Selfish.

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Guardavo Marie giocare con le sue bambole. Le dava la voce,e si arrabbiava anche,a volte urlando un po'. Luke non mi aveva più cercato,eppure ero sparito già da sei giorni. Lui non mi amava,non mi aveva mai amato. Avevo imparato anche a sopportare Juliet,che faceva continuamente la pazza isterica. Non che mi desse fastidio,ero abituato con mia madre.

"Mikey,vuoi giocare con me e popolino?"mi chiese. Guardai il criceto posto nella sua gabbietta,sulla scrivania e sorrisi.

"Okay,basta che non mi morde"ridacchiai. Lo prese in mano e lo fece girovagare sulle sue gambe.

"Mikey,lui é Michael. É il mio fratellone"disse accarezzando il pelo dell'animaletto. Sorrisi e le baciai la guancia.

Giocammo insieme con Mikey-il criceto-,e poi decisi di farla uscire con me.

Le infilai il giubbino rosa,e gli misi i guanti.

"Sembro babbo natale"rise.

"No,sembri una principessa"dissi e lei arrossì. Cercai Tyler per dirgli che stavamo andando via,e lo trovai nel laboratorio di pittura. Era pittore.

"Ty,io e Marie usciamo"mi guardò e ridacchiò,poi assunse un espressione seria .

"Per le otto a casa"disse con un tono duro,poi scoppiò a ridere. Presi per mano la piccola ed uscimmò. La portai in un parco poco distante da casa. La feci sedere con me nella neve sotto un albero.

"Tu ce l'hai una principessa?"mi chiese innocentemente.

"Avevo un principe"le risposi facendo un piccolo pupazzo di neve.

"Ed ora?"

"Non lo so...Lui ha un altra principessa"

"Oh,é brutta! Tu sei sicuramen-ment-SICURAMENTE!...più bello"disse cercando di non sbagliare la parola. Arrossì per il complimento,e lei mi abbracciò.

"Mikey,ti voglio bene"

"Anch'io"dissi.

"E se lui ti rivolesse?"mi domandò. Rimasi spiazzato,io non avevo mai pensato a come potesse sentirsi lui. Io ero egoista,ma non potevo morire per altrusimo. Avevo molti più motivi di lui per decidere di scappare dalla realtà.

"Tesoro,lui non sa neanche che lo  amo"dissi e mi alzai passeggiando con lei.

-Luke's pov-.

Erano sei giorni che non vedevo Michael,mi mancava. Sentivo un dannato bisogno delle sue labbra,del suo profumo e del suo sorriso. Ero stato così stronzo,da offendere il mio ragazzo.

Mi ingelosiva tantissimo,il fatto che Ashton lo potesse abbracciare,coccolare avanti a tutti. Io invece avevo paura,paura di essere offeso,di perdere la mia reputazione. Ero egoista. Ma lo amavo,fin troppo.

Stavo uscendo fuori di testa,ripercorrevo i miei passi in camera mia. Ero fuori dai miei limiti,neanche un amensia mi avrebbe scollato dalla mente il sorriso,e gli occhi di Michael. Il verde,come la speranza quella di un futuro migliore. Scrivevo il suo nome ovunque,anche sui banchi. Lo cercavo ogni giorno inutilmente tra i corridoi della scuola,a volte andavo sul tetto e ci stavo per ore.  Non potevo più vivere,senza respirare.

Volevo andare da Rose,ma se c'era lei ci sarebbe stato anche il fratello. L'unico modo per sapere dov'era,e se stava bene era quello di andare a casa sua.

Scesi le scale,e salì in macchina,non dando retta neanche alle temperature basse da ipotermia.

Guidai fino a casa sua. Scesi di corsa,e vidi le luci di camera sua spente. Bussai più volte.

Afraid | MukeWhere stories live. Discover now