Capitolo 11 - Segreti

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Aveva passato il resto della notte a sbollentare i fiori.

Dopo quel breve scambio di parole se ne era andata, lasciando che Loki di addentrasse di nuovo nella foresta con Hogun per prestare soccorso ai tre guardoni. Era preoccupata per lui, ma non poteva seguirlo, non dopo quello che era accaduto. Voleva stare sola e pensare.

Si erano baciati.

E non un bacio casto che potevano far passare come affetto... Un bacio da veri e propri amanti. Quello era per lui? Un'amante? Un'altra ragazzina da portare nel suo letto? Un trofeo per dimostrare a Thor che poteva avere quella che l'aveva rifiutato? Perché sicuramente lui sapeva che aveva rifiutato Thor. O forse era stato solo per via del polline? Non erano animali, non ne erano così affetti. Lei era lucida. Lei lo aveva voluto. Desiderato. Da quanto tempo era innamorata di lui?

Le domande le affliggevano la mente. Migliaia di voci le urlavano nel cervello.

E se fosse venuto da lei? Se uno di loro si fosse ferito e lei avesse dovuto occuparsene? Non voleva neanche pensarci; soprattutto dopo che li avevano visti!

Si era tenuta occupata con il lavoro manuale: cuocendo, tagliando, distillando, imbottigliando, pressando e miscelando.

Prima che se ne rendesse conto l'alba sorse e il suo studio fu pieno di provette bollenti di afrodisiaco e una marea di analgesici, più di quanti ne avesse mai visti tutti assieme. Dopo aver creato le prime miscele di prova di "medicina del cuore" aveva deciso che non era il caso di mettersi a fare una cosa del genere dopo quello che era successo - in fondo stava facendo tutto quel lavoro per non pensarci. Così aveva riutilizzato i fiori avanzati per gli antidolorifici, il che si era concluso con tutte quelle pillole sfuse.

Era stanchissima, non aveva chiuso occhio.

Sospirando si era affacciata alla porta dello studio, aveva controllato che non ci fossero persone -Loki- in giro e correndo si era precipitata nella sua stanzetta a palazzo, chiudendosi la porta a chiave alle spalle. Aveva chiuso le finestre e tirato le tende.

Era sola. Come sempre lo era stata e come lo sarebbe sempre stata. Doveva smetterla di illudersi che lui potesse ricambiare i suoi sentimenti, non poteva succedere e anche se fosse accaduto... lei era meno di niente.

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Si era svegliata dopo pranzo, nel primo pomeriggio, dopo uno lungo, estenuante sonno gremito di sogni in cui si sposava con un Vostagg ubriaco che subito di tramutava in un porcellino d'india per essere il cavaliere della luna. Si sentiva più confusa e pazza di prima. Con suo grande rammarico il suo primo pensiero fu per Loki.

Si era alzata per darsi un'occhiata allo specchio e realizzare che era un disastro. Le occhiaie avevano preso il sopravvento sulla sua vita, e i capelli sembravano proprio aver preso vita. Era terribile...

Dopo essersi resa un po' presentabile si era chiusa nel suo studio.

Una parte di lei lo faceva per nascondersi da Loki, poi si rese conto che in realtà lo stava facendo perché lo aspettava. Lui non si era mai fatto problemi a irrompere li dentro e in fondo in fondo sperava lo facesse.

Ma non venne.

I servitori le portarono la cena nello studio sul tardi, mentre lei era ancora impegnata in alcune ricerche.

Aveva pensato "visto che non posso fare a meno di pensare a lui... posso convincermi a non amarlo più, in qualche modo..." e si era prodigata nel rivivere tutti i momenti in cui era stato uno sporco bastardo tagliagole. Così si era ritrovata a notare una marea di particolari che al momento erano sembrati un nonnulla, ma ora, sommandoli insieme, le davano un quadro alquanto preoccupante.

The Sun will Shine on UsWhere stories live. Discover now