.CAPITOLO 27.

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P.o.v. Camille
Le mie paure, quelle di fare un viaggio imbarazzante da casa della bionda fino alla spiaggia, sono state spazzate via da Sam che cantava a squarciagola ogni canzone che passavano in radio e da Austin che rideva come un bambino, quando arriviamo l'aria di mare si sente subito e io prendo un bel respiro godendo della sensazione.

-"Andiamo!" Sammy mi afferra il braccio e mi trascina nella sabbia per andare verso il fusto di birra, mi guardo intorno e vedo solo un sacco di ragazzi che ballano o che semplicemente chiacchierano tra di loro, la musica non è molto forte e le due casse da dove esce la melodia sono poste sopra a un piccolo scalino, afferro il bicchiere che la mia migliore amica mi ha riempito mentre continuo a guardarmi intorno.

-"Io e Austin andiamo a ballare. Non fare l'asociale stasera..." mi lascia schioccando l'occhiolino e portandosi dietro il moro, a un certo punto, seduto sulla sabbia, un po' più lontano dalla folla vedo un ragazzo che a primo impatto non riconosco, mi avvicino e quando il bicchiere si sposta dalla faccia riconosco gli occhi chiari di Tomlinson.

-"Louis!" lo chiamo e lui alza la testa per incontrare il mio sguardo, mi avvicino sedendomi accanto a lui sulla sabbia.

-"Camille..." pronuncia il mio nome in segno di saluto anche se non capisco se sia infastidito o meno.

-"Tutto bene?" chiedo sorseggiando dal mio bicchiere, annuisce e poi prende anche lui un altro sorso.
-"Tu tutto bene?" mi chiede e quando fisso i suoi occhi sui miei mi perdo un attimo in quel blu oceano.

-"Si, bene..." sono diventata sicuramente rossa in viso, visto che sento caldo improvvisamente cerco di schiarirmi la voce e di togliere quella nuvola che sta annebbiando i miei pensieri.

-"Sicura di sentirti bene?" abbasso la testa ed ecco che la prima figura di merda della serata è entrata in porto.

-"Si...io sento solo caldo." mi passo una mano sulla fronte e lui sorride per prendere un altro sorso di non so cosa da suo bicchiere.

-"Si si va bene...balliamo?" mi fa questa proposta e io per poco non sputo quello che stavo bevendo, sorride e intanto si alza e mi porge una mano.
L'afferro non proprio prontamente, ma insieme andiamo verso la massa di studenti che si muovono a ritmo della musica. Appena si ferma, si gira verso di me e mi posa entrambe le mani sui fianchi.
Io poso le mie braccia sulle sue spalle e inizio a dondolare i fianchi a ritmo della melodia che sta uscendo dalle casse.

Lui inclina la testa verso il mio collo e i capelli non troppo corti a quanto pare mi solleticano la mandibola. La sua testa si solleva di poco e il mio naso si sfiora per qualche secondo con il suo, Louis è un bel ragazzo non posso metterlo in dubbio. Nonostante non sia poi così alto, ha un certo portamento e fascino notevoli.

-"Vorresti baciarmi?" è lui a pronunciare quelle parole e io rimango a dir poco interdetta, alzo gli occhi nei suoi e apro di poco la bocca dalla quale non esce nessun suono.

-"Allora?" la sua mano si sposta sulla mia guancia mentre la mia cade sul suo pettorale, sento la pelle calda attraverso la maglietta.

-"Tu vorresti?" con il poco fiato che mi rimane porgo anche io la domanda, affannando e concentrandomi sugli occhi del moro.

-"No, ma tu sì... non ti piaceva Harry?" si scansa velocemente, allungando un po' le distanze e le sue mani tornano prontamente sui miei fianchi, rimango allibita dalla sua domanda e anche dalla sua affermazione mi sento quasi offesa.

-"Come scusa?" mi scanso di poco ma la sua stretta non accenna ad affievolirsi, siamo fermi ormai con lui che mi ancora per i fianchi e le mie mani che ora stringono i suoi avambracci.

-"Hai capito...non ti piaceva Harry? Avevo capito che ti interessava...cosa? Adesso anche lui è passato di moda?" adesso quasi mi strattono dalla sua presa, diventando ancora più rossa e guardandolo indignata.
-"Non lo vedo da quasi due mesi e prima non ho avuto modo di conoscerlo a fondo. Non ho detto che mi piace, come non ho detto che non mi piace. Solo non credo siano affari tuoi...ah e giusto per dire se tu che mi hai invitato a ballare quindi mettiti in pace con il cervello." la sua presa forse per la sorpresa si allenta e io colgo l'attimo per allontanarmi definitivamente da lui. Mi giro e lo sento seguirmi.

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