.CAPITOLO 3.

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Diciamo che la scuola non è quello che tutti ci aspettiamo. Noi pensiamo che li si formeranno i nostri ricordi più belli e per i fortunati sarà proprio così che andrà.
I primi amori, le amicizie che dureranno per sempre, tutte le cazzate combinate insieme e l'ansia prima di un esame. Sono tutte cose che si porteremo dietro per il resto della vita, un tassello fondamentale. Ma come ho detto solo 'per i fortunati'.

Perché chiunque non farà parte di quel gruppo, dovrà sopportare offese, giudizi e ingiustizie da chi non conosce nemmeno. Dovrà stringere i denti e lottare con le unghie per non farsi schiacciare, dovrà mordersi la lingua e impedirsi di urlare dopo ogni risata. Cercherò di spiegarmi meglio, in una società come quella scolastica, prevale la legge del più forte.
Chi ce la fa, va avanti con le proprie forze, creandosi poi la propria immagine rispettabile. Ci sono svariate sfumature ma va così, a grandi linee. Chi, invece rimane indietro, viene schiacciato, come se la sua vita non valesse niente, come se fosse inferiore a chiunque altro. Come se il solo fatto della sua esistenza fosse un problema e prima che se ne accorga viene fatto sprofondare.

La scuola è un istituto che si ostina a definirsi a favore degli studenti ma che in realtà non lo è. Non lo è mai stato, se lo fosse stato, la scuola o 'porto sicuro' come lo chiamate voi, non sarebbe il luogo con maggior casi di bullismo, di violenze e di abuso. Non sarebbe l'incubo del 70% degli studenti. La cosa che mi fa ridere è pensare che molte persone si credono superiori o addirittura credono che abbiano il diritto di etichettare una persona, di affibbiargli soprannomi offensivi o di mettergli le mani addosso. Ma non vi sentite mai male? Voi, persone, voi che trovate divertente insultare e ferire, sia psicologicamente che fisicamente un qualsiasi individuo, credete davvero di essere migliori?

In realtà ho molte domande, domande continue che mi frullano in testa. Ma a cui non so dare una risposta e più domande mi sorgono spontanee, più la rabbia si insinua e mette radici dentro di me. Domande piene di rancore e confusione, dove mi chiedo semplicemente perché devono essere gli altri a decidere il mio posto in quella stupida piramide sociale. Perché infondo l'unica persona che dovrebbe avere la facoltà di decidere sono io stessa.
Ho il diritto di farmi valere, ho il diritto di dire basta. Anche se spesso e volentieri è il coraggio a mancare, la speranza che possa davvero cambiare qualcosa. Sono queste piccole cose a spegnere l'entusiasmo che si rivela solo un entusiasmo effimero.

Ho gli stessi diritti degli altri ed è in questi momenti che mi rendo conto di quanto faccia schifo questa società. Una persona viene presa di mira, per cose talmente stupide, perché non siamo capaci a fare nient'altro se non giudicare chi è diverso da noi.

Diverso a causa dei suoi gusti.
Se non segui la massa vieni escluso, se non segui la moda del momento vieni escluso, se provi a essere te stesso in questo mondo di pecore, beh inutile dire che vieni escluso. Stessa cosa per l'aspetto fisico, troppo magra? Anoressica. Con qualche kilo in più? Beh allora in questo caso sei grassa. Ma allora come possiamo fare per essere perfette in questo mondo di copie tutte uguali?

Oppure a causa del suo orientamento sessuale.
Chi mi dice che l'amore non può essere donato da due uomini, ma invece da delle suore? Andiamo siamo nel ventunesimo secolo, aprite quelle testoline che vi ritrovate e provate a pensare.
L'amore può essere tra uomo e uomo, donna e donna, donna e uomo. L'importante è che sia amore. Non è il vostro dio, il primo a dire che le persone vanno amate?
Noi non facciamo altro che buttare odio su chi ci spaventa. E perché? Solo perché è diverso.

La nostra mente, i nostri sogni, le nostre aspirazioni vengono chiuse e oppresse da questi standard che la società stessa ha imposto. Che ci ha costretto a mantenere e a tramandare. Ma ci pensate mai a come sarebbe il mondo se non ci fossero standard di bellezza?
Oppure pensate come sarebbe se avere la pelle di un altro colore fosse una cosa rara e trattata come una cosa speciale. Pensate a come sarebbe, se ogni differenza fosse trattata come un dono. Avete almeno mai provato a immaginare qualcosa del genere?
Beh perché io si, io fantastico sempre su queste cose, ma penso anche che sarebbe troppo bello e che noi non ce lo meritiamo.

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