Capitolo 5 - Confidenze

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«Hai finito di spaventare le bambine?»

Una voce maschile che Sigyn non conosceva raggiunse le sue orecchie. Allora lei aprì gli occhi e si volse verso la fonte della voce. Fandral, Hogun e Volstagg si stagliavano a pochi metri di distanza, intorno ai resti di un focolare, armati di tutto punto. Volstagg era in piedi intento a finire di masticare qualcosa, basso e robusto, il viso completamente circondato da capelli rossi. Fandral invece era il contrario: bellissimo, alto e biondo, ma era un Asgardiano, non un elfo. Dall'aria estremamente montata era evidente che questo suo aspetto doveva procurargli molti successi con le donne. Hogun invece era il più anonimo, un Vanir dai capelli neri che stava spegnendo le ultime fiamme dai carboni.

«Battuta di caccia e non sono stato invitato?» chiese Loki, cambiando discorso. Tolse lentamente il braccio dalle spalle di Sigyn, tentando di rimanere il più anonimo possibile. «Ben tornati, a proposito, so che mio padre vi ha rimandati a casa per restare solo con Thor.»

«Sappiamo che sei un principe impegnato» era stato Fandral a parlare, tutti avevano ignorato il riferimento di Loki al fratello, infatti Fandral aveva risposto alla prima domanda di Loki.

«Vero, missioni politiche, ambasciatori... ah, no... quello lo fa tuo fratello... tu che fai?» Stavolta Hogun aveva parlato, senza neanche alzare gli occhi dal focolare. Sigyn era sconvolta: come osavano rivolgersi così al loro principe? Erano amici di Thor... ma Loki faceva comunque parte della famiglia reale!

«Dici a parte cavalcare?» Chiese Volstagg.

Sigyn ci mise un momento a capire di cosa stessero parlando e del perché tutti e tre ridacchiarono, dopo aver chiaramente lanciato degli sguardi a lei.

Quando realizzò il significato di quella domanda oltre a sentirsi terribilmente stupida per non aver afferrato subito, una rabbia le montò dentro. Era terribilmente offesa. Scese da cavallo liberandosi dalla presa di Loki e, nonostante la terra le girasse ancora sotto i piedi per via dello spavento, si avvicinò all'uomo grasso e mezzo ubriaco che le aveva dato della sgualdrina. Lui fece un passo avanti, sorridente, pronto a dirle qualcosa ma non fece un tempo a proferire parola. Sigyn si fermò a pochi centimetri da lui, girò il busto per accumulare più forza e tirò uno schiaffo dritto alla guancia del combattente che fece qualche passo indietro per il dolore. Subito Fandral fece un passo avanti e si prese un sonoro pugno sul viso; Hogun aveva capito l'antifona e non si intromise. Sotto gli occhi e il silenzio di tutti tornò verso il cavallo e, di nuovo, con l'aiuto di Loki montò sull'animale, prese le redini e le smosse un poco indicando al cavallo di trottare via da quel luogo, guardando dritta davanti a sé stavolta, sembrando il più possibile fiera e regale.

«Ben fatto...» commentò Loki.

«In 3 non sono riusciti a tirar fuori una battuta a sfondo sessuale fatta bene, non avevo nulla da temere.»

Tornarono alla prateria antistante la stalla, fuoriuscendo dalla foresta senza la minima difficoltà: a quanto pare Sleipnir aveva un incredibile senso dell'orientamento. Per la via Sigyn riuscì a vedere degli scoiattoli tra i rami e un cervo scappare via in lontananza. Ma quello che più la emozionò fu il luogo dove vide l'animale: brucava dell'erbetta verde smeraldo con qualche pallina scura, priva di fiori, in un'oasi di luce... «Ma quella è... ARTEMISIA BELLADONNA!» aveva urlato lei, sporgendosi verso la piantagione. Loki le aveva assicurato che sarebbe potuta tornare a coglierla, avvertendola che era molto pericolosa.

Come se lei non lo sapesse: era un incrocio incredibilmente utile ma letale. Doveva stare attenta a non inalare il polline né a rompere le bacche a mani nude, ma una volta distillatone il succo... diventava l'ingrediente principale per un medicinale miracoloso, in grado di tenere in vita anche chi è più prossimo alla morte.

The Sun will Shine on UsTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang