Capitolo 20 - Epilogo

757 41 10
                                    

Asgard brucia. I superstiti si allontanano alla deriva nello spazio su una navicella, verso l'ignoto. Ma almeno sono salvi.

La nave brucia, metà dei sopravvissuti sono stati uccisi. Thor è sconfitto, Heimdall è morto.

Loki fronteggia un'alta figura sfocata. La causa di tutta quella morte possiede una pietra dell'Infinito. Se sapesse dell'esistenza del Seme sarebbe la fine dell'universo come lo conosciamo.

L'eco della voce di suo marito rimbomba nelle sue orecchie, momenti diversi, passato e futuro si accavallano davanti ai suoi occhi. Una frase, una singola frase per lei aliena, che si ripete perdendo il suo significato.

«Ti assicuro fratello... Il sole brillerà nuovamente su di noi. Il sole brillerà nuovamente su di noi. Ti assicuro fratello. Il sole brillerà.» Da quanto tempo la nave sta bruciando? Tutto intorno a lei cade a pezzi. Tutto muore, tutto finisce, è il ciclo della vita. Affoga nel vuoto dello spazio, tutto è silenzio, la nave è distrutta. Asgard è distrutta.

Lei è sola. Il suo animo è spaccato. Dove prima era il suo cuore ora si staglia un grosso buco, una voragine incandescente che risucchia ogni memoria, ogni briciolo di felicità fino ad un nuovo livello di nulla. È sola.

Loki è morto.

«NO!»

Il buio ancora la avvolgeva, i suoi arti erano bloccati e non poteva liberarsi da quella morsa inesorabile, non poteva ribellarsi a quel fato. Poteva solo urlare come se qualcuno potesse sentirla, come se gli Dei potessero ascoltare le sue preghiere, come se tutto potesse essere cancellato.

Nessuno l'avrebbe sentita urlare.

«Sigyn! Sigyn sei sveglia! Sigyn è solo un incubo! Sigyn FERMATI!»

Qualcuno la scuoteva. Una mano forte e solida le stringeva la pelle nuda attraverso i suoi vincoli, attraverso il freddo e il vuoto dello spazio in cui volteggiava, circondata dai rottami e dalla morte. Era buio, non riusciva a vedere chi la stava chiamando. Non riusciva a rispondere e nemmeno ad urlare ormai, le mancava l'aria, qualcosa di solido e massiccio la soffocava, qualcuno.

«Sigyn ti prego!»

Loki.

Spalancò gli occhi terrorizzata.

Non respirava. Si divincolò ma la misteriosa morsa si strinse ancora più profondamente sulla sua carne e qualcosa le impediva di muovere le mani. Gli occhi le si riempirono di lacrime, il buio ricominciò a dominare sui colori freddi della notte. Si sentiva stanca, davvero stanca, voleva solo dormire.

«Oddio!» Una forte trazione, un rumore sordo e la pressione sulle sue vie aeree scomparve.

Accolse la fredda aria notturna nei polmoni come la cosa più dolce dell'universo. Respirò così a fondo che le sembrava le scoppiasse il petto.

Finalmente riusciva a vedere con chiarezza ciò che la circondava: la sua camera, il lenzuolo, Loki.

Loki era vivo.

Lo guardò paonazza, sia per l'incubo che per la mancanza d'aria. Subito sentì un enorme peso dissolversi dal suo stomaco, era stato solo un incubo, eppure sembrava così reale. Loki stringeva fra le mani due lembi di stoffa, ad un'osservazione più attenta risultarono essere due lembi delle loro lenzuola, strappate. Era in piedi sul materasso, spaventato, i capelli scompigliati dall'adrenalina. Indossava solo un paio di comodi pantaloni scuri, gli indumenti con cui era solito coricarsi. Anche se era in piedi erano quasi alla stessa altezza, nonostante Sigyn fosse chiaramente sdraiata.

The Sun will Shine on UsWhere stories live. Discover now