𝐋𝐀𝐁𝐘𝐑𝐈𝐍𝐓𝐇 || 𝐓𝐀𝐄𝐆𝐈

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Cos'era quella strana sensazione dentro di lui, quel calore allo stomaco e il cuore battere forte, neanche con la sua vecchia relazione sentiva questo.

"Almeno proviamo, ad amarci come si deve no? Senza tirarmi via quella libertà di cui parli, senza tirarmi via il vento tra i capelli, ma creandone una nostra, quel vento che ci accarezzerebbe e la libertà creata da noi"

Disse facendo uscire il fumo dal suo naso, ciccando per sbaglio per terra, mentre le sue mani tremavano.

"Da quanto tempo lo volevi?"
"Da quando sei entrato a casa, con quei quadri enormi, e le macchie nel pavimento che non anadavano più via"

Le sue mani giocavano con gli anelli pesanti d'argento, e i capelli mori erano dritti e fermi, prima che la sua fronte iniziasse a piangere apicciacandoli tra loro.

"Forse non lo volevo ammettere, ma dentro, pensavo a quanto sarebbe stato bello, vederti dipingere, sentire il mio nome gridato da te e non vedere più altri ragazzi toccarti"
"Sognavo un tuo sguardo, un piccolo tocco o anche una carezza, ci speravo, ora, posso dire di esserci riuscito"

Taehyung avvicinò la sua mano a quelle di Yoongi, si sfiorarono piano, in un gioco di tocchi e di sguardi.

Sorrisero piano, in silenzio, quasi da non voler farsi vedere vulnerabili al cielo e alle nuvole bianche che, come quelle che disegnava Taehyung, facevano da cornice e si sfumavano con il blu dello sfondo.

Si guardarono ancora, lo sguardo acceso, da quelle stelle e gli occhi, incastonate tra le ciglia, mentre le lentiggini disegnate di Taehyung scrivevano quasi una poesia sulle guance lisce.

Dovettero avvicinarsi piano, come quando vuoi accarezzare un gatto randagio, per coccolarlo e portartelo a casa.

Le loro labbra si scontrarono, mentre gli occhi si chiudevano e le mani si stringevano, persero il respiro a sentire i loro battiti cardiaci scontrarsi, facendo una lieve melodia che solo loro, potevano sentire.