Capitolo Nono | Surprise.

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Scesi di casa e mi incamminai verso scuola. I miei pensieri contorti e abbastanza disturbanti sembravano voler affogare la mia tranquillità mentale. Volevo davvero conoscere quel ragazzo, sempre lui: Luke Hemmings, conoscere ovviamente  la sua bellezza interiore, il suo carattere perché a dir la verità non era un simpaticone ne tanto meno un tipo molto apposto con la testa o almeno non era un tipo che potesse darmi sicurezza. E infondo volevo scrutarlo meglio perché provavo un certo interesse per lui e senza fare troppi giri di parole, mi piaceva ma non avrei saputo distinguere se ciò era determinato dal suo aspetto fisico o dalla sua morale.

“Michael! ” Akim richiamò la mia attenzione con i suoi solito modi davvero poco rumorosi. Mi voltai, perché continuare a camminare senza girarmi e darle la soddisfazione di averla sentita non sarebbe stata un buona tattica per non farla urlare. Indossava un bel completo rosa antico con delle sfumature più scure ai bordi delle maniche e le vans bianche che a mio parere non erano molto in accordo con lo stile del vestiti, ma de gustibus...

“Hey” risposi fermandomi. Senza troppe parole, mi prese la mano stringendola nella sua molto più piccola ma pur sempre calda ed accogliente e proseguì nel nostro, in precedenza mia, cammino.

“Mike ultimamente sembri distante, addirittura non ti vedo in giro neanche per la biblioteca e non mi scrivi quasi mai durante il giorno, mi manchi ” mormorò tenendo lo sguardo sui suoi piedi o sul marciapiedi, questo ancora non mi era chiaro.

“Akim, ho avuto piccoli problemi. Sono stato abbastanza impegnato ” mi giustificai.

“Quali?. Michael quali problemi? ” mi chiese e sembrò che stesse perdendo la pazienza . Se avessi azzardato a parlarle di come la situazione si era leggermente scossa, si sarebbe allontanata lei con il tempo e per quanto odiassi alcuni suoi aspetti, non avrei sopportato l'idea di perderla.

“Niente, lascia stare. Stai tranquilla ” sintetizzai in periodi brevi e veloci. Lasciò la mia mano fermandosi ed era molto arrabbiata, e mentre una parte di me voleva solo raggiungere la propria meta, l'altra da brava persona mi impose di fermarmi e avere pena per lei.

“Michael, sei serio?. C'era una cosa che ti distingueva dagli altri, una grande cosa in te: era il tuo cuore, il tuo grande amore per tutto. Ed ora non sei più il ragazzo che curava anche un petalo caduto”

Ero diventato un mostro,quello che faceva paura anche a me stesso. Camminavo con gli occhi lucidi. Venni trascinato in un vicolo abbastanza scuro. Chiusi gli occhi e sperai che chiunque fosse,mi avrebbe lasciato stare.

"Michael?"chiese. Aprì gli occhi e vidi Lucas con le mani appoggiate al mio petto. Arrossì.

"Lucas"sussurrai. Mi asciugò le lacrime che continuavano a scendere.

"Sicuro di voler andare a scuola?"mi chiese gentilmente.

"Non ho un cazzo da fare"

"Mh....io si!"disse e mi portò con se. Non pensavo a dove mi stesse portando,ma pensavo a come la sua mano si legasse perfettamente con la mia.

"Senti,ci sono due cose che ti devo dire"dissi,ma lui mi interuppe.

"Anch'io. La prima é che non devi dire nulla a nessuno. La seconda é che...perché stai così?"mi chiese.

"Ho litigato con Akim"sussurrai.

"Oh,Akim Lauren? Quella bona?"

"Hemmings! Moderiamo il linguaggio"dissi,ma in relatà morivo di gelosia dentro.

"Che mi dovevi dire?"

"Ah,primo ti odio perché odio il fatto che potresti essefe mio fratello,secondo devi spiegarmi perché quando sto con Ash scompari sempre!"dissi guardandolo.

"Oh,bene. Ora vi chiamate anche Ash e Mikey...dimmi vi chiamate anche amore e tesoro!?"disse nervoso.

"Che cazzo tene fotte? Posso pure baciarlo e a te non deve interessare!"

"Sai che ti dico,hai ragione! Hai fottutamente ragione!"urlò esasperato. Era bello anche quando era arrabbiato. La mascella serrata,gli occhi socchiusi,la voce dura e roca.

"Lucas?"

"Cazzo chiamami Luke! "disse. Calò il silenzio,ed io scivolai contro il muro. Mi sentivo inutile.

"Sai,ti chiamo Lucas,perché non ho il coraggio di chiamarti Luke. Poi nel tempo ho pensato,che fosse una cosa più personale,una cosa solo nostra. Mi piace chiamarti Lucas..."dissi con un filo di voce.

"Bhe,se ti piace chiamami così"disse e sorrisi. Mi alzai ed andai via di lì.

"Ciao Michael"

"Ciao Lucas"lo salutai.

Arrivai a scuola e vidi Ashton seduto fuori. Mi avvicinai a lui.

"Ash,entra é tardi!"gli ulrai ridacchiando. Mi cinse la vita con le braccia. Lo abbracciai.

"Non senza te"disse ed io arrossì.

Avevamo lezione insieme. Quando entrammo in classe,sentì il professore tossire.

"Clifford,Irwin! Sapete che siete in ritardo? "

"Professore é solo colpa mia. "disse Ashton facendomi l'occhiolino.

"In presidenza allora!"disse. Io andaia sedermi all'ultimo banco,vicino a Justin.

Il professore continuò a spiegare,mentre io ero impegnato a guardare Hemmings. Ero fottuto.

Quando finì scuola decisi di precipitarmi a casa.

"Mikey! Ho una sorpresa!"urlò mia madre. Sbuffai e mi feci spiegare.

"Nicolas e suo figlio saranno qui mercoledì sera!"disse emozionata. Mi serviva un sostegno morale,non sarei mai risucito ad affrontare una serata intera con due Hemmings.

"Può venire Ash?"gli chiesi.

"Okay"disse sorridendo.

Hemmings,tutta la serata? Direi meglio di vincere mille pizze al giorno.

Afraid | MukeWhere stories live. Discover now