Però, credevo fossi messa peggio

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"Dai Draco apri questa porta!" urlarono Blaise e Theo bussando con insistenza alla porta della stanza del loro migliore amico "Altrimenti la sfondiamo... Al tre!" "uno" nessuna risposta "due" ancora niente "TRE! ALOHOMORA!" dicendolo contemporaneamente, però, la porta non si sfondò solamente, ma esplose, distruggendosi in mille pezzi. "Ma dico, siete idioti!?" si arrabbiò il biondo. I suoi amici, però, fecero finta di non aver sentito le sue imprecazioni, poiché vennero attirati dagli occhi rossi e gonfi dell'amico. "Draco... Hai pianto?" domandò cautamente Theo. "Non sono fatti vostri" ringhiò Malfoy "Tu...Tu tieni alla piccola Weasley" realizzò allora Blaise "Non sono fatti vostri vi ho detto" ripeté alterato Draco "Lo sai che a noi puoi dire tutto" "E poi, per quanto possa essere una Weasley, sembra una a posto" continuarono i due "abbiamo notato che molto spesso sparisci e che quando siamo a cena sei distratto e guardi verso il tavolo dei Grifondoro... Quindi ti chiediamo: cosa sta succedendo tra te e la piccola Weasley?" A quel punto il biondo non poteva più negare, perciò scrollò le spalle e ammise tutto ai suoi amici "Tra me e lei non c'è nulla che non sia profonda amicizia. Ci siamo incontrati quest'estate e andavamo molto d'accordo, almeno fino a quando non abbiamo scoperto i nostri cognomi. Però ho capito che lei è un'amica vera, come voi, che mi vuole bene nonostante quello che faccio e..." "Amico, qui qualcuno si è proprio preso una cotta" rise Blaise "Zitto idiota,non hai capito proprio niente di quello che ho detto eh? Se mi avessi lasciato finire di parlare, avresti sentito il termine MIGLIORI AMICI... Ne hai mai sentito parlare?" disse Draco. Come risposta, gli altri due scoppiarono a ridere "Secondo voi... Secondo voi c'è ancora qualche speranza che non sia... insomma... avete capito, no?" Theo e Blaise si guardarono, tristi, non sapendo bene cosa dire "Ehm Draco... Non vogliamo darti false speranze, ma... ci sembra praticamente impossibile resistere al... al mostro..." disse, lentamente, Theo. Il ragazzo annuì, con una tristezza negli occhi tale da impressionare anche un Troll. A quel punto i due amici si fiondarono ad abbracciarlo, solo che lo scaraventarono a terra, cadendo tutti insieme. "Scemi" urlò, tra le risate, Draco; da quel momento il trio passò tutta la serata insieme, ridendo e scherzando, cercando di non toccare l'argomento "Weasley".

GINNY'S POV

Sento freddo. Tanto freddo. Sento... Un momento! Ho sentito un rumore.... L'ultima cosa che ricordo è che Riddle saltava fuori dal diario... Oh porco Salazar... E se sono morta? No no, Ginny calmati. Se tu fossi morta non faresti di certo questi pensieri... Sarei morta, punto e basta. Ok... Quindi devo solo aprire gli occhi... Ok, è semplice... Al tre. Uno... Due... Tre

