.CAPITOLO 33.

154 8 0
                                    

P.o.v. Camille
-"Sai credo che se mi avesse preso a padellate in testa sarebbe stato meglio." la mia migliore amica si fa scappare una risata, io arriccio le labbra mentre sbuffo per l'ennesima volta.

-"Non essere così drammatica, non sapevi che sarebbe andata così. Non te ne fare una colpa e poi scommetto che gli è già passata." mentre tengo il telefono all'orecchio sento una vibrazione, segno di una notifica, guardo lo schermo mettendo il viva voce.
-"Ci sei Cam?"io non rispondo ma un gigantesco sorriso si espande sul mio volto.
-"Mi ha scritto..."sussurro ancora incredula in realtà.
-"Cos'hai detto?" Sam sta cercando di capirci qualcosa, continuo a rileggere quelle righe mentre sorrido come una deficiente.

-"Sam! Mi ha scritto! Mia ha mandato un fottuto messaggio in cui mi ha invitato ad uscire!" sto letteralmente saltellando per tutta casa. Non era arrabbiato a morte con me? Dio come mi rende bipolare questo ragazzo, due minuti prima a piangere e poi due minuti dopo a sorridere sempre a causa delle sue parole, continuo a sorridere e a fantasticare su quello che potrebbe accadere e wow.

-"Lui cosa?" la porta di camera mia si spalanca e la mia migliore amica fa il suo ingresso, facendomi prendere un infarto. Urlo sorpresa e mi alzo a sedere sul letto.

-"Come...tu eri al telefono." attacco la chiamata, ormai inutile e lei mi si butta contro.

-"Cosa ti ha scritto? Fammi vedere!" mi strappa il telefono dalle mani e inizia a leggere.

-"Mi dispiace per come mi sono comportato...
Ti vengo a prendere alle 3.00, così mi farò perdonare. A domani. -H" io sorrido ancora di più e mi stendo sul letto con le mani sul petto.

-"Domani usciremo." dico ancora non credendo alle mie parole. Aspettavo questo momento da quanto? Lo avevo addirittura immaginato e ora stento a crederci. Potrei sembrare incoerente, lo conosco da poco, prima lo insultavo e addirittura volevo che non mi rivolgesse la parola. Ma si sa la vita è imprevedibile e pensare che adesso potrebbe interessarmi, avevo sperato in tutto questo.

-"Domani uscirete." anche lei si stende accanto a me, poi però le parole mi cadono addosso come una doccia fredda.

-"Cazzo. Domani usciremo." mi alzo seduta con gli occhi sbarrati.

-"Oddio. Oddio. Cosa mi metto? E come mi devo comportare?" una risata smorza le mie parole.

-"Calmati. Ci sono io. Domani sarò da te alle 9.00. Così avremo tutto il tempo necessario. Per favore non farti venire un attacco di panico, non hai bisogno di quelle terribili occhiaie." e questa è decisamente la mia migliore amica.

-"Si sono pronta più o meno..."domani mattina mi farò una doccia.
Poi mi sistemo i capelli e li lascio asciugare senza phon così che ho il tempo di prepararmi i vestiti, poi mi passo la piastra-

-"Smetti di farti la lista di cose da fare mentalmente. Sono qui, vorrei ricordartelo." mi prende una mano e mi riaccompagna sul letto.

-"Hai visto? Ho sempre ragione, starete bene insieme. Infondo ancora non capisco cosa trovi in uno come lui ma l'importante è che tu sia felice." le sorrido e mi maledico per non aver fatto nient'altro. Passiamo la serata insieme fantasticando sull'appuntamento di domani fino a quando lei non deve tornare a casa sua.
Magari sarà la mia occasione per dimenticare Ashton, Carly e Michele. Senza perdere tempo, decido di andare a farmi un bagno caldo e poi di andare a dormire.

***

Il sole mi fa strizzare gli occhi e il nido di capelli, oserei precisare sporchi, non aiuta nel farmi sembrare una di quelle ragazze uscite da una rivista, mi alzo aprendo la finestra e facendo aria nella camera.

-"Allora pensavo che questo sarebbe fantastico. Lo so che non è il tuo genere, ma ieri sera l'ho trovato nel mio armadio e giuro che ti ci ho visto troppo bene..." Sammy entra in camera, preparata e con un jeans a vita alta, pettinata e raggiante.

Io non so nemmeno come mi chiamo, ho un bellissimo nido per uccelli in testa e indosso un pantaloncino con una misera canottiera con delle api.

