Capitolo 18 - Gestire una Relazione

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Qualcuno nel Valahalla doveva odiarla.

Non le era mai capitato di incontrare qualcuno della famiglia reale mentre si dirigeva in camera di Loki, quella sera, invece, aveva avuto la fortuna di scambiare due parole con Odino in persona, proprio nel corridoio del quinto piano; valigia fra le mani. La mattina successiva, dopo colazione, Thor l'aveva notata tornare in camera per cambiarsi nei suoi abiti da lavoro. Durante l'intera durata del pasto inoltre Frigga non aveva fatto altro che guardarla con aria torva, senza mai rivolgerle direttamente la parola. Era un po' tardi per essere gelosa di suo figlio, no? Soprattutto perché in un certo qual modo era stata lei ad avvicinarli.

D'altro canto era grata del fatto che non avesse accennato a fare domande: non si sentiva pronta per spiegare la situazione.

Nessun caso le si presentò per tutta la mattinata, quindi si rallegrò pensando che il peggio per quel giorno doveva essere passato.

Quanto si sbagliava.

Nel primo pomeriggio bussarono alla sua porta.

«È permesso?» chiese una voce femminile dall'esterno. Sigyn non la riconobbe.

«Certamente, avanti!» rispose pronta, staccando gli occhi da un tomo di fisiologia: rinfrescarsi la memoria non era mai una cattiva idea.

Frigga entrò nel suo studio indossando il sorriso che esibiva durante i ricevimenti; agli occhi di Sigyn quella freddezza distorceva il volto della regina come un selvaggio e animalesco ringhio. La donna non fece caso alla sorpresa della guaritrice e avanzò verso la ragazza, continuando a mantenersi distaccata, come se non fosse propriamente felice di trovarsi in quel luogo. Era chiaro che non era lì per i suoi servigi. Sigyn rabbrividì. Sapeva qualcosa!?

«Disturbo?» le chiese osservando i tomi. Per un momento i suoi occhi sembrarono allarmati; riprese celermente il suo contegno.

«No, Vostra Altezza. Come potete notare è una giornata abbastanza tranquilla. Come posso esservi utile?» Sigyn si alzò in piedi e si piegò in un veloce e leggero inchino. I suoi rapporti con i sovrani erano sempre stati buoni, Odino si comportava in modo affabile e gentile così come Frigga, eppure ultimamente i rapporti con sua suocera erano tesi. Si sentiva a disagio con lei. Non solo era la madre di suo marito e ne era all'oscuro, era anche una strega formidabile, leggi-mente, aveva visioni del futuro - la sua intelligenza la intimidiva, se si fosse fatta scappare una magia, seppur piccina, in sua presenza sarebbe stata condannata.

«Vedo, mia cara» le rispose sovrappensiero. «Materia interessante, non trovi?» commentò poi. Stava tentando di fare conversazione?

Sigyn seguì i suoi occhi per capire a cosa si stesse riferendo la regina.

Guardava il suo libro, termoregolazione e omeostasi dei giganti di fuoco e ghiaccio. «Direi più complessa. Le specie dell'universo, anche se simili in aspetto, tendono ad avere processi fisiologici completamente diversi. Questo libro tratta solo dei 9 regni, purtroppo.»

«Hai delle preferenze?» continuò lei con semplicità, come se non le interessasse. Perché era venuta a parlare con lei, se non era suo desiderio?

«Gli Aesir sono formidabili ma apprezzo lo studio dei mortali. Anche i giganti sono particolari, su Jotunheimr particolarmente.»

«Vorresti accompagnarmi in città per una commissione?» le chiese interrompendola. «Potremo continuare a disquisire in pubblico...»

Sigyn si accigliò. «Credete sia il caso di mostrarvi in pubblico con una popolana?»

«Dea, Sigyn. Ora sei una Dea. Converrai con me che sia arrivato il momento di rendere pubblica, a piccoli passi, questa ehm... situazione.»

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