TERZA PERSONA'S POV

La piccola Weasley aprì gli occhi e si mise a sedere. Appena si voltò, vide che davanri a lei c'era Harry. Dovette aprire e chiudere gli occhi più volte per cercare di capire se quello che stava vedendo era vero oppure no e, solo quando capì che era reale, iniziò a piangere. "Harry.... Oh Harry! I-io non vo-volevo! Mi ha... Mi ha costretto Riddle..." e iniziò a piangere ancora più disperata. Harry le si avvicinò e l'abbracciò: "è tutto finito Ginny. Ora è solo un ricordo! Ron ci sta aspettando all'entrata della Camera. Devi solo aggrapparti a me: sei molto debole." Detto ciò, Harry e Ginny s'incamminarono e, piano piano, raggiunsero l'entrata della Camera. "Ron, Ginny è viva, sta bene!" urlò Harry. Nel sentire quelle parole, Ron vide e abbracciò con uno scatto fulmineo la sorella, che però, non la smetteva di piangere. La strinse a sè, cercando di rassicurarla, ma invano. Dopo poco, i tre ragazzi e Allok salirono il tunnel della camera per poi raggiungere l'uscita e dirigersi lentamente verso l'ufficio di Silente, per far saper che erano vivi e che anche Ginny lo era. Appena entrati, i signori Weasley si fiondarono sulla loro bambina, abbracciandola e carezzandole la schiena, con la piccola che continuava a singhiozzare e Harry che spiegava al preside a alla McGranitt tutto ciò che era successo durante l'anno. "Signorina Weasley" iniziò Silente "Alla luce dei recenti avvenimenti le consiglio caldamente di andare in infermeria, da Madame Pomfrey, e di bere una cioccolata calda. Si riprenderà, ne sono sicuro." Ginny annuì flebilmente e insieme ai genitori, si avviò verso l'infermeria. Durante il tragitto, i signori Weasley la tennero stretta a loro e continuavano a parlarle, dicendole cose del tipo "Tesoro, ci hai fatto preoccupare" oppure "Grazie a Godric stai bene" e altre affermazioni, sempre con lo stesso significato. Arrivarono in infermeria e, dopo che Madame Pomfrey si commosse nel vedere Ginny molto scossa e debole, ma viva, la piccola di casa Weasley fu fatta stendere e le venne data la pozione soporifera, affinché potesse cadere immediatamente nelle braccia di Morfeo, senza fare incubi e sogni vari.

DRACO'S POV

"Draco" "Mmh" "Ehi, svegliati" "Mmh" "DRACO LUCIUS MALFOY SVEGLIATII" e, dicendo, anzi urlando questo, Blaise e Theo lo buttarono giù dal letto "Ma porco Godric!" sbraitò il biondo "Ma dico, ma siete scemi!?" continuò poi "Beh, scusaci tanto se abbiamo una notizia di fondamentale importanza proprio per te" "E sarebbe?" "Suvvia, il Principe delle Serpi, l'erede dei Malfoy, o come cavolo vuoi essere chiamato, dovrebbe essere un po' più garbato, non trovi?" ghignò Theodore, accompagnato da un cenno d'assenso divertito da parte di Blaise "Basta con queste scemate! Ditemi quello che dovete dirmi, e in fretta, così posso ritornare a dormire. E spero per voi che ne valga la pena avermi svegliato" concluse minaccioso. "Beh, se la metti così... Allora vorrà dire che non ti informeremo del fatto che la piccola Weasley è viva,e che ora si trova in infermeria, e che.." Ma Blaise non riuscì a terminare la frase che Draco si fiondò fuori dalla sua camera, incurante di essere in pigiama (anche se il suo pigiama era costituito da camicia e pantaloni abbinati), fregandosene dei richiami di Pansy che gli urlava di fermarsi ("Draco, dove stai andando? Fermati!") e sentendo la corsa frenetica dei suoi amici subito dietro di lui. Arrivati davanti l'infermeria, però, i tre Serpeverde videro che Ginny era circondata da amici e parenti, mentre lei era nel mondo dei sogni, perciò, tornarono in Sala Comune e decisero che, per quella sera, avrebbero saltato la cena, affinchè potessero andare a visitarla senza nessuno intorno. Il trio trascorse quella domenica a studiare (poco), a ridere e a scherzare, anche perchè Draco era di buon umore, tanto chè non uccise del tutto Blaise quando se ne uscì con "Ma guarda, non credevo avrei vissuto così tanto per vedere Draco Malfoy ridere...Certo, forse il merito è di una certa ragazzina rossa che ha rischiato di morire, ma che, per il suo Draco, ha cambiato idea all'ultimo minuto", facendo rotolare dalle risate Theo. Arrivata l'ora di cena, i tre aspettarono che la Sala Comune si svuotasse e raggiunsero l'infermeria dove, dopo aver convinto Madame Pomfrey, entrarono e si avvicinarono a Ginny, che stava mangiando. La piccola Weasley sentì dei passi avvicinarsi al suo letto e sul suo viso comparve un enorme sorriso non appena vide Draco che, sorridendo a sua volta, si avvicinava sempre di più, seguito dai suoi amici. "Draco" sussurrò lei e, in meno di un secondo, il biondo si buttò sul suo letto e l'abbracciò forte, come se avesse paura che potesse svanire. La rossa ricambiò l'abbraccio e poco dopo i due si staccarono ma stando vicini. "Beh, Weasley, sono felice di vederti viva!" cercò di smorzare la tensione Blaise, mentre Theo annuiva continuamente, e Ginny sorrise a quelle parole. "Noi ora andiamo... E Draco, ti aspettiamo in Sala Comune: inventeremo una scusa per la cena!" detto ciò, i due Serpeverde se ne andarono. "Sai, credevo fossi messa peggio" disse, scherzosamente, Draco "Ah sì? Beh, prova tu a essere impossessato da un diario appartenuto a Tu-Sai-Chi, dove il suo ricordo si sta nutrendo della tua anima, aizzi un serpente lungo venti metri contro i nati babbani e i mezzosangue, strangoli i polli e scrivi messaggi con il sangue. Sì, direi che è stato molto rilassante" ironizzò la rossa, scatenando la risata del biondo. Continuarono a parlare per un po' fino a quando il biondo le chiese: "Non sai quanto tu mi abbia fatto preoccupare... Notavo la tua assenza, a cena, sai? E ti notavo piangere, ti vedevo più pallida e magra... Ma come è successo tutto questo?". Ma vedendo che la sua migliore amica non parlò, continuò: "Se non te la senti, non parlarne. Sappi solo che, se ne avrai voglia e se te la sentirai, ci sarò, sempre" e detto questo, Ginny lo abbracciò ancora. "Grazie... Per tutto" gli sussurrò "Quando verrai dimessa?" chiese il biondo "Credo tra uno o due giorni" rispose lei. E detto questo, Draco le sorrise e la salutò, si alzò e uscì dall'infermeria. Il Serpeverde stava per imboccare una scorciatoia per raggiungere la Sala Comune quando sentì due voci che attribuì a Lenticchia e allo Sfregiato: erano ancora fuori dai dormitori oltre l'orario, ma decise che per una volta si sarebbe nascosto dietro una colonna e avrebbe origliato la loro conversazione poichè il rosso era pur sempre il fratello della sua migliore amica e San Potter l'aveva portata fuori dalla Camera. "Grazie al cielo Ginny si è salvata... Però quello che mi chiedo è come abbia fatto a impossessarsi di quel diario!" esclamò Ron "Ehm Ron... Ti ricordi al Ghirigoro?" chiese Harry "Quando abbiamo avuto quello scontro con i Malfoy? Ecco... Lucius ha preso i libri di Ginny e, nel rimetterli nel suo calderone, ha "aggiunto" il diario, solo che non abbiamo prove sufficienti per incastrarlo" gli spiegò Harry, amareggiato. A quel punto, Ron divenne più rosso dei suoi capelli e iniziò a borbottare cose del tipo "io lo ammazzo" o "la mia sorellina... la mia sorellina"e venne trascinato di peso da Harry in Sala Comune. Per Draco quella rivelazione fu come una doccia ghiacciata: suo padre aveva messo a repentaglio la vita della sua migliore amica con una facilità disarmante. Si affrettò a raggiungere la Sala Comune dove lo stavano aspettando i suoi amici e li portò nella sua stanza riferendo ciò che aveva sentito. "Devo stare lontano da lei. Per il suo bene"

Solo io e teWhere stories live. Discover now