-"Buongiorno Sam, si anche io ho dormito bene. Che ne dici facciamo colazione insieme?" la prendo in giro andando in bagno per sciacquarmi la faccia.

-"Si scusa buongiorno, è che io sono in piedi dalle 5.00 quindi non pensavo minimamente al fatto che tu ti sei svegliata da nemmeno 5 minuti." Continua a guardarsi le unghie per poi spostare lo sguardo sul capo di abbigliamento che ha tra le mani.

-"Perché dalle 5.00?" lei abbassa lo sguardo e il sorriso raggiante viene sostituito da una smorfia.

-"Storia lunga, dai devi farti la doccia e dobbiamo prepararci, su su." so bene quando lei vuole sviare un discorso ed è quello che sta facendo adesso, ma non ci casco non di nuovo.

-"Dimmi cosa è successo? Perché sei sveglia dalle 5.00? " Appoggia la busta con dentro i vestiti e poi si siede sul letto.

-"Mio padre è tornato e ha incominciato a battere sulla mia porta. Non ha smesso fino alle 6.30. Quando si è addormentato. Ho aspettato che si facesse un'ora decente e poi sono venuta qui. Ho aperto con le chiavi sotto alla controfinestra." la stringo in un abbraccio e lei si rifugia nella mia spalla.

-"Se vuoi chiamo Harry..." non mi lascia finire che mi preme una mano sulla bocca.

-"Non dire scemate, non rinuncerai a questa uscita nemmeno se dovessi essere in punto di morte." alzo gli occhi al cielo e mi fiondo in doccia. Esco con i capelli bagnati chiusi in un asciugamano e il corpo avvolto nell'accappatoio.

-"Sammy ricordami perché ti ho permesso di venire qui?" guardo la mia camera con circa cinque outfit sul letto. La piastra e i trucchi sono già pronti sulla mia scrivania e mentre mi infilo l'intimo la mia amica sta rovistando nell' armadio.

-"Perché senza di me saresti persa. Andiamo a fare colazione? Ho portato i cornetti." io le mando un bacio volante mentre scendo con i capelli ancora completamente bagnati sulle spalle. Come detto dalla bionda una busta di una caffetteria è appoggiata sul bancone, faccio due caffè e poi mi siedo sullo sgabello mentre addentro un cornetto.

Prendo il cellulare lasciato in modalità aerea da ieri sera e oltre alle notifiche di aggiornamento o di Twitter non c'è niente di interessante.

Finiamo la colazione parlando del più e del meno, quando sono ormai le 11.00 inizio ad asciugarmi i capelli e a passarmi la piastra, verso mezzogiorno la mia corsa verso il diventare una modella di Victoria's Secret, viene interrotta dalla suoneria del mio cellulare, scendo le scale, visto che l'ho lasciato in cucina, e rispondo senza guardare chi è.

-"Dove eri finita? In Polonia? Come mai ci hai messo tanto a rispondermi?" a quanto pare Louis stamani si è svegliato con la parlantina.

-"Buongiorno Lou." rilascia un sospiro e io mi appoggio al bancone ascoltandolo.

-"Ehi, non ho tempo. Devo rimettere a nuovo questa testa ricciola..." ditemi che non sta parlando di Harry "e si sto parlando di Harry, per l'appuntamento uno non ringraziarmi, due non vestirti elegante. Detto questo passate un buon pomeri- Harry azzardati a mettere uno di quei gilet e giuro che te li brucio!" la chiamata viene interrotta e io ovviamente non posso fare altro se non ridere. Torno al piano di sopra e con mio stupore i possibili outfit sono diventati tre.

-"Non elegante, mi ha appena chiamata Louis. Si a quanto pare non sei l'unica migliore amica di supporto." lei alza gli occhi al cielo per poi eliminare anche il terzo outfit.

-"Allora questo o questo" due scelte, una comoda ma molto semplice e una non molto comoda a dire il vero, ma molto carina.

-"Che ne dici di osare?" il sorriso malizioso della mia migliore amica mi incute timore...ma perché no?

Spazio autrice.
Non credo ci siamo molto da dire sul capitolo, spero vi piaccia perché davvero metto l'anima nello scrivere.
Una cosa invece da dire è che durante questa settimana visto che sono mare gli aggiornamenti non saranno costanti...
Pero cercherò di mettere i due capitoli di routine, e magari qualcuno in più.
Grazie di tutto.
All the love.💚

.Moments.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora