Mine.

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Aspettavo in macchina Juliet,che si era allontanata un quarto d'ora fa. Presi il cellulare e vidi l'ora. Quell'idiota entrò facendomi sobbalazare.

Sbuffai,e lei ridacchiò.

"Non ti facevo così gay"disse ridendo. Mi girai offeso.

"Senti se tu sei omofoba,non posso farci nulla,ma se mi offendi di nuovo-"

"Che fai,chiami papà?"

Sentivo gli occhi pizzicarmi,abbassai la testa,e continuai a stare in silenzio. Sapevo di essere fastidioso,ma nessuno me lo aveva fatto notare così esplicitamente. Cosa aveva tutta questa gente contro di me?.

Mi chiamò Rose,e guardai Juliet.

"Rispondi idiota,non ti mangio mica?"disse ridendo. Mi imbarazzai,e risposi al telefono,che continuava a squillare.

"Prontro?"

"Mikey,quando torni? Mi manchi"sentì Rose,dall'altra parte del telefono.

"Tra...un ora,e mezza"dissi contento.

"Tesoro,non vedo l'ora. Ti devo dire tantissime cose!"urlò.

"Okay,basta che non mi stoni più"le risposi ridendo.

"Okay,ciao Mike"

"Ciao"dissi e attaccò. La dolcezza di Rose,mi fece alzare di poco il morale. Qualcuno mi aspettava.

"Chi era?"mi chiese Juliet.

"Una mia amica"

"Perché tu hai amici?"disse ridendo. Mi sentì offeso per lanseconda volta. Mi stava rinfacciando,tutto quello che cercavo di dimenticare.

"Mi meraviglierei se tu li avessi"borbottai.

"Io li ho,Pensi di essere meglio di me?"urlò.

"Si,va bene!?"risposi arrabbiato. Spense la macchina,ed accostò.

"Scendi!"

"Ma stai fumata?"

"Scendi!"urlò di nuovo.

"Vuoi sapere una cosa? Meglio solo,che mal'accompagnato."dissi e scesi,con la mia roba. Chiamai Luke,che subito si rese disponibile per venirmi a prendere. Si congelava,le strade erano vuote,e il buio stava scendendo. Mi piaceva il buio,mi consolava.

Luke si fermò avanti a me,e mi fece subito entrare. Una volta seduto,mi baciò.

"Sei congelato piccolo"disse abbracciandomi.

"Q-Quella str-stronza...brr,mi ha lasciato a piedi"dissi strofinando le mani.

"La ucciderò."ridacchiò. Mi rinicchiai sul sedile,e sentivo Luke cantare dolcemente. Aveva una voce stupenda,penetrava nell'anima.Riusciva a farmi venire i brividi,e a farmi contorcere lo stomaco.

Cantava una canzone,che non avevo mai sentito,ma giuro che solo le parole mi avevano fatto innamorare.

La macchina si fermò poco prima di casa mia.

Mi girai verso di lui,che mi buttò le braccia al collo.

"Ti amo"dissi baciandolo,e lui ricambiò.

"Anch'io"disse,e sorrisi. Scesi dall'auto,e vidi la macchina allontanarsi solo dopo che ero entrato.

"Michael!"urlò Rose abbracciandomi. Ricambiai,stringendola a me. Mi era mancata quella piccola peste.

"Come sei stato?"mi chiese,aiutandomi a togliere il giubbino.

Afraid | MukeWhere stories live. Discover now