Rage and Love.

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"Michael"sentì qualcuno sussurrare il mio nome. Mi girai e vidi Rose ancora assonnata.

"Svegliati dai"disse accarezzandomi il viso. Pensai a come il suo tocco somigliasse a quello di Luke,e a come fosse difficile accettare che lui forse non mi pensava.

Annuì. Guardai le nuvole grigastre che invadevano il cielo,erano come la rabbia e l'amore che invadevano i miei pensieri. Ero arrabbiato con Luke per come mi aveva trattato malissimo,ma lo amavo e non riuscivo a pensare alla mia vita senza lui. Avrei voluto che la mia vita fosse un film,metterla in pausa e tornare indietro. Indietro,prima della mia nascita. Prendere mio padre e fermarlo,e spiegargli che quel fottuto preservativo si sarebbe rotto,che sarei nato io. Non sarei voluto nascere,per non morire di mano mia.

In quel momento,mi sentivo un errore,qualcosa di molto fastidioso.Volevo sparire,lasciare un vouto di cui nessuno se ne sarebbe mai reso conto.

Delle lacrime solcarono il mio viso,e non potei far altro che nascondere il viso nel cuscino e sfogare quello che avevo nascosto per troppo tempo. Perché mi ero innamorato di uno stronzo?. Perché io lo amavo? Dopotutto lui era stato capace di distruggermi,di rendermi un essere spregevole per me stesso.

Rose sbucò da dietro la porta di camera mia ,e si sedette vicino a me. Mi accarezzò i capelli,e mi rivolse un sorriso rassicurante.

"Michael,stai male.Vero?"sussurrò.

"T-Tanto"dissi singhiozzando.

"Guarda come ti sei ridotto per uno stronzo. Davvero lo meriti? davvero meriti di essere trattato una merda?"

"Non lo so."sussurrai stanco e affranto. Si alzò e tornò dopo poco con del caffe. Lo bevvi e mi sentì un po' meglio.

"vieni a scuola?"

"Entro alla seconda ora"dissi. Stava per uscire ma si fermò,mi guardò. Si morse il labbro e mi abbracciò,scoppiando a piangere.

"S-Sai qual'é i-il problema!? É che se tu stai male,stranamente sto male a-anch'io!"disse. La strinsi di più.

"Tesoro devi stare tranquilla.Io posso andare avanti"dissi insicuro. Si asciugò il trucco colato e prese la sua roba.

"Grazie Michael. Spero di rivederti il primo possibile"disse e chiuse la porta. Corsi dietro di lei. La sbattei a muro,e la bloccai.

"Tu non vai da nessuna parte. Ho bisogno di una persona che mi riesca a far sentire meglio,ti prego rimani con me."dissi affannato.

"Michael,lo sai non mi piace dare fastidio"

"Mi sono rotto il cazzo,per una volta voglio vincere io,e farò vincere anche con quel- Hood"dissi. Mi sorrise. Uno di quei sorrisi sinceri,contegiosi che invadono tutta la faccia.

"Mike,per me sei come un fratello. Mi stai insegnando tanto."disse. Sorrisi e le accarezzai i capelli.

"La mia sorellina"dissi abbracciandola. Una parte di me,era come se si fosse riaccesa,come se fosse rinata. Mi sentivo felice,quei sorrisi glielo stavo facendo fare io.

"Fratellone"disse lei inclinando leggermente la testa.

"Per mia madre fidanzati"ridacchiai.

"Ahahahah"scoppiò a ridere arrossendo.

Andai in camera mia e mi cambiai. Le diedi il mio gubino,ed io mene misi un altro. Ormai lei era mia sorella nella mia anima,e la dovevo proteggere e anche crescere. Dopotutto era anche più piccola,aveva solo sedici anni.

Scesi in cucina e vidi le chiavi di una macchina a me sconosciuta,con un biglietto. Lo aprì.

"Ah,Michael. Sei grande,hai la patente,ed io sono tuo padre. Ti ho fatto un piccolo regalo,giusto perché non mi faccio sentire mai. Spero che ne sarai felice.

