Il suo scheletro giacerà nella Camera per sempre

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Erano passate un paio di settimane da quella prima aggressione e tutti stavano ricominciando a vivere la loro vita di tutti i giorni, per quanto fosse possibile, tra lezioni, compiti, allenamenti, partite e tempo libero.Intanto, una ragazzina dai capelli rosso fuoco stava sempre peggio, usciva dal suo dormitorio solo per le lezioni e spesso saltava i pasti, mentre un ragazzino dai capelli biondo platino si preoccupava sempre di più per lei: la vedeva più pallida del solito, era dimagrita a dismisura e aveva profonde occhiaie sotto gli occhi. Ginny Weasley non stava affatto bene: parlava di rado con le sue amiche, i suoi fratelli non la consideravano e lei cercava di rimanere sola il più possibile. Beh, sola ma con il suo diario: Ginny vi scriveva tutte le sue paure, i suoi segreti e tutto ciò che le passava per la testa. Raccontò a Tom di tutto, eccetto della sua amiciza con Draco: quello era un loro segreto, e anche solo scrivere di questo in un diario le sembrava come tradire il loro patto.

Quella sera Draco notò che Ginny era finalmente venuta a cena, ma non toccò cibo, nonostante le insistenze dei gemelli, gli unici fratelli che, a detta di Draco, si stavano prendendo cura della loro sorellina, cercando anche di farla sorridere, ma invano. La paura del Serpeverde aumentò notevolmente: non si parlavano da quando la gatta di Gazza era stata pietrificata, nonostante lui avesse cercato di parlarle in tutti i modi, ottenendo sempre la stessa risposta "Scusami, ma sono stanca". Decise che quella sera era il momento per parlarle una volta per tutte, perciò, appena finita la cena, si affrettò a raggiungere la Torre di Grifondoro, aspettando l'arrivo della Rossa nascosto dietro una colonna. Non appena vide dei Grifondoro arrivare, egli riconobbe la sua chioma rossa preferita, si mise il cappuccio e camminò a testa bassa mischiandosi tra la folla. Quando la raggiunse le prese il polso e la trascinò via con se: ciò che però non sfuggì alla Serpe fu il tremolio e il brivido di paura della Rossa appena la sfiorò. D'altro canto, Ginny si accorse chi fosse il ragazzo che la stava trascinando evitando di cacciare un urlo. Una volta arrivati alla loro Torre d'Astronomia, Draco le lasciò il polso e si mise a pochi metri da lei, scrutandola con i suoi occhi grigi. Pochi secondi dopo, Ginny scoppiò in un pianto disperato, buttandosi tra le braccia del biondo e singhiozzando rumorosamente. "Ehi ehi ehi" tentò di rassicurarla lui "Ginny, che succede? Sono giorni che sono preoccupato per te: non ci sei mai durante i pasti, nei corridoi ci stai il meno possibile, non parli con i tuoi fratelli... Ginny, tu sei la mia migliore amica, voglio cercare di aiutarti! Cosa ti sta succedendo?" "D-Draco, i-io n-non... io non p-posso e..." "Cosa non puoi?" "e p-poi... i-io non mi r-ricordo p-più q-quasi null-a" affermò lei ancora tra i singhiozzi, rendendosi poi conto di aver parlato troppo. Si staccò dall'abbraccio del biondo portandosi le mani sulla bocca mentre vedeva gli occhi del suo migliore amico spalancarsi e la sua faccia diventare ancora più pallida. "Cosa intendi con "non mi ricordo quasi più nulla"!?" esclamò "Ginny, questa è una pazzia... Devi subito andarlo a dire a Silente... Anzi, ci andrò io in questo esatto momento" disse, avviandosi verso le scale della Torre. Stava per scendere il primo gradino quando la voce di Ginny lo bloccò di colpo "NON AZZARDARTI A FARE UNA COSA DEL GENERE, HAI CAPITO?" "Ma Ginny..." "MA GINNY UN TROLL! SE TU TIENI VERAMENTE A ME, NON DOVRAI DIRE A NESSUNO, E INTENDO A NESSUNO, QUELLO CHE TI HO DETTO. TU MI VUOI AIUTARE, MA IO SO AFFRONTARE DA SOLA LE MIE BATTAGLIE!" urlò lei. Draco le si avvicinò e le carezzò una guancia dolcemente "Ginny, tu sei la mia migliore amica, io voglio solo aiutarti" "Beh io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno. E preferirei che, per ora, tu stia lontano da me" disse per poi andarsene. Ma prima che riuscisse a voltare le spalle al suo miglior amico, quest'ultimo vide altre lacrime scorrere sulle guance della ragazzina.

