai, la forza dell'abitudine.»

«Ma tu sei Connor Brown. Il capitano della squadra di football»

«Ex capitano. Adesso è Logan.»

Another (The Again Serie #2)Where stories live. Discover now