Papàxx"

Sorrisi involontariamente,e portai Rose fuori con me. Nevicava. Vidi un fuori strada nel vialetto,con un fiocco azzurro sopra e, sui finestrini scritto 'Mike'.

"Cazzo Rose,guardala é stupenda"dissi buttandomi sulla macchina. Scoppiò a ridere. Mi ritrovai in bianco,e mi arrivò in faccia una palla di neve. Vidi Rose guardarmi e trattenersi dal ridere.

"Stronzetta"digrignai e la buttai nella neve con me. Si mise su di me per non bagnarsi.

"Tu sei pazzo."

"Modestamente"

Ci alzammo e salimmo in macchina. Mi sentivo importante,era la prima volta che andavo a scuola con una macchina,la mia macchina.

"Devo darle un nome."dissi guidando tranquillamente.

"Un nome?Chiamala...Luke"disse. Annuì sorridendo.

"Sei innamorato perso"disse ridendo.

"Lo amo troppo"dissi e mi fermai nel parcheggio della scuola. Entrammo facendo il permesso in segreteria. L'osservai finché non entrò in classe sua. Quando entrai vidi Luke parlare tranquillamente con Akim.

Sentivo gli occhi pizzicarmi,ma mi andai a sedere vicino a Kate.

"Ciao Mikey"disse con quella voce stridula.

"Ciao"dissi e presi il libro,per capire cosa cazzo stesse dicendo il professore. Quando finì uscì dalla classe. Andai in bagno e mi appoggiai al muro. Sentì una sensazione di calore sul collo. Chiusi gli occhi. Due mani si appoggiarono sui miei fianchi.

"Cazzo,mi sei mancato"soffiò sulla mia pelle Luke. Luke?.

"Pensavo ti fossi stancato di me"dissi freddamente. Mi portò con se nel bagno e chiuse la porta.

"Senti,forse non hai capito. Mi piaci e sei mio,solo che non posso andare urlando per la scuola 'Sono fottutamente pazzo di Clifford'."sussurrò.

"Tu non sai come mi sono sentito quando ho pensato a te,che facevi sesso con lei,a te che la tenevi tra le tue braccia. Ed io? Io sto lì e soffro."dissi.

"Non mi sembri così triste veramente"disse acido.

"Tu non sai realmente come é andata,quanto dolore ho provato a nascondsre dietro ogni risata"dissi quasi piangendo. Mi baciò. Leccò il mio labbro inferiore per chiedere accesso alla mia bocca,non volevo concederglielo ma fu più forte di me. Sentivo lo stomaco controrcersi. Con più coraggio lo spostai sul muro,e lo bloccai tra le mie braccia continuando a spingere le labbra sulle sue. Lo alzai contro al muro,e lui incrociò le gambe dietro la mia schiena. Si staccò per riprendere fiato.

"Sei pazzo"disse ridacchiando.

"di te"dissi stampandogli un bacio sulle sue labbra. Erano morbide,carnose e fottutamente dolci.

"Piccolo,senti scusa per ieri. Te lo giuro,non ero in me. Scusa-mi baciò- scusa-lo rifece- scusa-mi ribaciò-"

"Okay. Luke, però non posso evitare di vedere Rose. Per me é come una sorella,io le voglio troppo bene"dissi facendolo scendere.

"Più di me?"sussurrò con un voce sottile. Lo baciai.

"No,Luke"

"Ti devo dire una cosa,però non ti arrabbiare"disse ed annuì

"Akim,ha fatto un guaio ed i miei ora pensano che sia la mia ragazza. Quasi tutta la scuola lo sa,e devo mandare avanti questa falsa."disse. Cercai di nascondere la mia trastezza,dietro ad un sorriso.

"Basta che mi pensi"dissi come un bambino.

"Ti pensavo anche quando stavo scopan-"

"Ho capito"risi tappandogli la bocca. Prima di uscire mi baciò.

"Ciao piccolo"

"Ciao Lucas"dissi e lui ridacchiò.

Afraid | MukeWhere stories live. Discover now