.CAPITOLO 18.

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P.o.v. Camille

-"Abbiamo cucinato cosa allora?" chiedo guardando con il naso arricciato il vassoio sopra al tavolo, l'odore non è dei migliori e vi prego abbiamo quasi mandato a fuoco la cucina per questo?

-"Dai sono delle lasagne, sono venute bene." lei continua a guardarle e alla fine si arrende, sbuffando e bassandosi una mano sugli occhi prima di stringersi la coda fatta.

-"Credo siano troppo asciutte." gira intorno al piatto neanche fosse un alieno e io mi trattengo dallo scoppiare a ridere.

-"Anzi credo che sia cruda, insomma la besciamella è cruda." Quando sul suo volto si forma un cipiglio non posso più contenermi e allora non mi trattengo più scoppiando decisamente a ridere.

-"Prova a rimetterla in forno." Dopo un'occhiataccia da parte della bionda, mi fermo dal ridere e prendo la teglia mettendola nel forno.

-"Metto 30 minuti ma cerchiamo di toglierlo prima." Lei si avvicina e imposta il timer mentre io annuisco e prendo il mio cellulare per poi sedermi sul divano. Piego le gambe verso il petto sempre sorridendo, divertita dalla situazione.

-"Cheryl posso chiederti un consiglio?" la vedo pulirsi le mani sul grembiule rosa che indossa, mentre annuisce e si siede accanto a me.

-"Se dovessi sognare un ragazzo, vuol dire che mi piace?" lei mi guarda per poi aprire la bocca, insomma non posso fare finta di niente. Lei non conosce Harry avrà un giudizio più neutro e ho davvero bisogno di discuterne con qualcuno, prima di ritrovarmi a parlare da sola.

-"Hai sognato un ragazzo? Chi?" io scuoto la testa e sono sicura che le miei guance abbiano assunto un colorito più acceso. Aspettate, ricordatemi perché ho deciso di farlo?

-"Non ho detto di averlo fatto." lei piega la testa di lato, io continuo sperando almeno così di allontanare la discussione dal privato.

-"Smettila di sparare cazzate." allora alla fine mi arrendo, tanto non lo conosce, giusto?

-"Si ho sognato un ragazzo, ma non può piacermi. Andiamo è lo sfigato della mia scuola." lei scuote la testa di nuovo, guardandomi male per un secondo.

-"E cosa vuol dire?" la voce esce sarcastica ma lo sguardo puntato nel mio è ragionevole e comprensivo. Vedendo la mia faccia confusa continua.
-"Nel senso non credo significhi qualcosa se è lo sfigato o come lo chiami tu. Se ti piace ti piace. Che te ne frega degli altri?" mi fa riflettere, non che non ci avessi pensato prima ma se mi dice questo non può capire. Per un nano secondo, giusto per un momento mi metto a pensare come sarebbe se davvero mi dovesse interessare Harry. Scaccio l'idea tanto velocemente quanto mi è apparsa in testa, non posso perderci un minuto su questa cosa, è infattibile, lei non sa. Crede di sapere ma in realtà nessuno sa.

-"E se invece mi odiasse?" la domanda esce spontanea ripensando anche a come mi abbia trattato quando gli ho chiesto scusa.
Prendo il telefono, sempre sotto lo sguardo curioso della bionda al mio fianco e vado sulla chat di Harry.

Inizio a scrivere.
'Buongiorno...'mi blocco ma decido di cancellare il messaggio, poi provo con 'Scusami...' ma alla fine anche questo suona talmente ridicolo. Presa da un momento di poca lucidità, scrivo la prima cosa che mi viene in mente e invio senza rileggere.
'Sono stata stronza con te e non ho capito se quando ci siamo parlati hai accettato le mie scuse o no. Volevo solo che tu sapessi che mi dispiace. Solo questo.'

Spengo il cellulare e intanto gli occhi di Cheryl non si sono staccati dal mio cellulare, nonostante le parole abbiamo abbandonato lo schermo ormai totalmente nero. La guardo non capendo mentre lei sbuffa alzando gli occhi al cielo.

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