"Non posso metterlo in pericolo, non posso raccontargli nulla, altrimenti mi odierebbe, nonostante disprezzi i nati babbani... questo sarebbe troppo perfino per lui" pensò Ginny tra se e se andando di corsa verso il suo dormitorio.

Da quella sera, Draco e Ginny non si incontrarono più. Ginny si chiuse in se stessa ancora di più, e il fatto che ne Ron, ne Harry o Hermone sembravano interessati a le la demoralizzò ancora di più, mentre Draco stava in compagnia con i suoi amici: era capitato spesso che Draco sccorgesse Ginny sola in un angolo a piangere, ma doveva rimanere il solito gradasso e sbruffone davanti ai suoi amici, anche se vederla così gli spezzava il cuore.

Nei giorni successivi ci furono altre aggressioni: prima furono ritrovati sia Nick-Quasi-Senza-Testa sia Justin Finch-Fletchey pietrificati, poi fu il turno di Colin Canon, un caro amico di Ginny. Ormai ad Hogwarts si era diffusa la voce che Harry fosse un rettilofono e moltepersone cercavano in tutti i modi di stare alla larga da lui.

Ma quando fu la volta di Hermione ad essere pietrificata, Ginny si rincontrò con il biondo, che la strinse forte a se, cercando di consolarla anche se non sapeva il quadro completo della situazione della rossa. Draco non sopportava la Granger, come la chiamava lui, ma sapeva che era una cara amica di Ginny, perciò sapeva che per lei era davvero un duro colpo. Da quella sera, però, non si rincontrarono più, nonostante i tentativi di Draco di cercare di parlarle.

Qualche sera dopo la pietrificazione di Hermione, Draco notò l'ennesima assenza di Ginny al tavolo dei Grifoni, ma notò anche che i gemelli si lanciavano sguardi preoccupati con alcune ragazzine del primo anno, probabilmente compagne di dormitorio di Ginny, pensò Draco, coinvolgendo anche la McGranit. Cercò di far finta di niente e, una volta finito di cenare, si diresse con gli altri Serpeverde nella loro Sala Comune.

Dopo qualche ora, mentre cercava di nascondere la sua preoccupazione per Ginny chiacchierando con Tiger, Goyle, Blaise, Theo e Pansy, il professor Piton entrò nella Sala Comune verde-argento tutto tremolante e sudato e, dopo essersi schiarito la voce attirando l'atenzione degli alunni, iniziò a parlare : "Come ben saprete, l'aggressore delle varie pietrificazioni non è ancora stato scoperto. Purtroppo oggi è successo un fatto molto più grave: l'Erede ha lasciato un altro messaggio che recita "Il suo scheletro giacerà per sempre nella Camera"... Mi duole molto informarvi che una ragazzina del Primo Anno di Grifondoro è stata rapita dal mostro e portata nella Camera dei Segreti" nel frattempo Draco stava mettendo insieme tutti i pezzi degli avvenimenti: gli sguardi preoccupati tra i gemelli e le primine con la McGranit, un'altra assenza di Ginny a cena... No, pensò, non può assolutamente essere così. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di una ragazza del settimo anno che chiese:" Chi è la ragazzina, professore?" Draco trattenne il fiato, sperando di aver sbagliato a mettere insieme i pezzi, ma i suoi desideri svanirono non appena sentì quelle due parole uscire dalla bocca del professore "Ginny Weasley". Detto questo, Piton se ne andò. Moltissime persone sbiancarono mentre un silenzio tombale si creò nella Sala, interrotto dal commento di Pansy :"Beh, è sempre un Weasley in meno". Questo fece spalancare gli occhi di Draco, che sbiancò ancora di più, seguito subito da Blaise, Theo e altri Serpeverde "MA TI SENTI QUANDO PARLI?" le sbraitò contro furente Draco "MA COME TI PERMETTI?" "è SEMPRE DI UNA BAMBINA DI CUI STAI PARLANDO!" lo seguirono ancora Blaise e Theo. Molti Serpeverde si ritrovarono d'accordo con i tre: se Draco era sbiancato perché Ginny era la sua migliore amica, gli altri, invece, erano preoccupati perché, nonstante le varie discriminazioni, i Weasley erano pur sempre dei Purosangue e, quindi, anche se erano dei Serpeverde Purosangue, rischiavano lo stesso; inoltre, pur non sopportando i Weasley, loro pensavano che la piccola e innocente Weasley non si meritasse di morire così, o perlomeno, a quell'età.

Draco si alzò e si chiuse in camera sua (che era una stanza singola, dato l'influenza di suo padre, nonostante fosse troppo giovane per essere un Prefetto), insonorizzando la stanza. Fatto ciò, iniziò a piangere come non aveva mai fatto: la sua migliore amica, la sua unica vera amica, stava morendo, se non era già morta, e lui non aveva fatto nulla.

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