Capitolo Primo | Afraid

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Guardavo fuori dalla finestra di camera mia. Era tutto buio fuori, come me in quel momento. Sarei voluto scappare, ma non potevo. Ero troppo debole, troppo strano, troppo diverso per far capire alla gente che la mia esistenza valesse a qualcosa.

Avevo tanti sentimenti, come l'odio per mia madre. Lei mi aveva sempre ignorato, era la tipica donna dai cattivi costumi.
Ed io ero l'errore della sua vita, probabilmente. Tutte le sere ero solo a casa e volevo solo qualcuno che mi rassicurasse, che mi dicesse che sarebbe tutto finito.

Sapevo che mia madre stesse frequentando un uomo. Per fortuna il loro rapporto,sembrava essere diventato "amore" . Con tutto l'odio che potessi provare nei suoi confronti, volevo che stesse bene. Che controsenso.

Spostai lo sguardo sulla strada dove scorsi due ragazzi quasi estraniati dal mondo. Lei era bella, bionda, alta, anche se le gambe inarcate potevano non sembrare un bel vedere. Lui era bello, bruno, con un corpo ben scolpito. Forse con un po' di sforzo anche io avrei avuto tali risultati. Invece ero solo un "tizio dai capelli colorati" . Sapevo che mi chiamavano così, quelle del primo, secondo, terzo e quarto anno. Frequentavo il quinto e non avevo mai avuto il coraggio di difendermi, ero così stupido.

Quanto avrei voluto che una di quelle, per puro caso, si innamorasse di me. Forse facevo schifo a tutta la razza femminile, ah sì, le donne non le avrei mai capite fino infondo.

Anche i virus scappavano da me, tanto che facevo impressione, e forse questo era uno dei piccoli lati positivi.

Io non ero debole, ero semplicemente stanco e deluso. Avevo paura che da un giorno all'altro il mio cervello si fottesse e mi mandasse anche lui a morire, un po' forse ci speravo.

Secondo mia madre ero un buon a nulla, solo perché non avevo mai avuto una ragazza. Anzi una l'avevo avuta. Frequentavo il terzo anno, era semplice e simpatica, solo che non mi attirava. Eppure era così strano. Nessuno in questo mondo mi attirava. Avevo paura di essere io quello sbagliato, forse ero destinato a piacermi da solo. Ma il problema era che neanche a me stesso piacevo. Cercavo sempre di cambiare per gli altri, deludendo me stesso. Impaurendo quello che ero veramente . Tanti mi dicevano che ero gay, cesso, vergine del cazzo- ma non mi preoccupavo, tanto la vita sarebbe andata avanti. La paura di amare in me era tanta. L'amore era pericoloso, capace di distruggerti e aggiustarti.

Sapevo che un giorno, avrei trovato la persona giusta, chiunque fosse stato.

Afraid | MukeWhere stories live. Discover now