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La mattina le mani di Yoongi erano ancora strette al corpo di Taehyung, erano accoccolati e ancora stanchi.

Avevano lasciato la finestra aperta e il freddo lì vestiva di brividi, non avendo la coperta e utilizzando solo il loro calore corporeo.

Yoongi era già in pieno sentimento verso Taehyung ma l'ansia del suo progetto lo attanagliava e lo obbligava ad alzarsi da quel letto, mettersi le mutande e una felpa per sedersi al suo posto, sulla sedia chiara e cercare di trovare una idea da disegnare.

Taehyung era rimasto sul letto, girandosi vide la figura del moro incastrata tra quel foglio e le sue righe professionali.

Era rimasto sdraiato a guardarlo lavorare, come se la sera prima fosse uno sfizio, anche se sapeva benissimo che non era così, né per lui né per Yoongi.

Si sentivano quegli occhi addosso, freddi come quella mattinata, non potevano godersela più, chiudendo la finestra il castano si accorse di dover correre per andare all'università e lasciando solo un piccolo bacio sulla guancia a Yoongi si diresse fuori per cambiarsi ed uscire subito dopo con il suo cappotto beige.

Yoongi lo sentì uscire e quasi gli venne da piangere, pensando di poterlo già amare, cosa così superficiale, amarlo per un corpo speldido.

Ma anche quel corpo nascondeva tanto, come la sua mente e quei pensieri leggeri ma allo stesso tempo profondi che si portava dietro.

Pensava ancora alle pennellate sui dipinti che faceva, lasciava indelebili i segni di lui stesso e pezzi della sua anima.

Quasi come un labirinto, un labirinto chiuso e da perderci la testa, perderla del tutto e ritrovarla solo all'uscita.

Quando si è fuori da quel labirinto poi però avresti voglia di rientrarci e perderti di nuovo

Così si sentiva Yoongi, lo aveva potuto avere una volta e ora, voleva perdersi ogni giorno con lui e in lui.

𝐋𝐀𝐁𝐘𝐑𝐈𝐍𝐓𝐇 || 𝐓𝐀𝐄𝐆𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora